Tra la fine dell’anno e l’inizio di questo 2024 un argomento pubblico di grande richiamo sulla stampa cittadina è ritornato ad essere l’Ospedale di Sciacca.

È accaduto che, svaniti gli echi della grande manifestazione popolare svoltasi a Sciacca in difesa della sanità pubblica e del nostro ospedale, l’ASP di Agrigento ha ripreso come se nulla fosse la sua azione demolitrice nei confronti del Giovanni Paolo II, confermandosi esecutrice di una raffinatissima volontà politica “agrigentocentrica” che porta con sé l’obiettivo di potenziare il presidio ospedaliero del capoluogo di provincia e di smantellare pezzo dopo pezzo quello di Sciacca, creando così le condizioni per una retrocessione di quest’ultimo a ospedale di base.

La conferma di tutto ciò la offre un’attenta lettura e corretta interpretazione dei contenuti della delibera ASP nr. 2354 firmata dal Commissario straordinario Mario Zappia in data 28 dicembre (la data come si vedrà ha una sua rilevanza che aiuta a capire), con la quale viene affidato al dr. Giuseppe Tulumello l’incarico di Direttore dell’unità operativa complessa di ortopedia e traumatologia presso l’Ospedale di Agrigento, DEA di primo livello, sottraendolo ad analogo incarico esercitato quale vincitore di concorso presso l’Ospedale di Sciacca, anch’esso DEA di primo livello, delibera che ulteriormente conferma come la gestione della sanità pubblica avvenga ormai al di fuori di ogni criterio di oggettivo di buon senso e, chissà, forse anche di legalità.

Noi di ServireSciacca abbiamo voluto vederci bene dentro questa delibera e riteniamo doveroso condividerne le nostre valutazioni e opinioni con i lettori, perché è bene che l’opinione pubblica sappia e che la classe politica si senta sferzata dall’appello accorato che arriva dall’Avv. Ignazio Cucchiara, presidente del Comitato Civico Sanità: “sindaci e politici, svegliatevi!

Iniziamo, facendo un piccolo passo indietro, per chiarire bene il contesto di partenza:

Nell’ASP di Agrigento ci sono due Distretti Ospedalieri denominati AG1 e AG2.

Nel sistema sanitario pubblico ciascun Distretto ospedaliero dovrebbe costituire “un’unica entità organizzativa di tipo ospedaliero, ancorché articolato su più stabilimenti anche con sede in comuni diversi” e dovrebbe assicurare “l’erogazione uniforme dell’attività ospedaliera sull’intero territorio di riferimento

Come risulta comprensibile dall’immagine qui sopra riportata, nel distretto AG1 ci sono 3 presidi ospedalieri, di cui 2 di BASE (Licata e Canicattì) e 1 DEA di primo livello (Agrigento); nel distretto AG2 ci sono invece 2 presidi ospedalieri (Sciacca e Ribera), che però insieme costituisco gli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera con la qualifica di DEA di primo livello (purtroppo solo sulla carta, non essendo stato nel tempo dotato di alcuni servizi essenziali per un DEA).

A seguito delle dimissioni contestuali di 4 medici ortopedici presso l’Ospedale di Agrigento (tra cui il primario) durante l’ultimo trimestre del 2023, la situazione di organico effettivo e residuale in ortopedia che si era venuta a creare nei due distretti ospedalieri, post dimissioni risultava la seguente:

AG1: 7 ortopedici (4 ad Agrigento e 3 a Licata)

AG2: 2 ortopedici, a Sciacca.

Cosa ti inventa a questo punto la “direzione strategica” dell’ASP di Agrigento?

Invece di affrontare la seria problematica creata dalle dimissioni dei 4 ortopedici del San Giovanni di Dio facendo inizialmente leva sulle 7 risorse professionali rimaste disponibili nell’ambito del distretto ospedaliero AG1, non trova di meglio che fare ricorso alle uniche 2 risorse presenti ed operative nell’altro distretto ospedaliero AG2, con il doppio effetto “strategico” di una vera e propria invasione di campo nel distretto AG2 (peraltro cosa del tutto abituale per la direzione dell’ASP agrigentina) e della messa in atto di una vera e propria decapitazione di Ortopedia nel distretto G2.

All’inizio viene messa in atto la strategia fuorviante di affidare al dr. Tulumello la direzione ad interim dell’UOC di Ortopedia sia di Sciacca che di Agrigento, cosa comunque non nuova questa per l’ASP di Agrigento, che in un recente passato ha fatto e continua a fare la stessa cosa con il dr. Sciumè, primario di chirurgia generale, sottraendolo così di fatto all’Ospedale di Sciacca.

Questa messa in scena però con il dr. Tulumello dura poco, e quel che accade ve lo raccontiamo utilizzando esattamente le stesse parole contenute nella delibera N. 2354 del 28 dicembre, per non far dire che è il giornalista che ha distorto i fatti.

“La situazione creata dalle dimissioni di 4 dirigenti ortopedici su Agrigento ha comportato, sia in termini organizzativi che assistenziali, la necessità per l’Azienda di far ricorso a misure urgenti finalizzate al mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza e ad evitare soluzioni di continuità nell’erogazione della assistenza sanitaria, e in particolare, l’interruzione di pubblico servizio.

In conseguenza si è proceduto temporaneamente e in via d’urgenza ad affidare ad interim- a far data dall’1/11/2023- la responsabilità della UOC di Ortopedia del P.O. di Agrigento al Dr. Giuseppe Tulumello, in atto Direttore della UOC di Ortopedia del P.O. di Sciacca.

È volontà di questa ASP di garantire presso l’UOC di Ortopedia di Agrigento, in quanto Presidio Ospedaliero capoluogo di provincia e, soprattutto, in ragione del bacino di utenza assistito, la presenza costante della figura del Direttore della Struttura Complessa.

Per questo scopo si è ritenuto indispensabile, nell’ambito dell’autonomia aziendale dei processi organizzativi interni, di richiedere, attraverso atto di interpello, rivolto ai Direttori delle UU.OO.CC. di Ortopedia di Sciacca e Licata, la disponibilità ad assumere la direzione esclusiva della UOC di Ortopedia del P.O. di Agrigento. È pervenuta la sola istanza del Dr. Giuseppe Tulumello, in atto Direttore della UOC di Ortopedia del P.O. di Sciacca, che ha manifestato la propria disponibilità ad assumere in via esclusiva la responsabilità della UOC di Ortopedia del P.O. di Agrigento.

È pertanto intendimento della Direzione dell’ASP procedere alla riorganizzazione delle UU.OO.CC. di Ortopedia dei PP.OO. di Agrigento e Sciacca con il conferimento della struttura complessa di Agrigento al dr. Giuseppe Tulumello, atteso che ambedue le strutture afferiscono a DEA di I livello.

Tale procedura di riorganizzazione aziendale, comporta la necessità di comunicare all’Assessorato Regionale della Salute che l’autorizzazione già concessa per l’espletamento della procedura concorsuale di Direttore di Struttura Complessa di Ortopedia del P.O. di Agrigento, verrà utilizzata, per la copertura del posto di Direttore della UOC di Ortopedia del P.O. di Sciacca, che verrà lasciato libero dal citato Dr. Tulumello”.

Ma, ci chiediamo, tutto ciò che ricaduta negativa comporta su Sciacca/Ribera, DEA di primo livello e sull’intero territorio del distretto ospedaliero AG2, rimasto senza alcun ortopedico?

Per il commissario straordinario dell’ASP, Mario Zappia, e per i suoi fidatissimi collaboratori, il problema non si pone:

“Detto processo di riorganizzazione aziendale non pregiudicherà l’erogazione delle prestazioni di Ortopedia presso il P.O. di Sciacca né, tantomeno, creerà disservizio alcuno nei confronti dell’utenza, stante che:

1) Con deliberazione n. 2061 del 16/11/2023 si è proceduto all’affidamento del servizio di assistenza medica specialistica per l’Area Ortopedica-Traumatologica per turni di guardia attiva diurna/notturna e turni di servizio reperibilità diurna/notturna

2) si è provveduto alla stipula di convenzione per attività specialistica di Ortopedia- Traumatologia con ARNAS Civico di Palermo da rendere all’ASP di Agrigento.

La presente presente delibera è legittima e pienamente conforme alla normativa che disciplina la fattispecie trattata”.

Nonostante quest’ultima rassicurante affermazione, che peraltro dovrebbe essere implicita in ogni atto deliberativo pubblico, il contenuto della delibera a noi appare pienamente e gravemente conforme alla logica agrigentocentrica che ispira la gestione della direzione ASP.

Che bisognasse coprire Agrigento è fuori discussione. Ma si doveva e si poteva farlo con i medici di Licata, ospedale che appartiene allo stesso Distretto Ospedaliero AG1. E poi anche perché Licata è un presidio di Base, non un DEA di 1 livello. Che bisogno c’era di mantenere inalterato Licata e decapitare l’Ortopedia dell’unico ospedale, Sciacca, DEA di 1 livello, del Distretto Ospedaliero Ag2?

Quelle esigenze, invocate in delibera, di dover “mantenere i Livelli Essenziali di Assistenza e di evitare soluzioni di continuità nell’erogazione della assistenza sanitaria, e in particolare l’interruzione di pubblico servizio” valgono solo per i capoluoghi di provincia e non anche per gli altri distretti ospedalieri?

A rendere addirittura comica (o tragica…) la situazione ci si mette il giorno 28 dicembre una intervista fatta a Mario Zappia proprio in quello stesso giorno in cui Zappia ha già firmato o firmerà nelle ore successive la delibera nr. 2354.

Zappia si trova a Sciacca, lo intervista il giornalista Parlapiano e il valente commissario straordinario dell’ASP così letteralmente dichiara:

“Per quanto mi riguarda il mio dovere è potenziare l’Ospedale di Sciacca in questo momento come DEA di primo livello, e stiamo lavorando su tutte quelle deficienze e difficoltà che in questo momento l’ospedale ha. Continuo a ritenere che l’Ospedale di Sciacca sia un buon ospedale, ovviamente vanno rinforzate quelle cose che tutti sappiamo e che voi mi ripetete sempre, però vi assicuro che ci stiamo lavorando quotidianamente”.

Quindi, Mario Zappia è davvero uno straordinario prestigiatore, che sta portando a termine perfettamente la sua mission anche con veri e propri colpi di mano: in contemporanea, cioè nello stesso giorno, riesce da un lato a dire che lavora quotidianamente per il potenziamento di Sciacca come DEA di primo livello, talmente quotidianamente che nella stessa giornata firma il decreto che scippa all’ospedale di Sciacca il primario di Ortopedia, dopo averlo privato anche dell’altro medico ortopedico in servizio (il dr. Marco Giuffrida).

Può un Commissario straordinario dell’ASP con un proprio atto deliberativo, dopo essersi inventato un atto di interpello indirizzato a due medici di cui uno (Tulumello) residente vicino ad Agrigento, attribuire l’incarico di primario in una determinata struttura DEA di primo livello senza un concorso pubblico?

La delibera di Zappia dichiara poi esplicitamente il falso quando afferma che “ detto processo di riorganizzazione aziendale non pregiudicherà l’erogazione delle prestazioni di Ortopedia presso il P.O. di Sciacca né, tantomeno, creerà disservizio alcuno nei confronti dell’utenza”, in forza dei due provvedimenti tampone adottati dalla sua parte di direzione dell’ASP e richiamati in delibera”.

Non è il giornalista a dire che dichiara il falso, è di tutta evidenza a chiunque e possono confermarlo tutti gli utenti urgenti di ortopedia che da Sciacca sono vengono trasferiti su Palermo o su Agrigento o addirittura di notte su Caltanissetta, possono confermarlo tutti gli utenti che fino ad oggi hanno subito disservizi di ogni genere, può confermarlo il personale infermieristico di ortopedia appoggiato su altri reparti quando ortopedia viene chiusa.

Ma ci spingiamo ancora oltre. In contemporanea con il passaggio di Tulumello ad Agrigento, perché non chiamare subito il secondo classificatosi nell’ultimo concorso per il primariato di Sciacca (il dr. Franco Raso) e dargli un incarico di primario pro tempore, invitandolo a circondarsi entro due mesi di quattro assistenti a cui fare un contratto annuale in attesa di concorso? Questo è stato fatto? Non è dato sapere.

Non si sarebbe smantellata l’U.O e in più si sarebbero dimezzati i costi, con una assistenza nettamente superiore, rispetto ai presunti rimedi messi in atto per ortopedia di Sciacca.

Occorre infine, per completare il quadro, ricordare che i medici del Civico di Palermo, componenti della tarsk force di chirurgia ortopedica incaricata di venire a Sciacca due volte la settimana, ultimamente non erano più potuti venire ad operare (adesso hanno ripreso) perché avevano ritenuto che non ci fossero le garanzie dell’assistenza post operatoria, nonostante si paghino 14.000 euro a settimana a un medico inviato da un agenzia, proprio per garantire tale tipo di assistenza.

Per chi volesse consultare la delibera legittima e pienamente conforme alla normativa che disciplina la fattispecie trattata, eccola qui di seguito:

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