Altro che rilancio del termalismo siciliano…!

Mentre noi del Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca lanciavamo inascoltati e quindi inutili appelli alla presidenza della Regione siciliana, affinché destinasse i necessari finanziamenti al salvataggio del patrimonio termale siciliano, considerandolo un fondamentale valore aggiunto dell’offerta turistica dell’isola, il presidente Nello Musumeci e la sua giunta dovevano essere in tutt’altre faccende affaccendati…

È anche questo che emerge dal servizio giornalistico odierno del quotidiano LA SICILIA di Catania, del quale proviamo a fare una sintesi qui di seguito.

Nel 2020, per fronteggiare i primi effetti della pandemia la Regione stanzia 37,2 milioni di euro per finanziare la voce “soggiorni” nell’ambito dei 75 milioni stanziati per il Turismo. Questi 37 milioni dovrebbero sortire l’effetto di invogliare i turisti a venire in Sicilia, regalando loro una notte gratis ogni tre.

Soltanto 875 mila euro (l’1,26%) vengono tuttavia utilizzati dai potenziali destinatari, anche perché la procedura informatica per usufruire dell’agevolazione è abbastanza complicata. Promotore di questa iniziativa che si rivelerà un flop rispetto all’obiettivo dichiarato è il duo Manlio Messina (assessore al Turismo) / Nello Musumeci (presidente), una replica dell’accoppiata “il gatto e la volpe” di collodiana memoria.

Nella dotazione iniziale di quei complessivi 75 milioni di euro, 4,8 vengono destinati alla voce “comunicazione e monitoraggio”.

Cosa succede dopo?

Succede che decresce progressivamente la destinazione iniziale ai “soggiorni” e correlativamente cresce a dismisura la dotazione economica per la “comunicazione e promozione del brand siciliano”.

Con delibera di giunta del 29 luglio 2021 le risorse per il bonus alberghi scendono a 33,3 milioni, mentre sul piatto della comunicazione finiscono 7 milioni in più.

Il 23 marzo 2022 poi, come racconta Mario Barresi de “La Sicilia”, arriva la ripartizione definitiva: il fondo per i voucher pernottamenti viene ridotto di altri 8 milioni, arrivando a 25 milioni (12,2 in meno in due anni), mentre per la comunicazione i soldi raddoppiano, fino ad arrivare a 23,8 milioni.

“I numeri sui soggiorni sono impietosi – commenta il giornalista Sunseri -. Il Governo regionale ha piegato la misura alle sue esigenze politiche, attuando una rimodulazione sproporzionata a vantaggio della comunicazione, che non ha prodotto l’aumento né di turisti né di utilizzo di voucher per i soggiorni. La comunicazione è solo servita ad accreditare Musumeci e Messina presso i big player della comunicazione, ad affidare finanziamenti con procedure spesso ingiustificate e a finanziare eventi dalla dubbia capacità di potenziamento dei flussi turistici».

Nell’Audit sulle spese per promozioni varie, inoltre, l’assessorato sarebbe stato bacchettato per le procedure di affidamento diretto, scaturite da richieste di pianificazione pubblicitaria inviate ai grossi gruppi editoriali, «senza l’indicazione del budget previsionale/importo a base di gara e senza la definizione del contenuto della richiesta». Ma oltre alla pubblicità e alle consulenze c’è spazio anche per i “grandi eventi”, che attingono tutti allo stesso pozzo: dalla Coppa d’Assi di Ambelia al Sicilia Jazz Festival, passando per l’impedibile Settimana sacra di Monreale. …Al confronto anche lo scandalo di Cannes sembra impallidire”.

Insomma, Messina e Musumeci, oggi entrambi protagonisti a livello nazionale (l’uno come vicecapogruppo di FdI alla Camera, l’altro come Ministro della Protezione civile) si sarebbero in questo modo accreditati ai piani alti: Publitalia ’80 (la concessionaria di Mediaset), Rai Pubblicità, Raicom (con il famoso spazio acquistato a ‘Ballando con le stelle’ per oltre 400 mila euro) e il gruppo di Urbano Cairo diventano i destinatari di queste risorse pubbliche.

Tanto – magari ci verrà detto – a pagare era l’Europa.

Noi del Comitato Civico Patrimonio Termale intanto, a Sciacca, continuavamo a sbattere la testa contro il muro di gomma del disinteresse da parte del governo regionale, mentre i finanziamenti che avrebbero dovuto sviluppare il turismo regionale transitavano su binari molto distanti, che non andavano in direzione di Sciacca e Acireale.

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