LA VALLE DEI BAGNI, COSA RIMANE DELLE POZZE BOLLENTI…

Se Madre Natura è stata tanto generosa con il territorio saccense, l’incuria e l’ingratitudine degli uomini hanno fatto sì che una parte delle risorse preziose che ci sono state donate sotto forma di acque termali siano state sperperate e perdute nel tempo.

Adesso, quasi fosse un segnale che Madre Natura si è definitivamente stancata di essere oltraggiata, scompare anche l’ultima testimonianza visibile e tangibile della presenza della presenza Sciacca di acque termali sulfuree.

Ci chiediamo infatti cosa sia accaduto alle pozze termali della Valle dei Bagni, sopravvissute al termocidio perpetrato dalla Regione, che si sono prosciugate.

Ieri pomeriggio, con la complicità di una bella giornata soleggiata, abbiamo purtroppo constatato, impotenti, che le due piccole pozze alimentate da acqua bollente che fuoriusciva dal terreno sono ormai vuote, mentre in quella più grande c’era acqua fredda e putrida. Inoltre, anche il tipico odore che caratterizzava la zona, ovvero quello dell’uovo marcio tipico dell’acqua sulfurea, era assente.

Esse rappresentano una sorta di piccolissime “terme libere” dove molti di noi saccensi, persone provenienti dal circondario e anche turisti si recavano fino a qualche settimana addietro per godere dei benefici delle calde acque termali, seppur non molte profonde.

Basta poco talvolta nella vita per essere felici, e in quel luogo lo eravamo, seppur tutti sapessimo che si trattava soltanto delle briciole del nostro prezioso patrimonio termale.

Anno dopo anno siamo costretti ad assistere al disfacimento delle nostre risorse, impoverendoci sempre di più, in termini economici e culturali, compromettendo il futuro dei nostri figli senza neanche rendercene conto.

Sarà arrivato il tempo di dire addio in silenzio anche alle superstiti pozze naturali?

Vogliamo assistere ancora una volta essere spettatori silenziosi del disastro oppure vogliamo partecipare attivamente alla mobilitazione in favore del nostro patrimonio termale?

Di chi è la responsabilità politica, civica e penale di quel che sta accadendo al nostro patrimonio termale?

Di FILENA RIZZUTO

Sono esperta in comunicazione internazionale e mi occupo di ospitalità di lusso.In questi anni ho capito che in vacanza la vera ricchezza è scoprire le cose semplici e genuine del paese in cui si è ospiti. Per questo adoro condividere le tradizioni, la bellezza e il buon cibo e racconto piccole storie che fanno grande la nostra storia, provando a stuzzicare il piacere della scoperta di Sciacca e delle "cose" di Sicilia.

Un pensiero su “Scompaiono anche le pozze di acqua sulfurea nella valle dei Bagni”
  1. In questo piccolo/grande giallo della tragedia ( di questo si tratta) della chiusura e abbandono delle nostre Terme, i responsabili sono individuati e individuabili tra: 1 – Noi – Che con la nostra indifferenza, menefreghismo e ottusità mentale, siamo riusciti a permettere la loro chiusura; 2 – La Regione – Che ha sempre gestito le Terme di Sciacca come una pratica burocratica in cui il “dare” e “Avere” erano il faro per la loro sopravvivenza o meno, dimenticando cosa rappresentano e , cosa più grave, cosa potrebbero rappresentare ancora per il nostro territorio e quello limitrofo; 3 – La Politica – Sempre foriera di belle e roboanti parole mai seguite da fatti concreti e strutturali che tutelassero e preservassero quello che è il Patrimonio Termale o quello che ne rimane, ovvero, una risorsa naturale di un valore inestimabile ma anche un’occasione per il rilancio economico, occupazionale e di crescita turistica. Ecco i colpevoli ? NOI TUTTI !!!

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