È questa la considerazione che viene spontanea subito dopo aver assistito ieri sera alla seconda presentazione del lavoro teatrale “Io adoro il mio vicino” messo in scena dalla compagnia teatrale amatoriale “Scialò” diretta dal bravo Tonino Genuardi.

Due serate, due pienoni, tanti applausi, la passione per il ritrovato palcoscenico che cogli negli interpreti, la voglia di trascorrere gradevolmente due ore con il sorriso sulle labbra che respiri tra il pubblico.

Insomma, quell’atmosfera quasi magica che un palcoscenico teatrale riesce quasi istintivamente a creare.

E poi un testo teatrale leggero, divertente, creato con la consueta maestria dalla fertile fantasia di Tonino Genuardi, che l’ha anche diretto e interpretato insieme ad altri undici bravi interpreti (tra i quali citiamo Francesca Cirafisi e Fabio Venezia), creando un microcosmo umano tipicamente siculo che si incontra in una piazzetta dove c’è un bar e alcune case che vi si affacciano, e i cui abitanti intrecciano le proprie ironiche vicende personali seduti ai tavolini del bar o sulla immancabile panchina.

L’Associazione culturale Scialò è stata costituita nel 2016, ha subito come tutte la lunga pausa della pandemia ed è al suo terzo lavoro teatrale, che nei prossimi giorni sarà portato anche in alcune piazze dell’hinterland.

Si diceva all’inizio della voglia di teatro che a Sciacca appare viva nelle compagnie amatoriali e nel pubblico. Il suggerimento che ne scaturisce è quello di predisporre una vera e propria “rassegna teatrale” per l’Estate 2023, che dia grande spazio alle compagnie amatoriali e anche, nello stesso tempo, a quelle professionali, che mancano a Sciacca ormai da troppo tempo. È ancora vivo il ricordo, in chi ha i capelli bianchi, di quelle rassegne estive degli anni ‘70 e ‘ 80 all’Arena Micron che avevano come protagonista sopratutto il Teatro Sud di Catania con Turi Scalia, e dalle quali sono poi germinate le varie compagnie amatoriali saccensi, che hanno avuto e hanno splendidi interpreti, e ai quali va il merito di aver mantenuto accesa la fiammella dell’amore per questa importantissima forma di espressione artistica, sempre penalizzata nella nostra città dall’annoso problema di una struttura teatrale al chiuso.

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