Dopo la lettera della signora Sclafani al dott. ZAPPIA pubblicata sul nostro giornale, mi aggiungo al grido di dolore che si solleva dalla nostra comunità con questa riflessione che scaturisce da una mia personale esperienza.

Per fortuna capita raramente, ma se e quando accade allora entrate dentro al più grande supplizio dei tempi “moderni”. Andare in ospedale a Sciacca, ma penso non solo a Sciacca oggi, è come una sorta di delirio in cui si mischiano inettitudine, disorganizzazione, mancanza di medici.

Questa sorta di Via Crucis inizia, come nel mio caso, quando un tuo familiare sta male e si chiama il 118: non sempre il personale ha quella sensibilità che sarebbe richiesta, nonostante faccia questo mestiere da sempre, e dovrebbe mantenere un atteggiamento di comprensione e di supporto.

Portano il paziente in Pronto Soccorso e qui comincia la disavventura. Non si sa cosa succede, un po’ ti fanno entrare ad assistere il familiare e poi mandano fuori. Se arrivi di notte, diventa un incubo. Pochi medici, anzi uno solo, qualche infermiere, insomma come si sa il personale scarseggia.

Ma la cosa più incredibile arriva nel momento in cui viene fatta una diagnosi per la quale è necessario un ricovero in altro reparto e da qualche momento non succede niente, dopo 24 ore ancora la paziente è ancora lì e ha passato la notte sulla sedia.

Provare a pensare al disagio del paziente e dei familiari: incertezza, scarsa comunicazione, insomma la sensazione di trovarsi in balia di uno sbando totale.

Comprendi che a Sciacca, così come crediamo in tutta questa derelitta nostra provincia, manca tutto.

La Regione non programma nulla per fronteggiare questa emergenza sanità e tiene in ostaggio i pazienti, per ore, nei pronti soccorso. Mancano i posti letto, ma non mancano invece questi commissari straordinari che vengono mantenuti a dirigere questa nostra sanità pubblica sempre più deficitaria, che sta facendo spazio sempre di più al privato.

I deputati del territorio, ed in particolare quelli di maggioranza (La Rocca e Pace) facciano uno sforzo, mettano da parte il politichese e ci rappresentino come si deve, non si può più aspettare!

Di TYERRE

2 pensiero su “ZAPPIA, MANDACI VIA…”
  1. Sante parole. A queste gravi mancanze aggiungiamo la difficoltà a fruire degli ascensori. Esperienza personale fatta, aimè, ieri mattina.

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