Sordi ad ogni segnalazione che arriva anche dagli organi di stampa, anche quelle di comune buonsenso e che non richiedono interventi di spesa, ciechi dinanzi alla più evidente visibilità del problema.

E’ questa l’amara conclusione a cui si è costretti a pervenire al cospetto dell’assoluta inerzia dei servizi comunali in relazione a problemi di decoro ripetutamente segnalati, assai facilmente risolvibili e che invece restano lì a testimoniare incapacità, cecità, sordità, incuria amministrativa.

Tra gli innumerevoli esempi ritorniamo a quello del piazzale dello Stazzone, frequentato anche stamattina da tante mamme con bambini e carrozzine per neonati, grazie alla splendida giornata di sole.

Ne avevamo trattato lo scorso 28 gennaio, ma nel piazzale vista mare sono ancora presenti i detriti residuali portati dalla bomba d’acqua di novembre.

Ma è così difficile toglierli e fare un po’ di pulizia, lasciando correre i bambini sul terreno pulito e non tra le sterpaglie? Non è compito del Comune? Ma come possono i cittadini correre appresso alle competenze? Mancano i cittadini che si attivino facendo da sé?

Ma come si può costruire un minimo di senso civico se chi sta in alto (il Comune) non fornisce il buono esempio di efficienza ?

Scempio chiama scempio, sporcizia chiama sporcizia, incuria chiama incuria…

QUELLE “PICCOLE COSE” ALLO STAZZONE: PIAZZALE, GAZEBO, GIOCHI PER BAMBINI…

18 GENNAIO 2022

NINO PORRELLO

Pochi giorni addietro Cittadinanzattiva ha inviato al Sindaco e ai mezzi di informazione un documento di protesta che iniziava con questa frase: “siamo convinti che una buona amministrazione inizi dalle piccole cose che si possono fare, dalla cura che a queste cose semplici viene dedicata in nome dell’amore per la propria città e della sua vivibilità”.

Di queste piccole cose, tuttavia importanti per la nostra qualità di vita e che si potrebbero facilmente realizzare o risolvere, bisogna proprio dire che qui da noi a Sciacca abbiamo solo l’imbarazzo delle scelta.

L’ultima che mi è ritornata sotto gli occhi domenica scorsa, mattinata bellissima di sole, riguarda il Borgo dello Stazzone. In realtà il singolare è un errore, perché allo Stazzone di cose che non vanno ce ne sono davvero tante. 

Dovete sapere che uno dei luoghi più frequentati dalle giovani coppie che ci portano i bambini piccoli, oppure dai ragazzini con la bicicletta, è il grande piazzale che c’è, vista mare, al cui interno ci sono anche i due gazebo ormai famosi, la pseudo area attrezzata con giochi per bambini (si fa per dire…) e il ristorante “Al Porticello”.

Mi sono chiesto: ma è davvero così difficile tenere pulita, anzi pulitissima, un’area pubblica così frequentata, soprattutto dai bambini? Nella nostra città una piccola cosa del genere diventa invece un’impresa impossibile, evidentemente perché l’area non rientra tra quelle contemplate dal Piano A.R.O. dei rifiuti, ragion per cui nessuno è tenuto a pulirla. Figuratevi che nel piazzale sono ancora presenti detriti residuali delle torrenziali piogge di novembre, quelli che la Protezione Civile non ha del tutto rimosso e che sono ancora lì, senza che nessun servizio pubblico si prenda la briga di rimuoverli, unitamente ad una degna pulizia di tutto il piazzale.

Ma cosa abbiamo fatto noi poveri cittadini del sud per meritarci questa incuria, questo continua offesa al senso di decoro pubblico? E’ vero, noi magari ci mettiamo anche del nostro, con la proverbiale mancanza di senso civico che ci caratterizza, ma se un piazzale pubblico tra i più frequentati della città non viene mai o quasi mai pulito dalla pubblica amministrazione, i nostri figli più giovani potranno mai maturare un adeguato senso civico?

Proprio oggi abbiamo appreso che l’assessore Lo Cicero e gli uffici comunali stanno valutando l’opportunità di rimuovere del tutto uno dei due gazebi in legno, quello recintato ormai da anni e che sta cadendo a pezzi, costituendo un grave pericolo come evidenziato dal presidente del Comitato di quartiere Leonardo Pumilia, che ne aveva appena sollecitato la messa in sicurezza.

La sporcizia, ricordiamocelo, chiama nuova sporcizia e quegli stessi giovani che qui mancano di senso civico diventano cittadini modello non appena arrivano da universitari nelle città del nord e si trovano circondati da una sconosciuta pulizia.

Quella di questi due gazebo, realizzati nel 2015 con un finanziamento europeo per “riqualificazione del borgo” di 1 milione e ottocentomila euro è una storia tipicamente sciacchitana tutta da raccontare. La struttura, che non si capisce bene a cosa dovesse servire, non è mai stata manutenzionata dal Comune: il più grande dei due gazebi è stato poi ben presto recintato e reso inagibile, quello più piccolo pur non manutenuto ha invece beneficiato dell’intervento diretto degli abitanti del borgo, che ne hanno finanziato la sostituzione delle travi del tetto con dei grandi teloni.

Adesso l’assessore Roberto Lo Cicero dice al Giornale di Sicilia che “anche per migliorare l’arredo urbano si sta valutando la rimozione del gazebo inagibile, che è nato male e negli anni non è mai stato sottoposto a manutenzione”. Gradiremmo però che l’assessore spiegasse ai cittadini anche il perché questa struttura è nata male e perché il Comune non l’ha mai sottoposta a manutenzione.

Ma non finisce qui. Il Comitato del borgo dello Stazzone è risultato vincente per ben due anni con due progetti di Democrazia Partecipata finalizzati alla manutenzione di questi gazebo: il primo nel 2019 di 800 euro e il secondo nel 2020 di 3 mila e settecento euro. Il Comune di Sciacca era tenuto a utilizzare direttamente queste somme  facendo realizzare gli interventi previsti dalle ditte che avevano supportato con propri preventivi la progettualità del Comitato, ma così non è mai avvenuto. Dove sono finiti quei soldi? Sono ancora utilizzabili per essere spesi nella sistemazione delle strutture in legno, dell’area giochi o del piazzale? Sono queste le risposte che vorremmo dall’amministrazione comunale, non il solito e ormai imbarazzante silenzio.

Sempre in argomento, quelli del Comitato di quartiere hanno anche avvisato il Comune che nel tetto di quella sorta di gabbiotto in legno (che avrebbe dovuto funzionare da “information point”…), a fianco del secondo gazebo al momento agibile, ci sono infiltrazioni d’acqua, ma nessuno ha dato riscontro a tale segnalazione.

E poi l’area giochi… che è già difficile definire tale e quell’altalena che non è più un’altalena.

Che squallore! Che tristezza!

Ma a qualcuno viene mai in mente che questa incuria, questo abbandono in cui i nostri bambini si ritrovano a giocare li può anche pesantemente condizionare quel processo di costruzione del futuro cittadino attivo, che dovrebbe impegnarsi per il bene della propria città? Ad un certo punto era sembrato che la soluzione di questa ultima “piccola cosa” dovesse arrivare, udite udite, proprio dalla politica. Sembrava ormai certo che il Movimento 5 Stelle destinasse 5 mila euro all’acquisto di alcuni giochi da collocare in questo sito, ma finora non si è visto ancora nulla e l’area giochi rimane lì, con il suo verde tappeto sporco, con i suoi giochi rotti, con la sua inesistente manutenzione. 

Il Borgo dello Stazzone, un’altra delle “piccole cose sciacchitane”.

P.S. Una cosa positiva però l’abbiamo vista. La spiaggiata al di sotto del piazzale ripulita da quelli di Marevivo e dalla protezione civile per liberarla dai detriti portati dalle piogge alluvionali. Quanto durerà? Solitamente quella spiaggia è sempre stata un immondezzaio… Sarebbe proprio bello mantenerla pulita… I bambini ci potrebbero giocare…

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