Quando pochi mesi addietro ha chiuso il suo storico laboratorio artigianale di ceramica, all’interno di un cortile sul centralissimo Corso Vittorio Emanuele, in molti hanno pensato che Sciacca avesse perduto la bottega di uno dei suoi più illustri maestri ceramisti, il prof. Gaspare Patti, tappa obbligata per chi nella ceramica cerca non solo un oggetto tipico da portare a casa come ricordo, ma anche e sopratutto un’opera d’arte.

Sì è vero, era andato perduto il fascino indiscusso di quel piccolo e antico laboratorio, con i forni per le terrecotte, il vecchio tavolo da lavoro e i ripiani in legno sui quali stavano esposte centinaia di creazioni dell’artista, nel cui mondo magico di fantasia immaginifica ti immergevi.

Gaspare Patti aveva infatti deciso di trasferirsi, armi e bagagli, nella corte all’aperto con annessa, più ampia, sala espositiva della sua villetta in via delle Sequoie a contrada Isabella, e qui ricavarci il suo nuovo e più confortevole laboratorio.

In questo nuovo ambiente il grande artigiano della ceramica sciacchitana deve aver trovato nuovi stimoli, nuovi entusiasmi e nuova linfa per la sua produzione artistica.

La sua immaginazione creativa, la raffinatissima tecnica delle sue mani e la innata propensione all’utilizzo di vernici sempre innovative hanno sprigionato ulteriori energie, con una rinnovata produzione di oggetti e personaggi, pezzi unici e come sempre di assoluta originalità.

Quando si va a visitare questo suo laboratorio e mostra, si rimane colpiti da un aspetto particolare delle sue creazioni: lo spazio che esse dedicano ai volti, facce, visi o teste che dirsi voglia. È come se, nel momento in cui si accende la scintilla dell’attimo creativo, una forza misteriosa spinga Gaspare Patti a raffigurare attraverso centinaia di volti un mondo misterioso, a volte allegorico, a volte realistico, a volte poetico, in cui le sue fantasie visive prendono forma e vita proprio attraverso un volto dipinto o di terracotta.

Ne abbiamo fotografati alcuni di questi volti, per offrire al lettore testimonianza e documentazione di questo maestro della ceramica, che ha messo la propria arte a servizio della sua città:

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