Si infuoca il dibattito intorno all’argomento sanita’ pubblica nel distretto di Sciacca e sugli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera. Ad alimentare il “fuoco” della polemica contribuiscono le dichiarazioni in TV del consigliere comunale di Cianciana, Francesco Alfano, e un comunicato stampa odierno della DC di Sciacca.

Cominciamo da quest’ultimo.

Per il partito di Totò Cuffaro e Carmelo Pace “ usare la sanità come argomento di dibattito politico rappresenta una vera caduta di stile contrassegnata dalla totale incapacità di comprendere la gravità dei problemi che attanagliano le nostre comunità. Sulla sanità la buona politica dovrebbe auspicare una collegialità nell’affrontare le difficoltà che giornalmente vivono in nostri concittadini”.

Per questo, secondo la DC di Sciacca, non si può rimanere in silenzio davanti a quelle che vengono definite “affermazioni insensate”da parte dell’on.le Michele Catanzaro, capogruppo del PD all’assemblea regionale siciliana e, secondo la DC, “tutore della attuale amministrazione comunale in carica”.

“Catanzaro dimentica di non essere un deputato di primo pelo – dicono quelli della DC– e la sua presenza nella passata legislatura poco ha prodotto a beneficio del territorio e, soprattutto, nell’ambito della sanità locale. Stupisce non poco dover ricordare – continua il comunicato stampa – che il deputato Catanzaro sia stato autore di una interrogazione (la nº 18 del 30/11/2022), nella quale facendo riferimento all’ospedale Fratelli Parlapiano chiede – …“Sono diverse le criticità registrate riguardanti l’Ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera (AG), problemi organizzativi e gestionali tra i quali si elencano la scarsa disponibilità di personale sanitario e di posti letto; fra i disagi si menziona, per di più quello della cattiva gestione delle urgenze, motivo per cui appare impellente e necessaria l’attivazione di un Pronto Soccorso h 24, dotato di adeguate unità di personale specializzato nel trattamento delle emergenze; il presidio ospedaliero di cui si tratta copre le esigenze sanitarie di un vasto territorio e le carenze sopra esposte costringono l’utenza a ricorrere all’ Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca (AG), quindi, sovraccaricando detta struttura;”… – .

Per la DC di Sciacca nelle posizioni di Catanzaro si evidenziano “contraddizioni politiche in ogni singola dichiarazione che variano a secondo della giornata e a secondo della testata giornalistica che lo intervista”.

“Al netto di campanilismi e a scanso di equivoci – continua la DC di Sciaccasiamo per due ospedali complementari al fine di offrire una offerta sanitaria efficiente e dignitosa, ma i risultati si raggiungono facendo battaglie unitarie, collettive, a difesa del territorio e che tutelino tutti, nessuno escluso, in quanto il benessere di nostri concittadini è assolutamente primario rispetto alle magre e becere liti politiche e alla confusione alimentata dall’on. Catanzaro, che tra le altre cose non conosce termini e contenuti delle riunioni fatte all’ARS , cosa gravissima che, dipinge la politica come priva di interessi verso gli altri. Noi siamo diversi, nettamente diversi da chi non considera mai finita la campagna elettorale. All’ On. Catanzaro diciamo : “non si gioca con il consenso politico su un tema cosi delicato” ed allo stato sembra Lui a praticare questo modo di fare politica che a noi non appartiene”.

Fin qui la durissima presa di posizione della DC di Sciacca, che mette in evidenza la grossa contraddizione in cui è caduto l’on.le Catanzaro tra sue le più recenti dichiarazioni nell’intervista Massimo D’Antoni e il contenuto di quell’interrogazione parlamentare del 30 novembre 2022 a cui, come i lettori più attenti ricorderanno, ServireSciacca aveva dedicato un articolo giudicandola censurabile, in particolare per l’aspetto riguardante il fatto che non teneva minimamente in considerazione il fatto che Ribera è Sciacca sono allo stato due presidi di un’unico ospedale. Evidentemente, a differenza di altri, il capo gruppo del PD deve averne preso contezza a posteriori e, dopo un prolungato silenzio, ha ritenuto di esporre la propria rinnovata posizione sull’argomento in occasione dell’intervista di D’Antoni su RMK. Con quelle che per la DC di Sciacca sono “affermazioni insensate”, non comprendiamo francamente il perché visto che sostanzialmente rispecchiano il punto di vista non solo e non tanto di ServireSciacca, ma sopratutto del sindaco di Sciacca e del Comitato Civica Sanità, e comunque rappresentano il pensiero politico di in deputato di opposizione del territorio.

Nel comunicato stampa della DC c’è un passaggio del tutto rivelatore di quello che è oggi il nocciolo della questione, laddove è scritto: “siamo per due ospedali complementari”. Chi la pensa diversamente ritiene invece che per “ una offerta sanitaria efficiente e dignitosa”, che sicuramente mantenga i requisiti normativi attuali di previsti per un DEA di I livello, occorre invece lottare per mantenere e rendere del tutto funzionale un unico ospedale con due diversi presidi (Ribera e Sciacca) del tutto complementari.

In questo “nocciolo della questione”, finalizzato a dotare il distretto, e quindi l’utenza, della migliore soluzione ospedaliera che sia anche coerente con l’impianto normativo vigente in materia, si sta innescando un approfondito confronto tra due diverse visioni, che la più bassa speculazione politica sta adesso cercando di presentare come una guerra di Sciacca contro Ribera.

Ma così non è.

Non è stato sicuramente il sindaco di Sciacca, ne’ la conferenza dei sindaci, ne’ il Comitato Civico Sanita’ e ne’ l’on.le Catanzaro ad organizzare il movimento che ha sponsorizzato le richieste alla Regione/Ministero in nome e per conto “dell’Ospedale di Ribera”, senza tenere in considerazione la sua entità di ospedale riunito con quello di Sciacca. Non sono stati certo questi soggetti (bensì una funzionaria dell’assessorato Sanita’) a sollevare, in sede di tavolo regionale, i dubbi se l’attuale DEA di I livello manterrà i requisiti normativi per continuare ad esserlo nel caso in cui dovesse diventare realtà la proposta di Ribera come Ospedale di zona disagiata.

Perché allora, di fronte all’iniziativa sicuramente forte e anche per certi versi ammirevole della comunità riberese, chi cerca di approfondire e comprendere questi fondamentali passaggi normativi viene sostanzialmente messo sul banco degli accusati?

È accaduto anche a ServireSciacca, soltanto per aver cercato di avere una visione quanto più possibile “distrettuale” della problematica ospedaliera e sicuramente non aiutano ad avere un confronto utile e produttivo alcuni passaggi del l’intervista dell’operatore 118 e consigliere comunale di Cianciana, Francesco Alfano, che qui di seguito riportiamo:

“Si sta combattendo per far acquisire all’Ospedale di Ribera il diritto di essere ospedale di zona e mi duole pensare che qualcuno veda questa cosa come un male”.

“Nel nostro territorio c’è molta esasperazione anche perché si leggono tante cose anche distorte”.

“La gente è esasperata e questo clima non aiuta, questa diatriba porta solo malumore e non è positiva per tutto il territorio, queste diatribe non portano a nulla”.

Ma di quali diatribe sta parlando il consigliere Alfano? Esprimere idee e opinioni differenti o comunque mettere dei punti interrogativi sull’esito finale del percorso intrapreso dal Comitato zona disagiata, facendo espresso riferimento alle previsioni normative vigenti o alle perplessità sollevate dallo stesso staff dirigenziale dell’assessorato regionale alla sanità, vuol dire innestare diatribe? O addirittura fomentare odio, come è stato anche detto da altri?

È questa visione campanilistica del problema che è invece suscettibile di innestare diatribe, ed è giunta l’ora che ogni parte attiva della società civile si assuma con i fatti le proprie responsabilità. ServireSciacca lo continua a fare.

Prossimo appuntamento in consiglio comunale di Sciacca il 24 febbraio.

Un pensiero su “SI INFUOCA IL DIBATTITO SULLA QUESTIONE OSPEDALIERA”
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