Pregiatissimo Signor Presidente Musumeci, mi scuso innanzitutto se per conto di ServireSciacca Le invio una seconda lettera-aperta, dopo che la prima (20/05/21) è rimasta senza risposta. Sicuramente non avrà avuto modo di leggerLa e poi comunque so bene come sia poco abituale da parte delle pubbliche istituzioni rispondere a richieste provenienti dalla società civile. Tuttavia, essendo un giornalista un po’ testardo, mi permetto di riprovarci, trattandosi tra l’altro di argomento di una qual certa attualità. E aggiungendo, per dovere di presentazione, che sono anche l’addetto stampa e pubbliche relazioni del Comitato Civico Patrimonio Termale, nonché il Coordinatore dei Procuratori dei Cittadini di Cittadinanzattiva-Sciacca.

Esaurita tale doverosa premessa e dichiarando sin da adesso la mia piena disponibilità a farLe un’intervista on line qualora volesse accettarLa, Le faccio semplicemente questa domanda: perché si è reso disponibile a partecipare ieri all’incontro di Acireale denominato “La Rinascita del Parco delle Terme di Acireale” (e la cosa, badi bene, può solo farci piacere nei confronti dei “confratelli termali di Acireale”) e ha invece pubblicamente dichiarato che sulla questione termale non intende neanche interloquire con le espressioni del territorio di Sciacca?

Veda, Signor Presidente, noi del Comitato Civico l’avevamo già invitata a Sciacca per un confronto sul problema termale nel luglio 2020, con tanto di lettera inviata via PEC al Suo indirizzo presso la Presidenza della Regione; successivamente l’intero Consiglio Comunale di Sciacca ebbe a deliberare all’unanimità un documento sulla tematica termale a conclusione del quale la Si invitava ufficialmente a Sciacca, con tanto di richiesta sottoscritta anche da Sindaco e Giunta, dalla deputazione territoriale, dal nostro Comitato Civico e da altre associazioni. E poi ancora altri tentativi per farLa venire a Sciacca sono stati effettuati informalmente per il tramite della deputazione territoriale e dalla stessa Sindaca Valenti dopo la Marcia su Palermo. Si potrebbe dire che mai nessun Presidente di Regione sia stato così insistentemente invitato nella nostra città : e questo perché volevamo confrontarci con Lei, cercare di costruire qualcosa di positivo insieme, su una questione che ci dovrebbe riguardare e interessare tutti, senza distinzione di colore politico. Quello che è stato fatto o non fatto dal Suo governo, Presidente Musumeci, lo sappiamo bene tutti, al di là delle esternazioni dialettiche, e sarebbe oltremodo necessario saper guardare solo al futuro, nella comune e auspicabile direzione di un autentico rilancio economico, turistico e termale della nostra splendida isola. Senza più recriminazioni sul passato, se davvero c’è voglia innovativa di rilancio.

Ma Lei, signor Presidente, non ha mai dato alcun tipo di riscontro a queste nostre propositive richieste, anzi al silenzio ha fatto seguito nel novembre scorso addirittura un’esplicita dichiarazione che Lei delle Terme di Sciacca non intende parlarne con quelli di Sciacca.

Le voglio riassumere di seguito le considerazioni, giuste o sbagliate che fossero, che sono state fatte qui a Sciacca su tale Suo ostinato rifiuto nel tempo:

⁃ non ha nulla di nuovo e concreto da comunicarci, ragion per cui preferisce non metterci la faccia

⁃ ha capito che a Sciacca siamo usciti dallo stato di rassegnazione e che si è creato un “movimento” importante di conoscenza, competenza e sensibilizzazione sull’argomento, motivo per cui preferisce non dover rispondere a domande scomode o trovarsi al cospetto di proposte nuove, rispetto alle quali la Regione non è sufficientemente attrezzata

⁃ Il “corto circuito” a distanza intervenuto con la sindaca Francesca Valenti l’ha talmente irritato che, per reazione, ha deciso di non farsi neanche vedere a Sciacca.

Signor Presidente, come cittadino posso solo augurarmi che nessuno di queste tre ricostruzioni corrisponda al vero, che il Suo senso istituzionale La possa giustamente indirizzare e che oggi possa rispondere alla domanda che Le abbiamo rivolto all’inizio semplicemente con un gesto concreto: venendo a Sciacca, in modo da poter rispondere alle nostre domande, ascoltare le nostre proposte per il rilancio del termalismo siciliano e metterle a fattor comune con la Sua proclamata azione a favore del rilancio del termalismo siciliano.

Attendiamo una Sua risposta, Presidente Musumeci. E con osservanza La salutiamo.

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, NELLO MUSUMECI, SULLE TERME DI SCIACCA E SULLA MARCIA VERSO PALERMO di Nino Porrello MAG 20, 2021

Buongiorno Signor Presidente, chi Le scrive attraverso questo Blog giornalistico è un cittadino impegnato nel Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca e in Cittadinanzattiva, e lo fa a seguito della Sua esternazione televisiva relativamente alla Marcia su Palermo per il problema delle Terme di Sciacca. Non ho la presunzione di ritenere che Lei leggerà quanto mi appresto a dirLe, ma ritenendomi ben informato e documentato sulla questione ritengo di rendere pubblico questo mio pensiero e di condividerlo attraverso questa lettera aperta con la cittadinanza di Sciacca che ha ancora a cuore il destino delle nostre amatissime Terme. La questione, come Lei ben sa, è di grandissima attualità, sia perché domani mattina (venerdì 21 maggio) si concluderà sotto la sua sede di Presidente della Regione la “Marcia a piedi su Palermo” promossa dalla sindaca di Sciacca in segno di protesta contro l’azione o la mancata azione del Suo governo sulla Terme di Sciacca, chiuse da oltre 6 anni, sia per la risonanza mediatica avuta dal duello televisivo a distanza tra Lei e la sindaca Francesca Valenti. Sul piano strettamente politico e istituzionale i contenuti sono già stati ampiamenti declinati prima dalle Sue argomentazioni e poi dalla replica della Valenti. La mia vuole essere soltanto una voce civica non contaminata da quello che Lei definisce il sapore elettoralistico, attraverso la quale si esprime una sensibilità di quella parte della città (perché anche qui, purtroppo, la mia città non riesce ad avere una voce unanime) che si riconosce in questo momento nei passi di quanti marciano su Palermo per venire a protestare e confrontarsi con Lei, signor Presidente. Le avevamo richiesto a lungo un confronto pubblico Signor Presidente, fino ad arrivare quasi a supplicarLa, a inviarLe “messaggeri” per ottenere il riscontro alla nostra richiesta di incontro con le forze politiche e sociali della città sul presente e sul futuro delle nostre Terme. Mi riferisco al documento, con tante domande e altrettante richieste di risposte per mezzo di un confronto pubblico da tenersi anche on line, che noi del Comitato Civico abbiamo redatto e che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Sciacca prima del suo scioglimento, sottoscritto dalla sindaca Francesca Valenti, dai parlamentari del territorio e dalle associazioni civiche ancora nello scorso mese di febbraio. Documento che è stato inviato al protocollo del Suo ufficio di presidenza e a tutti i mezzi di informazione. Perché non ci ha mai risposto, signor Presidente? E perché non ha risposto neanche quando la questione termale di Sciacca e di Acireale è diventata oggetto di un MANIFESTO – APPELLO sul termalismo siciliano inviato a Lei, al presidente Draghi e alla ministra Carfagna, con le firme dei sindaci di otto comuni del territorio di Sciacca? C’è stato solo il silenzio assoluto da parte Sua e del Suo governo, e anche la sindaca ci diceva che non veniva più tenuta al corrente di nulla. Questo silenzio si interrompe con la Sua intervista in TV, ed è questo il primo grande risultato ottenuto dalla Marcia che sta arrivando Palermo: il Presidente Musumeci finalmente ha parlato delle Terme di Sciacca, ma lo ha fatto come reazione alla Marcia e con una ricostruzione dei fatti a proprio uso e consumo, aggiungo io. La Sua esternazione inizia con parole che richiamano al “rispetto istituzionale”, allo “stile” e al “garbo”, aggiungendo che vorrebbe astenersi dal commentare “certe iniziative”. Peccato (o meno male dal mio punto di vista) che subito dopo Lei in realtà prosegua con un monologo nel quale definisce la sindaca di Sciacca come una “colomba” con Lei e come una “iena” con i propri cittadini. Non mi sono mai sentito un acceso sostenitore dell’amministrazione Valenti, ma queste due definizioni mi hanno leggermente disturbato, alla faccia dello stile e del garbo. Apprendo poi dalle Sue parole che la “marcia” è lo stile di “certe forze politiche”, ma vorrei ricordarLe che la “marcia” è anche lo stile della nonviolenza, del pacifismo, della protesta civica e democratica. A questo punto il Suo monologo vira verso le precedenti responsabilità della politica regionale, risalendo fino al governo Capodicasa e allo sperpero di denaro pubblico che la gestione regionale delle Terme ha rappresentato per circa trenta anni. Sono di più gli anni, signor Presidente, perché il termalismo siciliano è sempre stato un ambito di spreco e di cattiva gestione da parte della Regione, e il bello è che continua a esserlo anche con le Terme chiuse, anzi di più. Ma il principale obiettivo del suo argomentare, prima ancora della Valenti, è il governo Crocetta e le sue malefatte sulle Terme. Dice il vero, signor Presidente, ma dal 2017 c’è Lei alla guida della Regione e quindi è con Lei che dobbiamo interloquire, è dal Suo governo che dipendeva e dipende la riapertura e il rilancio di quelle che Lei definisce “le macerie” lasciate dal governo Crocetta e che oggi, nessuno può contestarlo, sono ancor di più macerie, dopo altri quattro anni di totale abbandono, di cui Ella e il Suo governo sono comunque responsabili. A questo punto Lei fa riferimento all’atto con cui il governo Crocetta, pochissimi giorni prima le elezioni del 2017, concesse in gestione il complesso termale di Sciacca (ma senza le stufe vaporose!) al Comune di Sciacca, con la dichiarata approvazione della sindaca Francesca Valenti che ebbe a plaudire pubblicamente per questo passaggio di consegne. Lei dice che si sapeva fin dall’inizio che sarebbe stato un fallimento e che lo è stato.
Ma è stato cosa, un fallimento? Questa concessione in affidamento in realtà non è mai divenuta esecutiva perché sotto il Suo governo non è stata resa esecutiva, essendo il contratto da Lei citato sottoposto a una condizione sospensiva. E’ stata forse la “colomba” Francesca Valenti a venirLa a pregare di non rendere esecutivo il contratto, essendosi resa conto di aver sottoscritto un contratto capestro per il Comune di Sciacca, oppure la “colomba” Francesca Valenti è stata così brava da riuscire a non far rendere esecutivo un contratto così penalizzante per chiunque si fosse poi trovato con la patata bollente in mano? In entrambe le ipotesi, la responsabilità mi sembra chiara: il Suo governo non è riuscito, oppure non ha voluto, che quell’affidamento al Comune di Sciacca diventasse esecutivo. Quindi con la patata bollente in mano ci si è trovato Lei e il Suo governo.
Non comprendo quindi su quali colpe dovrebbe riflettere il sindaco di Sciacca, quando proprio la Regione siciliana aveva nel frattempo perfezionato il passaggio di proprietà del patrimonio immobiliare termale a sé stessa, senza alcun problema catastale. Aquesto punto iniziano quelle che nel suo monologo televisivo Lei definisce “le interlocuzioni” nel corso di quel “procedere a tappe graduali per recuperare le Terme di Sciacca” che il Suo governo avrebbe fatto. Interloquisce con la “colomba” Francesca Valenti che veniva a “chiedere aiuto” : per cosa chiedeva aiuto, signor Presidente?
Per quel “problema catastale” che improvvisamente viene fuori e che gli uffici regionali fanno apparire come ostacolo insormontabilie? Avrebbe dovuto provvedervi il Comune di Sciacca, come Lei sostiene? Fatto sta che la proprietà degli immobili irregolari è della Regione e se anche Lei, come afferma, avesse ritenuto di aderire alla richiesta di aiuto della sindaca di Sciacca, come mai per regolarizzare le particelle catastali la Regione ci mette anni, nonostante le Sue interlocuzioni con i competenti uffici regionali? E poi, mi aiuti a capire signor Presidente, quali sarebbero le responsabilità del Comune e dell’amministrazione comunale di Sciacca che la Valenti vorrebbe far ricadere sulle Sue spalle? Forse una responsabilità, e veramente grossa, il sindaco di Sciacca ce l’ha davvero , e Lei involontariamente ne fa cenno nel suo lungo monologo quando la definisce una “colomba”: la responsabilità è quella di essersi per troppo tempo appiattita sulle posizioni di chi le aveva fatto credere che questa amara terra siciliana, e quindi anche Sciacca, “Diventerà bellissima!”. A questo punto Lei, signor Presidente, confonde un pò i tempi, e Le assicuro che è così. Perché, stando alle Sue pubbliche dichiarazioni, il Suo intervento in Conferenza della Regioni, grazie al quale le Terme di Sciacca vengono riconosciute “bene di valenza nazionale” non precede, ma segue di molto l’avviso pubblico di marzo 2020 per l’affidamento in concessione a privati. E poi, signor Presidente, come mai di questo riconoscimento come “bene di rilevanza nazionale”, che suo dire espone in vetrina le Terme di Sciacca, non ha mai dato comunicazione al sindaco o alla città prima di questo suo monologo di dieci minuti all’interno dell’intervista? Ma andiamo al bando o avviso pubblico che dir si voglia, che va deserto perché nessun imprenditore privato risulta in quel momento interessato ad assumersi la gestione delle Terme di Sciacca, nelle condizioni di degrado in cui versano e nella situazione di pandemia sopravvenuta, nonostante quelle che Lei definisce “condizioni di favore”. E’ vero, la pandemia deve aver proprio tagliato le gambe ad ogni eventuale interesse. Ma Lei, Presidente, lo ha mai letto il contenuto povero e direi quasi indecente di quel bando che abbiamo solo potuto suggerire di ritoccare in qualche sua parte, ma che nessun imprenditore serio prenderebbe in considerazione per la totale assenza di ogni e qualsiasi elemento che è necessario per una corretta presentazione e valutazione del bene che si intende dare in concessione? Lei, signor Presidente, è consapevole che questo bando non è mai arrivato e non sarebbe mai potuto arrivare all’attenzione di chi può esserne veramente interessato? a disporre delle relative risorse? Lei, signor Presidente, è consapevole che se si vuol concedere in affidamento un complesso termale come quello si Sciacca il minimo indispensabile è un Advisor di livello internazionale che gli imprenditori interessati se li va a cercare uno per uno? Se non lo fosse, signor Presidente, si informi presso qualche imprenditore di autentico spessore, come io ho fatto. E poi, signor Presidente, mi consenta un piccolo passo indietro: come si concilia il grande lavoro del suo governo sul termalismo con il fatto che le grotte vaporose sul monte Kronio erano state escluse dal bando e solo grazie a un nostro intervento di Comitato Civico sull’assessore Armao, presente in commissione assemblare, sono state riacciuffate per i capelli e inserite finalmente nell’avviso? Ma continuiamo con le numerose interlocuzioni cui Lei fa riferimento. Si arriva a quella con FEDERTERME, che a suo dire Le avrebbe suggerito di rivolgersi a INAIL, ben disposto a destinare risorse finanziarie sui complessi termali di Sciacca e Acireale. Lei ci racconta di mesi e mesi di interlocuzione, a conclusione delle quali INAIL Le è sembrato “non interessato”. Il sindaco Francesca Valenti invece riferisce un’altra storia, riferisce di aver anche lei interloquito con INAIL, e che INAIL non avrebbe declinato alcunché e che sarebbe ancora in attesa della risposta ad una lettera spedita alla Regione con richiesta di chiarimenti. Chi dice la verità? Lei o la sindaca? Avete interloquito con due INAIL diverse? Adesso e solo adesso veniamo infine ad apprendere quanto segue, a conclusione del Suo monologo, e sono notizie assolutamente importanti e di cui non si aveva alcuna conoscenza prima dell’annuncio della Marcia su Palermo:

  • la ultimissima giunta di governo ha considerato la possibilità di pubblicare un nuovo avviso di gara finalizzato a trovare un imprenditore privato interessato alla gestione, con “condizioni più allettanti”
  • la ultimissima giunta di governo ha valutato la necessità di una manutenzione straordinaria degli edifici e degli impianti termali per renderli più interessanti, essendo sotto gli occhi di tutti il degrado causato dal tempo e dall’abbandono. A tal proposito il governo regionale sta cercando di recuperare le risorse finanziarie necessarie (non è dato conoscerne la quantificazione)
  • il rilancio del termalismo siciliano costituisce un obiettivo primario del governo Musumeci e non bisogna più prendere in giro la gente come si è fatto dalla fine degli anni ’90, ragion per cui la giunta Musumeci ha varato “un piano razionale del turismo termale” con una visione a medio e lungo termine per giungere ad una soluzione definitiva della problematica termale

Queste sono parole Sue, sono parole importanti, signor Presidente, ma sono solo parole. La verità, l’unica verità, è che dal Suo insediamento ad oggi, e quando manca ormai poco alla fine del Suo mandato, le Terme di Sciacca sono rimaste chiuse, si è aggiunto il degrado di altri quattro anni di totale abbandono, è stata soli completata una regolarizzazione catastale di beni di cui è proprietaria la stessa Regione ed è stato emesso un avviso pubblico che non ha sortito effetto alcuno e del cui contenuto in termini di qualità si vergognerebbe ogni amministratore dotato di un minimo di buon senso. Grazie dell’attenzione Signor Presidente, io domattina sarà tra quelli che sotto le Sue finestre Le chiederanno un po’ di attenzione, anzi tanta attenzione e tanta cura per le Terme più belle e più antiche di cui la storia ci racconta, le nostre Terme di Sciacca.

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