In redazione ieri sera ci siamo interrogati sul commento più appropriato all’iniziativa “Natale alla Marina”, appena inaugurata.

Vi abbiamo visto, infatti, luci e ombre, cose buone e altre meno buone.

Abbiamo allora optato per un commento a due voci, che messe insieme realizzano anche un confronto di idee, espressione tipica di un giornale civico, voci che nella loro diversità assumono un valore esclusivamente propositivo e costruttivo.

Il punto interrogativo che trovate nel titolo vuol essere allora volutamente fuori posto: il “Natale alla Marina” è infatti, a nostro avviso, entrambe le cose, una gran bella e innovativa iniziativa ma anche un’occasione perduta…

Vediamo il perché, con questa modalità a due facce apparentemente in contrasto tra di loro.

Questa foto ha fatto il giro del web: lo splendido mare azzurro di Sciacca fa da sfondo a un tappeto rosso di stelle di Natale. E’ “la copertina” della manifestazione “Natale alla Marina”

Nonostante qualche acquazzone e un cielo minaccioso, il Natale alla Marina, anche noi, lo abbiamo voluto vedere. Sollecitati da alcune foto che in anteprima mostravano luoghi a noi da sempre noti, come la discesa del Campidoglio, in una veste nuova, natalizia e festosa.

Il desiderio di scattare una foto da postare sul web per mostrare ai nostri contatti vicini e lontani una Sciacca in abito glamour è stato più forte degli acquazzoni minacciato dal cielo particolarmente grigio di ieri sera. Il percorso artistico creato dagli organizzatori è stato gradevole, non tanto per gli “effetti speciali” che ci aspettavamo… quanto per la valorizzazione di una delle zone più suggestive della città: quelle stradine e scalinate che conducono al porto.

Posti noti finora solamente per il degrado e l’abbandono cui erano sottoposti; con le erbacce ai lati delle scalinate e la spazzatura a fare da padrona. Finalmente, grazie al Flag “Il Sole e l’Azzurro” siamo scesi, gradino dopo gradino, illuminati da luci soffuse, ascoltando la musica dei gruppi folk che dal vivo ci hanno allietato con i canti natalizi e tradizionali, abbiamo sentito la voce del poeta Vincenzo Licata declamare i suoi splendidi versi dedicati al mare, ci siamo soffermati a guardare i dipinti dei ragazzi del Lab, abbiamo conversato con le giovanissime hostess del Don Michele Arena…Con la degustazione di dolci natalizi e panini cunzati e pizzette saccensi.

La chiesetta di Sant’Antonio Abate ci ha riparato da uno scroscio improvviso di pioggia, in tempo per ammirare dei preziosi presepi in corallo e cera che rimarranno esposti per tutto il periodo natalizio, frutto della creatività dei nostri orafi e corallari.

Il saluto delle autorità presenti, compreso il nostro Sindaco con la sua bambina teneramente in braccio, l’arrivo sul percorso di tante famiglie giovani con bambini al seguito, parecchi visitatori tra quelli presenti per le loro vacanze in città…il Natale alla Marina è servito! E’ un primo passo, ma importante comunque, per una visione diversa di città, che merita di essere valorizzata e vissuta in ogni suo angolo.

E la foto ricordo? L’abbiamo fatta anche quella!

Finalmente qualcuno ha capito quanto sia importante valorizzare i quartieri più belli e caratteristici della mia città, finalmente qualcuno ha avuto la felice intuizione di immergere il clima di una festività molto amata come quella natalizia in quell’atmosfera magica di cortili, scalinate e vicoli che ho sempre accarezzato camminandoci in silenzio e che tanti miei concittadini purtroppo non conoscono. Finalmente mi è stata data la possibilità, da giornalista, di annunciare l’evento Natale alla Marina” titolando: a Sciacca si inizia a fare sul serio!

Sono queste le premesse mentali e la voglia di esserci con cui sono andato ieri sera a percorrere l’itinerario di questo atteso “Natale alla Marina”.

Il percorso l’ho fatto in discesa e alla fine di esso, ai piedi della scala a zig zag, devo dirvi che mi sono ritrovato più deluso che convinto. E non per la proverbiale voglia di noi sciacchitanii di criticare ogni cosa, no…, ma al contrario per la voglia che anche nella mia città si riesca a organizzare qualcosa di veramente bello e curato, non solo nelle idee ma anche nei particolari realizzativi e nella ricchezza dei contenuti.

Insieme al bello “naturale” dei luoghi, all’idea finalmente felice di valorizzazione del luogo e a due cose che mi sono piaciute davvero (la voce recitante del poeta Licata con il suo volto proiettato sul muro e gli studenti del Liceo Artistico all’opera lungo il percorso), la sensazione generale che l’esperienza mi ha trasmesso è stata quella di una cosa organizzata di corsa, senza la necessaria cura dei particolari e senza ricchezza di contenuti, anzi con diversi punti deboli: la mostra degli oggetti natalizi e presepi in corallo davvero poverella, i musicanti lungo il percorso senza un abbigliamento specificatamente dedicato, le degustazioni di assoluta ordinarietà, la scala a zig zag desolatamente vuota.

Ma davvero a Sciacca non riusciamo a fare le cose per bene o addirittura in grande, e dobbiamo rimanere sempre sul piano della più assoluta ordinarietà e superficialità?

Insomma, davvero bella l’idea iniziale, ma merita ben altri contenuti e ben altra cura organizzativa.

di Flavia Verde e Nino Porrello

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