Ormai i nostri politici sono convinti del fatto che basta avere un microfono davanti la bocca oppure scrivere/dettare una dichiarazione che andrà sui social per fare al meglio la propria parte. Non è importante ciò che dici, se sia vero o non vero, corretto o sbagliato, è importante solo che dici quella cosa e magari che sai anche dirla bene. Molto probabilmente chi legge o intervista ne saprà molto poco sull’argomento e quindi la “missione megafono” del politico di turno è bella che compiuta: ha detto la sua, incurante della veridicità o correttezza di ciò che ha detto, tanto il fatto stesso di averlo “comunicato” lo rende credibile e viene digerito dai destinatari.

Questa sconfortante riflessione mi è scaturita leggendo la dichiarazione che l’on.le Giusi Savarino, di Diventerà Bellissima, ha fatto oggi in relazione alla questione termale siciliana, che riteniamo possa anche leggersi come una reazione, ispirata dall’alto, in conseguenza della posizione molto forte e molto dura che il Comitato Civico Patrimonio Termale ha assunto ieri con quel documento in cui ha dato del Pinocchio con il naso lungo al presidente della Regione, replicando alla esternazione che Musumeci aveva fatto a Caltabellotta sulla problematica termale di Sciacca e Acireale.

In questa sede non riteniamo utile riportare la dichiarazione dell’on.le Savarino, perché lo hanno già fatto gli altri giornali on line. Vorremmo solo chiederLe: ma Lei, on.le Savarino, conosce bene l’argomento di cui sta parlando? Il dubbio ci sorge spontaneo perché anche il suo argomentare a sostegno del governo regionale capovolge semplicemente la realtà dei fatti, come il documento del Comitato Civico ci sembrava avesse già evidenziato nei riguardi delle affermazioni del Presidente, e senza possibilità di equivoci.

Allora, on.le Savarino, vorrei chiederLe da siciliano a siciliana, ma perché non viene a Sciacca a toccare con mano la realtà e la verità, a confrontarsi con chi avrebbe anche tante domande da farLe sull’argomento, e tante informazioni e proposte da sottoporLe? E ciò verrebbe fatto davvero con piacere, mi creda, con autentico spirito di servizio, perché alla fine la verità dovrebbe venire prima di tutto e se tutti riuscissimo a guardare al futuro con una sguardo di verità e di speranza, allora potremmo anche intenderci e lavorare insieme per lo sviluppo autentico di questa terra così maledettamente condizionata dalla politica. Perché, su alcune tematiche, dovremmo trovarci tutti dalla stessa parte, senza distinzione di colore politico.

La difesa di ufficio invece serve a poco, sopratutto se spesa nei confronti di chi ha finora dichiarato di non volersi confrontare con le espressioni più autentiche del territorio.

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