Una città dalla memoria corta…la nostra. E spetta a noi, quelli di età avanzata, il dovere di far ricordare. Negli anni 80, il mensile d’informazione “Il Fazello” nasce con l’ambizione di segnalare e approfondire per i suoi lettori e abbonati, molti dei quali all’estero, argomenti di attualità e culturali della città. Ora come ora, questo giornale è una miniera di informazioni e un faro sulla Sciacca degli anni 80, ma anche dei decenni precedenti, grazie alla collaborazione di illustri cronisti dell’epoca.

Quello che colpisce, però, non è tanto che ci fosse in città un mensile così ben fatto e ambizioso, anche con la sua impostazione grafica da rivista patinata, ma che gli argomenti trattati…purtroppo sono uguali a quelli di oggi. In pratica…non è cambiato granchè da allora.

A dimostrazione di quanto affermo, vi segnalo che nel numero uscito il 31 Gennaio del 1988, a firma del Prof. Salvatore Cantone, ho trovato l’articolo che si occupa dell’inaugurazione dell’Antiquarium del Monte Kronio. Una struttura che aspettiamo da mesi che sia riaperta alla pubblica fruizione, dopo essere stata ristrutturata.

Scrive il Prof. Cantone:”…Sciacca da alcuni anni si è dotata di due strutture museali: L’Antiquariun e il Castello Incantato. Il primo, inaugurato il 6 Ottobre 1984, sorge sulla terrazza del Grande Albergo delle Stufe di San Calogero e raccoglie una selezione dei più significativi reperti archeologici provenienti dalle grotte vaporose di Monte Kronio. La seconda è una sorta di museo all’aria aperta dove, tra ulivi secolari, è conservata una piccola parte delle migliaia di sculture di Filippo Bentivegna.” (Ancora il Museo Scaglione non era aperto.)

Nello stesso articolo, Cantone parla minuziosamente dell’esigenza di dotare la città di un vero Museo Comunale e dei tentativi andati a vuoto di acquisire, a suo tempo, Palazzo Arone (già Argomento Perollo) per farne una sede dignitosa. Siamo nella seconda metà degli anni 30. La Soprintendenza ai Monumenti di Palermo si dichiara disponibile per il restauro e l’allestimento museografico. Il Comune avrebbe dovuto solo provvedere alla custodia…Incredibile a dirsi: il Comune rifiuta l’offerta di un palazzo perchè non se la sente di accollarsi l’onere della spesa di un custode. In quella occasione- continua Salvatore Cantone- Alberto Scaturro, che per la rabbia si dimise dalla carica di Ispettore Onorario, disse: “Mi vergogno di essere nato a Sciacca!”

E dunque? Non credo ci sia nulla da aggiungere.

2 pensiero su “Apriamo la memoria della città: quando il “Fazello” informava.”
  1. E cosa si può aggiungere carissima Flavia mditando su questo bellissimo e profondo articolo che tu oggi hai scritto. C ‘è solo da piangere e pregare per la nostra bellissima Cittadina. Grazie.

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