Due modi profondamente diversi, anzi direi antitetici, di vedere le cose.

Tra due amici che si stimano profondamente, credo di poterlo dire, e che fanno parte della redazione di questo giornale. Ma il bello di un giornale civico è anche questo, la possibilità di un confronto anche pubblico su un argomento di possibile interesse cittadino, che focalizza l’attenzione e l’interesse dei lettori.

Il mio modo di vedere, esternato proprio attraverso Servire Sciacca, è quello di un articolo pubblicato il 30 maggio ( vedi a seguire) e che ha avuto 4.583 visualizzazioni. Dico questo non per mettere in campo la forza dei numeri, ma perché mi aveva proprio stupito la grande diffusione dell’articolo e la generalità dei commenti positivi sull’iniziativa che aveva riscosso. Il titolo era: RITORNA A RISPLENDERE UNO DEI LUOGHI PIÙ PANORAMICI DI SCIACCA

L’altro modo di vedere è quello della mia amica Anita Lorefice che oggi, sul suo profilo facebook, pubblica questa fotografia preceduta dalla frase: L’emblema di Sciacca… bella ingabbiata.

Credo sia inutile cercare di mediare tra due punti di vista opposti, altrettanto inutile cercar di capire chi abbia ragione o sia nel giusto, perché in qualsiasi modo di vedere le cose può esserci qualcosa di buono che l’altra posizione non ha visto.

Quel che colpisce è la peculiarità schiacchitana, ma non solo, di trovare in qualsiasi cosa l’occasione buona per schierarci in due fazioni, Luna o Perollo, Guelfi o Ghibellini, bianco o nero…

Quando in modo del tutto istintivo ho scritto questo articolo, perché positivamente sorpreso da un’iniziativa privata che valorizzava e riportava ad uno stato di decenza, se non di bellezza, uno dei luoghi più panoramici di Sciacca, mai avrei pensato che anche questo argomento diventasse oggetto di una contrapposizione, anzi una gabbia per la mia città.

Ma tant’è, il sasso nello stagno è ormai lanciato e quindi prendiamoci il bello di un possibile confronto su qualcosa di concreto che potrebbe anche indicarci una direzione da imboccare e seguire per lo sviluppo turistico della mia città, se mai ci riusciremo.

LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO

RITORNA A RISPLENDERE UNO DEI LUOGHI PIÙ PANORAMICI DI SCIACCA di Nino Porrello

 MAG 30, 2022

La piazzetta del belvedere a fianco del Bar Scandaglia ritorna al suo antico splendore.

Il pavimento di marmo levigato a nuovo, la ringhiera laterale con i pilastrini anch’essa rimessa a nuovo, l’impianto di illuminazione con i lampioncini nuovi e poi nella parte finale, che si apre sulla splendida visione dall’alto del porto peschereccio, un ristorante gourmet con tanto di chef stellato, anch’esso nuovo di zecca, che aprirà tra qualche giorno e che si chiamerà VELA.

Siamo stati sempre convinti assertori che il bello chiama con sé il bello e quindi ci auguriamo che il recupero funzionale ed estetico di un luogo importante del centro storico possa fare da “VELA” al vento di una rinnovata tendenza verso il miglior decoro pubblico, l’eleganza e il bello.

Uno dei punti urbani e panoramici più belli di Sciacca, se non il più bello, ritorna a nuova vita e la speranza è che possa essere questo un segnale che in città l’imprenditoria privata stia imboccando una nuova strada, fatta di consapevolezza e di valorizzazione del bello.

Il merito è infatti di due imprenditori edili nostrani, Tonino e Giovanni Zito, che da qualche anno hanno intrapreso con successo una importante differenziazione della propria attività, orientandola anche verso il settore della ricettività alberghiera (hanno aperto due eleganti Boutique Hotel) e adesso anche nella ristorazione di qualità.

L’investimento che hanno fatto, rilevando la proprietà dei locali e dello spiazzo antistante che furono del Ristorante Miramare e trasformandoli in una location dove sarà possibile pranzare, fare aperitivo e cenare ad un livello qualitativo elevato e con un contesto panoramico di assoluto prim’ordine, rappresenta un importante traguardo non solo per i fratelli Zito ma anche un tassello importante per lo sviluppo della città in chiave turistica.

Siamo stati sempre convinti assertori che il bello chiama con sé il bello e quindi ci auguriamo che il recupero funzionale ed estetico di un luogo importante del centro storico possa fare da “VELA” al vento di una rinnovata tendenza verso il miglior decoro pubblico, l’eleganza e il bello.

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