Si sono finalmente incontrati. Il Sindaco Fabio Termine e il Vicesindaco Gianluca Fisco hanno ricevuto a Palazzo di città una delegazione del Direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale, composta da Franco Zammuto, Ignazio Cucchiara, Pippo Graffeo e Nino Porrello. Un incontro atteso e alla fine formalmente richiesto dal Direttivo del Comitato Civico, che avvertiva l’esigenza di un confronto con la nuova amministrazione comunale con una disamina su tutti gli aspetti della “questione termale”, anche attraverso un reciproco scambio di informazioni e di considerazioni sulla delicata tematica, che come si ricorderà era stata l’argomento più gettonato dalla campagna elettorale amministrativa comunale.

Il confronto ad uno stesso tavolo è arrivato, è stato approfondito e ha fatto registrare un’ampia convergenza di idee e valutazioni, che ha riguardato non solo gli aspetti attuali della problematica termale, ma anche ciò che riguarda la visione futura di una città che vuole recuperare e sviluppare la sua identità di città turistica e termale.

Lo confermano le parole a commento del Coordinatore Franco Zammuto, il quale a conclusione dell’incontro ci ha detto: “Abbiamo manifestato alla nuova Amministrazione la nostra più completa disponibilità a collaborare e a sostenerla in termini di competenza acquisita e di rappresentatività civica delle forze sociali di Sciacca, in ogni tipo di azione necessaria a salvare, tutelare e a valorizzare il nostro prezioso patrimonio termale, riscontrando una convergenza di intenti e di obiettivi che ci lascia ben sperare circa un proficuo lavoro in sinergia che possa, nel tempo, contribuire a sciogliere tutti quei nodi che hanno finora impedito la riapertura e il rilancio del termalismo di Sciacca“.

Successivamente all’incontro il Comitato Civico ha emesso un comunicato stampa nel quale vengono evidenziati e sintetizzati gli “argomenti” trattati e approfonditi nel corso della riunione:

Le modalità e i contenuti dell’avvenuta presentazione a Cassa Depositi e Prestiti (CDPI) dell’istanza per poter inserire tutto il già esistente complesso immobiliare termale, chiuso dal 2015 o mai aperto, nell’utilizzo degli iniziali 150 milioni di euro di risorse europee (PNRR) finalizzate al rilancio del settore turistico e termale: sia l’amministrazione comunale che il Comitato Civico concordano sull’importanza strategica e fondamentale di un auspicabile e a questo punto possibile utilizzo delle risorse del PNRR come leva finanziaria per il recupero del patrimonio immobiliare, attraverso un processo che già prevede la successiva privatizzazione del complesso termale; entro il 31 dicembre si saprà se il progetto relativo a Sciacca rientrerà nella graduatoria utile; Termine e Fisco hanno raccontato ciò che ServireSciacca aveva già ricostruito, ossia l’incredibile realtà che alla Regione siciliana nessuno aveva colto la concreta possibilità di fare ricorso al Bando del PNRR e che solo una fonte interna vicina alla nuova giunta ha funzionato da “campanello di richiamo”, con una affannosa corsa finale contro il tempo per preparare le carte progettuali e nella quale i tecnici del Comune hanno potuto giovarsi di qualche sostegno insperato;

La concreta possibilità di concentrare l’utilizzo del finanziamento di 1 milione e mezzo di euro, già stanziato dalla Regione per interventi di particolare urgenza a favore dei beni termali di Sciacca, principalmente sulla riattivazione delle piscine termali di acqua solfurea all’interno del parco termale: anche il Genio Civile ha dichiarato il proprio accordo in tale direzione;

L’opportunità di assicurare la dovuta regolarità tempistica ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del Parco termale (per complessi 670 mila euro) al fine di poterlo rendere fruibile alla cittadinanza già a Capodanno, come da tempi contrattuali e senza ritardi e rinvii;

La necessità di una ben definita visione strategica futura di “città termale” che possa prescindere e andare oltre l’attuale complesso immobiliare a destinazione termale e puntare alla diversificata valorizzazione del più autentico patrimonio, composto dalle acque termali e dalle grotte vaporose: una visione da costruire e perseguire sin da adesso, che faccia da bussola a scelte amministrative strategiche nel prossimo quinquennio;

La necessaria vigilanza sulla possibile riproposizione in assemblea regionale del disegno di legge sul termalismo, che a fine legislatura l’intervento del Comitato Civico (con tutta una serie di eccezioni critiche notificate ai capi gruppi parlamentari) aveva contribuito a bloccare: anche qui la competenza dimostrata sul campo dal Comitato Civico potrà essere resa disponibile;

L’opportunità, offerta dallo studio effettuato dal prof. Faraci sulle Terme di Sciacca e Acireale, di poter richiedere tutta una serie di utili adempimenti alla Regione, avendo la giunta regionale deliberato di recepire tutti i contenuti e le prescrizioni della relazione-studio Faraci: primo fra tutti l’accertamento dell’attuale portata del bacino idro-termale di Sciacca;

L’esigenza di coinvolgere attivamente tutti i sindaci del territorio e la nuova deputazione territoriale presso il parlamento regionale nell’azione per il salvataggio e la valorizzazione delle Terme di Sciacca, in modo anche da presentarsi dinanzi al nuovo Presidente e al nuovo governo della Regione forti di una coesione politica e istituzionale che riconosca alla città di Sciacca il ruolo di capofila di un intero territorio, fortemente deciso nel valorizzare la più significativa risorsa per il proprio sviluppo economico: in un recente passato proprio il Comitato Civico si era fatto promotore di un manifesto-appello sottoscritto da tutti i sindaci del circondario per salvare e valorizzare le Terme di Sciacca.

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