Alessandro Capurro ci crede e non desiste. E noi di ServireSciacca siamo con lui. Dopo la presa di posizione che è stata oggetto del nostro articolo in data 25 c.m. (riportato in coda), oggi è stata lanciata sul web la petizione pubblica “Vogliamo l’Azienda Ospedaliera di Sciacca e Ribera“, promossa e sostenuta dall’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV – Amore per la Vita “ di cui Alessandro è presidente, petizione il cui contenuto ha come diretto e immediato destinatario l’Assessore Regionale della Salute Giovanna Volo.

La proposta di Capurro di fare degli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera aveva trovato appoggio e sostegno, tra i commenti all’articolo ServireSciacca, da parte del dr. Lillo Craparo, ex sindaco di Sciacca e anche in passato direttore amministrativo di quella che fu l’Azienda ospedaliera di Sciacca, che così si è espresso:

“Sono assente da Sciacca da oltre venti anni.Quando ho lasciato Sciacca e la sanità siciliana, mi sono imposto una regola:non interferire sull’attività del Giovanni Paolo secondo e sulla sanità agrigentina.
Ho convinto a suo tempo i due deputati di Sciacca,presenti all’Ars ,Pasquale Mannino dc e Accursio Siso Montalbano Pci/ds/PD,di avviare una forte iniziativa per l istituzione dell’azienda ospedaliera Ospedali civili riuniti di Sciacca,portata avanti e poi coronata da successo.i motivi erano quelli noti,legati alla forte qualificazione del p.o di Sciacca,non vista con favore dal vertice provinciale. Poi è intervenuta la riforma della sanità pubblica ospedaliera e territoriale,con lnistituzione di nove asp e di aziende ospedaliere universitarie o di grande importanza ,come Civico,Garibaldi,Cervello,ecc.ecc.
Da quel momento è iniziato il calvario del p.o di Sciacca e di tutto il territorio sud occidentale dell’agrigentino.
Mi arrivano le notizie sul depotenziamento dell’ospedale di Sciacca,in uno alle iniziative che associazioni,comitati,cittadini privati e pure gli enti locali hanno messo in campo per fare ritornare il p.o a quello del passato ,fondato sull’autonomia e sulla presenza di nuove specialità. Ritengo che il documento,predisposto da Capurro,integrato da altre proposte,possa essere come base per una battaglia di natura politica da avviare ,a cominciare da Sciacca ,dal suo hinterland ,ecc.ecc per approdare a Palermo all ‘Ars.
Occorre una mobilitazione generale,con la popolazione che scenda in campo,accanto alla deputazione locale e provinciale,presente all’Ars,ai movimenti civici e spontanei,ai partiti,associazioni,ecc.ecc,non dimenticando anche di chiedere di scendere in campo a Stefania Craxi (centro destra) e Annamaria Furlan(centro sinistra),eletti al Parlamento in collegi della Sicilia occidentale. Soltanto così si potrà avere una sanità pubblica ospedaliera e territoriale all’altezza delle esigenze della popolazione,ponendo fine alla crescente mobilità in uscita dei cittadini verso le strutture fuori della Sicilia.
Ci spero e sono fiducioso”.

La richiesta contenuta nella petizione on line lanciata da Capurro è chiara: all’Ospedale di Sciacca e Ribera deve essere attribuito lo status di Azienda Ospedaliera con una propria autonomia economico-finanziara ed amministrativo-organizzativa.

Con questa iniziativa di petizione on line ai cittadini del territorio viene richiesto di firmare tutti la petizione stessa cliccando sul seguente link:

https://chng.it/nXgZFF8Q

ed anche di condividerla su Facebook, whatsapp e Instagram.

“È un’iniziativa senza alcun colore politico e per il bene dell’intera comunità – dice Alessandro Capurro – e chiediamo il sostegno di tutti: privati cittadini, amministratori comunali del territorio, deputati regionali, commercianti, sanitari, associazioni e comitati civici. Proviamoci e crediamoci tutti insieme!”

https://www.serviresciacca.it/2023/02/25/sciacca-una-comunita-che-ha-paura-di-chiedere-cio-che-serve-2/

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