L’intervista rilasciata dal Presidente della Regione Nello Musumeci in occasione della sua visita al Comune di Caltabellotta, nella parte in cui si sofferma sulla questione delle Terme di Sciacca e Acireale (vedi alla fine stralcio intervista nel video) ha suscitato una reazione dai toni molto duri da parte del Direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca.

Riportiamo di seguito e integralmente i contenuti della nota trasmessa alla stampa, in considerazione della loro particolare rilevanza in relazione alla problematica del termalismo siciliano, che vede i suoi due principali complessi chiusi da oltre sette anni.

“Sulle Terme di Sciacca Lei, on.le Musumeci quale Presidente della Regione siciliana, continua a NON dire la verità e a considerare la questione termale come un affare privato ad esclusivo appannaggio del suo Governo, rispetto alla quale il territorio di Sciacca deve, a Suo avviso, rimanere evidentemente escluso da ogni conoscenza, interlocuzione e confronto, in tutte le sue componenti istituzionali, politiche, economiche e sociali.

Lo conferma purtroppo l’intervista da Lei rilasciata durante la Sua visita ufficiale a Caltabellotta nel passaggio finale in cui , a richiesta di chi la intervistava, si è soffermato brevemente ma significativamente sulla problematica termale.

– Lei dice: “sulle Terme avremo un incontro nelle prossime settimane… è un demagogo chi pensa che così (gesto di schiocco di dita) si risolve un problema grosso come quello delle Terme, abbandonato da decenni nel silenzio di tutti o di tanti… “

E chi ha mai pensato, signor Presidente, che il problema delle Terme si possa risolvere in poco tempo? Noi qui a Sciacca certamente no, abbiamo prima atteso pazientemente per ben quattro anni che la Regione desse qualche segnale di risveglio sull’argomento, salvo poi tre anni fa costituirci in Comitato Civico quando abbiamo compreso che non c’era da parte del Suo governo alcuna volontà di affrontare la questione, peraltro sicuramente non semplice. In quel “silenzio di tutti o di tanti” c’è innanzitutto il Suo, signor Presidente, e quello del Suo fidatissimo Vicepresidente Gaetano Armao, che la problematica delle Terme l’ha vissuta da principale protagonista, come assessore, quasi ininterrottamente, fin dal suo sorgere con la legge regionale di c.d. privatizzazione, e indipendentemente dal diverso colore politico dei governi regionali che si sono succeduti (Crocetta/Musumeci) e a cui l’on.le Armao ha partecipato. Quel Suo “schioccare di dita” ci sembra semplicemente irriguardoso, signor Presidente, perché non può riguardare la città di Sciacca che ha il solo torto di avere atteso con troppa rassegnazione, semmai la riguarda personalmente. Lei e il suo governo avete iniziato davvero a “parlare di Terme” solo da alcuni mesi, con un dire quasi ottimistico, ma con il fondato sospetto da parte nostra che se ne parli solo ad uso pre-elettorale, perché gli ultimi cinque anni caratterizzati da un sostanziale far nulla ci hanno reso ragionevolmente poco fiduciosi nei confronti Suoi, del Suo governo e dell’intera classe politica siciliana.

– Lei dice: “Il sindaco di Acireale e il sindaco di Sciacca sanno che la Regione siciliana ha recuperato le Terme, erano un polo abbandonato, in mano ai vandali, abbiamo tirato fuori decine di milioni di euro, per poterle rimettere nel circuito serviva un piano industriale, abbiamo ottenuto 15 giorni fa il piano industriale, abbiamo già aperto un rapporto con Federterme, siamo interessati a consolidare un dialogo con INAIL, crediamo che si possa aprire una prospettiva, chi pensa che le Terme possano tornare ad aprire tra qualche mese vive fuori dal mondo”.

Signor Presidente, su questi punti siamo al paradosso. Le Terme non ERANO un polo abbandonato in mano ai vandali; le Terme SONO un polo abbandonato in mano ai vandali. Il nostro Comitato Civico Patrimonio Termale ha documentato le immagini attuali dell’attuale stato di degrado e vandalizzazione a migliaia di studenti delle scuole di ogni ordine e grado Sciacca, e delle due l’una: o Lei capovolge ingannevolmente la realtà, e Le chiediamo cosa dovranno pensare delle nostre istituzioni regionali i giovani cittadini seduti sui banchi di scuola, oppure Lei è completamente disinformato, e allora Le rinnoviamo l’invito di venire a Sciacca e a farsi un giretto per tutto il complesso termale. Francamente non sapremmo proprio quale delle due alternative sia da considerarsi la più grave. Lei dice che la Regione ha tirato fuori decine di milioni di euro: ma quali sono queste decine di milioni di euro, signor Presidente? Sono quelli che la Regione ha pagato solo sulla carta per riacquistare gli immobili dalle Terme di Sciacca SpA, di cui la stessa Regione era azionista al 100%? Signor Presidente, La pregheremmo di avere una maggiore considerazione delle capacità intellettive di chi l’ascolta, i soldi che sono usciti dalla tasca destra sono contestualmente rientrati alla Regione dalla tasca sinistra! In sette anni ci risulta che la Regione siciliana NON abbia uscito 1 solo euro, al contrario ha dilapidato il proprio patrimonio immobiliare e impiantistico nel comparto termale, per la totale mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria, ci sono decine di documenti ufficiali e di immagini che mettono nero su bianco questa gravissima responsabilità, e ci risulterebbe a proposito che c’è anche un esposto-denuncia alla Corte dei Conti presentato non molto tempo fa dallo stesso odierno candidato sindaco di Sciacca, l’avv. Ignazio Messina. Forse nei suoi dichiarati “decine di milioni di euro” potremmo farci rientrare solo quei tre milioni di euro stanziati molto recentemente con la motivazione di “salvare” dal totale degrado i due complessi termali di Sciacca e Acireale, ma è ancora tutto da verificare se e quando saranno realmente spesi a questo scopo e poi riteniamo che Lei sappia benissimo, signor Presidente, che 3 milioni di euro sono spiccioli, poco o nulla rispetto alla reale esigenza di spesa, che in tanti hanno quantificato tra i 30 e i 50 milioni di euro. Lei ci dice poi che quindici giorni addietro si è reso disponibile il piano industriale redatto dal prof. Faraci: sinceramente non sappiamo se crederLe signor Presidente, ma se anche così fosse perché mai non ne è stata notizia alla città di Sciacca, ormai da anni in fremente attesa di novità? E, soprattutto, quali sono i contenuti di questo piano industriale? A cosa e a chi servirà? TOP SECRET, come sempre. Per finire il cosiddetto percorso Federterme/INAIL: Lei stesso e il vicepresidente Armao avevate dato notizia di questa lieta e inattesa “novità” ancor prima della Marcia su Palermo dell’Amministrazione Valenti (a proposito, e per Sua opportuna conoscenza, la sindaca di Sciacca è del PD…), poi nel corso della Marcia era stato Lei stesso a dire che con INAIL non se ne faceva più nulla…; ma dovevano averLa informata male, perché poco dopo ci ha nuovamente ripensato, INAIL c’era ancora, anzi aveva richiesto un bel malloppo di documentazione per valutare la fattibilità dell’investimento, ma la Regione questa documentazione non riusciva o non voleva fornirla… prima scadenza aprile 2021 andata a vuoto, poi scadenza prorogata a settembre 2021, e noi Le abbiamo ripetutamente chiesto a mezzo stampa e tramite deputazione regionale se tale documentazione fosse stata finalmente inviata a INAIL, ma Lei con “quelli di Sciacca” ha dichiarato di non voler interloquire sulle Terme e quindi non abbiamo mai avuto risposta sull’argomento. Adesso apprendiamo che siete “interessati a consolidare un dialogo con INAIL…” Ma Lei lo sa, signor Presidente, che la possibilità per INAIL di effettuare investimenti nel settore termale aveva validità fino al 31/12/21? Se lo sa, forse sarà anche a conoscenza se sia intervenuta o meno una proroga (cosa che alla città di Sciacca non è dato conoscere), oppure è già consapevole che la Sua Regione siciliana ha ottenuto l’invidiabile risultato di far fallire anche questa importante opportunità di finanziamento per il rilancio delle nostre Terme? Come, aggiungiamo noi, sta miseramente perdendo la possibilità di far ricorso al PNRR per il rilancio di quel settore termale che sarebbe un fondamentale traino e valore aggiunto per lo sviluppo e la destagionalizzazione dell’industria turistica siciliana. E a proposito di FEDERTERME, come mai l’apertura di questo rapporto, da Lei citata, con l’associazione datoriale degli imprenditori termali non ha impedito che la stessa bocciasse miseramente il disegno di legge in discussione all’ARS sul rilancio del termalismo siciliano, considerato anche che Federterme aveva già evidenziato sin da prima le riserve sull’impianto legislativo in proposta? Lei dice di credere che “si sta aprendo una prospettiva”: quale prospettiva, signor Presidente? E’ solo il gioco delle tre carte o c’è, sotto sotto, qualcosa di già ben delineato che non può esser reso pubblico?”

Questa “lettera aperta” del Comitato Civico Patrimonio Termale al Presidente Musumeci si conclude così: ” Per finire, Signor Presidente, vorremmo utilizzare le parole che già il 18 maggio 2017 venivano utilizzate sulla problematica termale nella Relazione del Dipartimento Regionale Delle Finanze e Del Credito, Servizio 7: la situazione che il Dipartimento ha trovato è quella di impasse, dove tutti i soggetti che a vario titolo avevano un compito hanno concordato solo su una cosa: non fare nulla e lasciare tutto al lento degrado. Degrado che continua e si aggrava, signor Presidente, nonostante quello schioccare di dita.”

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