Pensavo di rimanere da solo. E invece no. Accanto a me, proprio a pochi centimetri, si è collocata una coppia di giovanissimi. Sento che sono giovanissimi dalla voce, perché ogni tanto parlano. Il resto del tempo si baciano, e sento che si baciano perché me lo fanno sentire, con quel suono che è solo dei baci, scrusciu di labbra che dice come i possessori di quelle labbra labbra si vogliono bene e non si vergognano del loro spumeggiante e sincero sentimento, da non nascondere.

Io sono seduto su un cilindro in piazza Campidoglio e ho davanti a me il mare, buio, silenzioso, perfetto per le ultime mie meditazioni, per le ultime navigazioni tra gli auspici per il nuovo anno, prima di rientrare a casa a festeggiare il mio primo Capodanno a Sciacca, in famiglia.

Nel buio e nel silenzio del teatro naturale, ho vissuto questo colpo di scena, questo grande bacio che indirettamente è arrivato forte anche a me, da due sconosciuti perché sono rimasti tali: non mi sono girato per vederne il volto e applaudirli.

Ma quanto è bella la gioventù! Quanto è bella la vita!

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