Era il 16 Febbraio 2022 quando l’ASP di Agrigento emetteva il seguente comunicato stampa:

In esso si diceva che l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento si apprestava a “compiere un ulteriore passo avanti nei processi di cura e sollievo del dolore cronico, neuropatico ed oncologico grazie all’acquisto di due nuove apparecchiature elettromedicali essenziali nella cosiddetta “scrambler therapy”, un’innovativa ed efficiente arma nel trattamento antalgico”.

La nuova tecnica, già sperimentata presso l’Hospice del presidio ospedaliero “San Giovanni di Dio” di Agrigento, era preannunciata come “in arrrivo negli ospedali di Sciacca e Licata.”

“L’obiettivo aziendale perseguito dal commissario straordinario Mario Zappia – concludeva il comunicato – è quello di migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita di tanti pazienti, garantendo una moderna ed efficace gamma di terapie contro il dolore cronico.”

Da quel momento è iniziata “l’attesa piena di speranza” dei tanti pazienti che il vertice dell’ASP agrigentina diceva di voler garantire.

La data indicata come avvio operatività della nuova apparecchiatura elettromedicale contro il dolore era inizialmente slittata ai primi di maggio 2022 per consentire di attrezzare il locale destinato ad ospitare il costoso macchinario (oltre 100 mila euro).

Era anche intervenuto il Tribunale per i Diritti del Malato di CittadinanzAttiva, per sollecitare il rispetto di quanto preannunciato e promesso, e a tale sollecitazione aveva dato riscontro formale il Direttore Sanitario dr. Migliazzo.

Evidentemente tutte “promesse da marinaio” come suol dirsi, e non ce ne vogliano i marinai.

Ad oggi sono infatti trascorsi oltre 13 mesi da quell’annuncio iniziale e i poveri utenti dell’Ospedale di Sciacca non solo hanno smesso di sentirsi “garantiti”, ma hanno anche perso ogni briciolo di fiducia nei confronti di chi non lesina gli annunci, ma poi non li mantiene, rifiutando tra l’altro di confrontarsi con la chi ha sollevato anche questa problematica ospedaliera, sicuramente piccola rispetto alle tante altre, ma del tutto emblematica della situazione reale della sanità nel nostro distretto.

ServireSciacca si è più volte occupato della vicenda:

Cosa è successo?

È successo che il macchinario elettromedicale pur essendo stato montato in una stanza del Giovanni Paolo II appositamente adattata, non è stato messo in funzione perché (udite… udite… e tanto per non smentirci) la disastrosa situazione di organico dell’Ospedale di Sciacca non ha consentito di destinare a questa innovativa forma di terapia antalgica il personale medico necessario.

Questa motivazione della mancata attivazione non è mai stata data ufficialmente, ma non è stato difficile ricostruire la verità.

Considerazioni? Non ne vale neanche la pena, ci limitiamo solo ad osservare che in ASP di Agrigento si riesce financo a far rimanere inutilizzate le più moderne apparecchiature sanitarie e che grida vendetta quella dichiarata volontà di “migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita di tanti pazienti”.

Dispiace anche che il dettagliato e analitico elenco di carenze dell’Ospedale, contenuto nel documento approvato recentemente dal Consiglio Comunale di Sciacca, si sia dimenticato di citare la Scrambler Terapy che, pur essendo nuova di zecca, giace derelitta e abbandonata nella sua stanzetta.

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