“ L’articolo pubblicato ieri da ServireSciacca, che ospitava l’opinione di Alessandro Capurro sulla grave situazione in cui versa l’Ospedale di Sciacca, ha provocato la replica dell’On.le Carmelo Pullara, vice presidente della Commissione Sanita’ dell’ARS, che le argomentazioni del presidente della Onlus avevano chiamato in causa.

Il vice presidente della Commissione Sanita’ ci ha fatto pervenire la seguente nota scritta.

“In un suo intervento sulla sanita’ ospedaliera a Sciacca apparso sulla stampa – scrive Pullara – il presidente presidente della “Onlus Orazio Capurro Amore per la Vita”, Alessandro Capurro, chiama in causa la politica e i rappresentanti politici puntando il dito contro il sottoscritto e chiedendo cosa io abbia fatto in qualita’ di vice presidente della Commissione Sanita’ all’Ars per l’ospedale di Sciacca.
Ebbene non è la prima volta che Alessandro Capurro utilizza la onlus “Orazio Capurro Amore per la Vita” per attaccarmi. Fino ad oggi ho lasciato correre. Ma in questo particolare momento il silenzio puo’ essere utilizzato come segno di debolezza o colpevolezza”.

“Utilizzare a fini politici una associazione onlus – sottolinea Pullara- peraltro dedicata ad un congiunto è cosa che si commenta da sola. Eppure ricordo lo stesso Alessandro frequentare la mia segreteria per diversi anni e non avendo trovato risposte adeguate a “certi bisogni” e’ stato colpito da strabismo”.

“Nel merito, cosa alla quale non voglio sfuggire, invito lo stesso buon Alessandro a percorrere a ritroso tutta la mia attività e magari guardando oggettivamente e non strabicamente avrà modo di ravvedersi. Rimango comunque disponibile a qualsiasi confronto sulla mia attività sull’argomento”.

“Da ultimo consiglio ad Alessandro Capurro – conclude Pullara – di continuare con le buone attività della Onlus che porta il nome del fratello, evitando di trascinarla nella polvere delle polemiche solo per fini politici e per la necessità di compiacere una parte e provando a stare al di sopra delle parti evitando l’utilizzazione della onlus.”

Stamattina, prima che arrivasse questa nota dell’on.le Pullara, Alessandro Capurro aveva così commentata la notizia anticipata da ServireSciacca di una visita istituzionale all’Ospedale di Sciacca della presidente della Commissione Sanita’, on.le Margherita La Rocca Ruvolo:

“Mi fa piacere che inizia a muoversi qualcosa, se non se ne parla rimane tutto fermo.
Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente la redazione del Giornale online ServireSciacca per avere dato voce alle riflessioni provenienti dai cittadini e dal mondo dell’Associazionismo sulla problematica ospedaliera e della Sanità nel nostro territorio”.
A me personalmente interessano i fatti, basterebbe che la Politica si confrontasse periodicamente anche con le associazioni che da tanti anni si occupano di Sanità per avere il polso della situazione e trovare insieme le soluzioni”.
Le associazioni sono sentinelle del territorio e spesso vengono informate sia dagli utenti che dai sanitari sulle problematiche che questi vivono e sulle cose che purtroppo non vanno.
Sulla questione ospedaliera occorre a mio avviso aprire un tavolo tecnico al quale partecipino l’Assessore Regionale alla Salute, la Commissione Regionale alla Salute, il Commissario Straordinario dell’ASP, il Direttore Sanitario di Presidio, il Sindaco, i Direttori delle varie Unità Operative e le Associazioni del territorio per individuare le maggiori criticità e le relative strategie di intervento per risolverle, tutto ciò stilando un cronoprogramma chiaro ed efficace”.

“Vista la collocazione geografica in cui si trova il nostro Presidio Ospedaliero e la mancanza di una rete stradale nel nostro territorio, la soluzione migliore e più efficace sarebbe stata l’istituzione di un’Azienda Sanitaria Territoriale o il ritorno all’Azienda Ospedaliera con propria autonomia economico-finanziaria ed amministrativa”.
“Un altro problema serio – continua Alessandro Capurro – riguarda anche il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Ribera.
Proprio riguardo a ciò la soluzione sarebbe quella di riconoscere il nostro territorio come zona particolarmente disagiata, come previsto dal D.M. 70/2015 al punto 9.2.2”.

“ È’ chiaro che tutti i problemi dell’Ospedale di Sciacca e Ribera non sono risolvibili a risorse umane invariate – sostiene Capurro – e quindi
il primo passo da compiere sarebbe quello di non considerare più i Presidii Ospedalieri di Sciacca e Ribera un unico Ospedale, semplicemente perché nella realtà non lo sono”.

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