Tanto tuonò che piovve, si potrebbe dire.

Il fermento creatosi sulla questione ospedaliera del distretto di Sciacca deve aver indotto il commissario straordinario dell’ASP di Agrigento, dr. Mario Zappia, a metter su un inusuale “tavolo permanente di confronto” con tutti i dirigenti medici primari degli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera (che quindi per l’occasione tornano ad essere riuniti…) e con i parlamentari regionali del territorio (Catanzaro, La Rocca e Pace).

La prima riunione (ne seguiranno una al mese, è stato assicurato) si è svolta ieri a Sciacca, assente l’on.le Catanzaro che si trovava fuori sede per precedenti impegni.

A capotavola, diciamo così, Mario Zappia, Margherita La Rocca e Carmelo Pace, insieme a loro tutti o quasi i primari (mancava ad esempio quello di Ortopedia). A febbraio saranno invitati anche i sindaci di Sciacca e Ribera, è stato detto; forse questa volta gli esiti delle riunioni palermitane erano troppi recenti e magari si è voluto evitare il rischio che il clima si surriscaldasse.

L’iniziativa, diciamolo subito, è di per sé apprezzabilissima, ovvero mettere ad uno stesso tavolo chi ha la responsabilità di dirigere quella Sanità pubblica ospedaliera che nel nostro distretto è ormai al collasso. Peccato solo che essa rappresenti anche un goffo tentativo, fatto in tutta fretta, di porre rimedio assai tardi, e magari solo ad occhio di mondo, ad una serie di eventi e a una linea di condotta fino ad ieri perseguiti senza alcun reale spirito di condivisione.

Prendiamoci comunque il bicchiere mezzo pieno, ossia che c’è stata finalmente una possibilità di dirsi le cose o alcune cose che non vanno.

Ad inizio riunione si è (ovviamente) cercato di sminuire o smentire ciò che le più recenti azioni, dichiarazioni, manifestazioni e riunioni palermitane hanno invece chiaramente portato alla luce, ossia il sostanziale contrasto tra l’entità attuale di ospedali riuniti e il tentativo di rendere più o meno autonomo il presidio riberese del Fratelli Parlapiano per dotarlo nuovamente di un Pronto Soccorso a piena funzionalità, in grado anche di gestire i codici rossi, con i necessari reparti e/o servizi connessi.

Se ciò non fosse vero, come è stato detto ieri, non si comprenderebbe perché nell’ultima riunione in assessorato si sia parlato esplicitamente di abilitare ai codici rossi un pronto soccorso a Ribera e perché una funzionaria dell’assessorato regionale alla sanità abbia prospettato come il percorso intrapreso farebbe venir meno, se realizzato, la qualifica di ospedali riuniti e potrebbe far venir meno anche la classificazione come DEA di primo livello.

Ma passiamo ad altri contenuti dell’incontro.

È stata in particolare lamentata l’incresciosa situazione delle unità di Ortopedia e Urologia, che Zappia conosce ovviamente molto bene, e che hanno rispettivamente 2 e 1 solo medico in organico. La realtà dei fatti è che si continua a non riuscire a trovare un secondo urologo da inserire a Sciacca per consentire al primario di urologia di poter aprire la sala operatoria.

È stata messa in evidenza la disparità di trattamento riservata all’ospedale di Agrigento da una parte e a quello di Sciacca/Ribera dall’altra: ciò che ad Agrigento viene risolto con relativa facilità a Sciacca diventa invece di assai difficile realizzazione o addirittura impossibile.

Anche il rapporto con l’intera struttura amministrativa e con la direzione sanitaria, è stato detto dai medici, risulta non facile e oneroso.

Da parte del commissario straordinario non sono mancate le rassicurazioni circa l’espletamento di concorsi o altre iniziative per cercare di affrontare la carenza di personale medico.

Stamattina l’on.le Carmelo Pace ha diramato una nota stampa sulla riunione, nella quale attribuisce ad una propria iniziativa l’istituzione di questo tavolo di confronto permanente tra il commissario dell’Asp di Agrigento, i primari degli ospedali di Sciacca e Ribera e la deputazione regionale del territorio.

Questo incontro – dice il vice presidente della Commissione Sanità – ha consentito di condividere e affrontare, in simbiosi e con una sola voce, le principali criticità e le possibili soluzioni per i nostri ospedali. Al prossimo incontro, che sarà il 9 febbraio, inviterò anche i sindaci di Sciacca e Ribera”.

L’istituzione di questo tavolo è un’ottima notizia perché servirà a monitorare da vicino la vicenda degli ospedali di Sciacca e Ribera senza alcuna contrapposizione, ma in assoluta collaborazione”.

Questo lavoro in sinergia tra i primari di entrambi gli ospedali, che sono in trincea e conoscono le esigenze del contesto, il commissario dell’Asp, i sindaci e noi parlamentari porterà, dal punto di vista dell’offerta sanitaria, benefici per il territorio e per i nostri cittadini” continua Pace.

Ringrazio il commissario Zappia e tutti i primari per la collaborazione dimostrata, per la voglia e l’impegno che stanno mettendo per offrire servizi efficienti ed efficaci all’intera popolazione di riferimento “ conclude il parlamentare.

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