Lei è Sonia Charfeddine. E’ nata a Tunisi. E’ venuta a Sciacca quando aveva appena 13 anni, raggiungendo i suoi genitori e i suoi quattro fratelli che vivevano nel popolare quartiere di San Michele.

I “tunisini” in quegli anni 80 erano bene accolti dalla comunità del quartiere. L’accoglienza, la solidarietà della gente di Cortile Interrante prima e della Via Olivella, in Cortile Ciaccio dove la famiglia di Sonia viveva in una casa presa in affitto, se la ricorda bene. Ricorda i vicini e le vicine di casa, il sugo della zia Tanina, il calore umano delle famiglie che , senza alcuna riserva, li trattavano come fossero parenti. Non si direbbe, ma oggi, non è più tale l’atteggiamento nei confronti degli stranieri. Siamo andati indietro, se così si può dire. Quell’affetto, quel calore umano verso quanti avevano lasciato la loro patria per trovare qui da noi un futuro migliore, che caratterizzavano la gente più semplice, il popolo dei contadini e della gente umile del quartiere di San Michele è rimasto nel cuore di Sonia. Lei e la sua famiglia sono andati avanti, hanno lavorato e si sono consolidati nel tessuto sociale della città. 

Sonia adesso è orgogliosa dei suoi figli. Ne ha tre, due ragazze gemelle e un ragazzo.

Famiglia , lavoro…ma ci sono anche gli altri. La sensibilità di questa donna straordinaria non poteva ignorare le difficoltà che incontravano gli stranieri , fossero essi tunisini come lei, ma anche marocchini, nigeriani, rumeni, ivoriani che vivevano a Sciacca. Nel 2016 Sonia fonda l’associazione “Paideia”, che nel nome ricorda la sua mission: quella di educazione come formazione umana che arriva al suo contenuto più alto, quello di una cultura nel senso più elevato e personale.

Sonia Charffedine si connette con altre associazioni di volontariato e diventa un punto di riferimento importante per quanto riguarda i diritti e l’accoglienza, nella nostra città. La dolcezza del suo carattere, la determinazione e la fermezza che contraddistingue il suo operato, fanno breccia nel sociale e portano a conoscenza dei più sensibili le sue iniziative. “Paideia” diventa una vera forza e la sua presenza nelle manifestazioni in favore dell’ambiente e delle minoranze sono una grande conquista di Sonia, delle sue figlie e dei suoi collaboratori.

“Paideia” aiuta gli stranieri in ogni loro bisogno: dall’avvocato, all’ospedale, dai documenti, agli aiuti alimentari, all’abbigliamento, guidandoli in tutto. Sonia si è chiesta come possano trovare lavoro o essere inseriti i giovani che arrivano qui dall’Africa o dai paesi in guerra, se non conoscono la nostra lingua. “La lingua è la prima carta d’identità” dice lei. Ed è vero. Così Sonia si pone come obiettivo quello di insegnare la lingua italiana ai suoi fratelli stranieri. Lo fa con l’aiuto di tanti volontari, ultimamente nella sede del Museo Diffuso dei 5 sensi.

Questa instancabile tunisina organizza per loro anche feste, non solo quelle musulmane, ma anche Pasqua, Natale.” Integrazione- dice Sonia- significa anche questo. Loro devono sentirsi accolti da noi , qui, come se fossero nel loro paese, Non devono sentirsi soli quando tutti gli altri festeggiano. perchè se si è musulmani, cristiani oppure ortodossi, siamo tutti fratelli”

Tante le manifestazioni che vedono protagonista la sua associazione accanto all’Amministrazione comunale e all”Imam Dr Badri Al-Madani. Domani, nel Salone del Carmine, Paideia celebra “la festa del sacrificio”. Sonia è già al lavoro, laboriosa ed entusiasta come sempre. Ma il cammino dell’integrazione è ancora lungo…

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