E’ una rivoluzione silenziosa quella che sta coinvolgendo la gran parte degli alunni delle scuole di Sciacca, che seduti nei loro banchi acquisiscono informazioni e consapevolezza sul “bene comune” più importante del nostro territorio: il patrimonio termale.

Una rivoluzione di natura civica e sociale, con destinatari alcune migliaia di giovanissimi, che ha l’obiettivo di produrre un cambiamento positivo nel tempo, partendo proprio dalle fondamenta della comunità cittadina che sono le giovani generazioni.

Una rivoluzione sotto traccia e quindi poco visibile all’esterno delle aule scolastiche, alla quale gli stessi mezzi di informazione non stanno dedicando grande attenzione.

Il patto educativo di collaborazione che il Comitato Civico Patrimonio Termale ha stretto con i dirigenti scolastici di quasi tutti gli istituti pubblici (mancano all’appello solo un istituto professionale e due scuole primarie) è tuttavia di quelli che hanno in sé contenuti di assoluta novità, come può essere considerato il far entrare nelle nostre scuole una società civile impegnata a far nascere nei più giovani cittadini la conoscenza di ciò che rappresenta l’identità storica della terra in cui vivono e soprattutto il maggior potenziale di cui questa terra dispone per assicurare, domani, un autentico sviluppo economico ed occupazionale a favore di di questi giovani cittadini, oggi ancora seduti sui banchi di scuola.

Si diffonde in questo modo la conoscenza della storia, delle caratteristiche, delle qualità, dello stato attuale di abbandono e degrado del nostro patrimonio termale, di cui solo due anni fa a Sciacca non parlava quasi più nessuno: perché non faceva “audience” e anche perché quell’ORO BIANCO che madre natura ci ha donato, e che sin dalle origini ha dato il nome alla nostra città, non è mai stato davvero amato e compreso fino in fondo dalla nostra gente.

Tant’è che lo stesso referendum popolare per cambiare il nome della città in Sciacca Terme, promosso dal sindaco Ignazio Cucchiara, non ebbe a suo tempo l’esito sperato, quasi una premonizione di quel che sarebbe poi accaduto il 6 marzo 2015 con la chiusura dell’intero complesso termale.

Ma da quasi tre anni, da quando è nato è nato il Comitato Civico, e grazie alla sua azione di pressione e sensibilizzazione, di problematica Terme e di patrimonio termale si è ritornato a dibattere prima sui mezzi di comunicazione, poi sempre di più tra la gente, fino ad arrivare al livello politico nazionale, regionale e cittadino (politica che al momento non ha saputo andare oltre le solite chiacchiere e promesse strumentali).

E adesso se ne parla anche sui banchi di scuola, in termini di educazione e di sensibilizzazione civica.

Per questo è appropriato il termine di rivoluzione, anche se silenziosa, nei fatti e non con le parole al vento.

È la vittoria più bella per quelli del Comitato Civico, che sin dal proprio atto costitutivo avevano indicato come mission prioritaria quella di sensibilizzare la cittadinanza e i giovani in particolare, sono quegli applausi di intere scolaresche, che neanche sapevano di quale tesoro prezioso fosse ricco il sottosuolo della nostra città, e che in questo modo ricevono una sorta di mandato, quello di far fiorire questi semi di speranza per salvare e valorizzare il nostro bene comune, il nostro oro bianco ( che in una città del Veneto chiamata Abano Terme da’ lavoro ad oltre cinque mila persone, dodici mesi su dodici, in 105 grandi alberghi termali, oltre a tutto l’indotto economico).

Un pensiero su “EDITORIALE: UNA RIVOLUZIONE SILENZIOSA.”
  1. Complimenti al Comitato Civico per tutto quello che sta facendo per la nostra Sciacca ridotta ai minimi termini. Grazie a voi, auguriamoci che questo sia l Anno della svolta. Quello di sensibilizzare iragazzi è una iniziativa meravigliosa…

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