Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, non perde occasione di mettere in mostra la sua scarsa empatia con la città di Sciacca o quanto meno con la sindaca Francesca Valenti, ma fa comunque lo stesso.

Non ci vuole infatti molto acume nell’interpretare il senso più autentico delle sue parole a commento dell’evento calamitoso, sotto forma di nubifragio, che ha causato ingenti danni a cose e persone.

“I cambiamenti climatici e la selvaggia cementificazione di alcune aree del territorio comunale continuano a fare della città di Sciacca un allucinante teatro di devastazione”, ha detto Musumeci.

“È chiaro che servono, al di là dell’immediato, azioni radicali sulle infrastrutture idriche che impongono, soprattutto al Comune, la condivisione di scelte coraggiose”, ha anche aggiunto Musumeci. 

Ditemi voi se, al di là del senso strettamente letterale, sono queste le parole che ti aspetteresti dal Presidente di Regione all’indomani di un evento naturale che ha messo KO una città già di per sé stremata e alle corde.

Parole tra l’altro incomprensibili ai più, laddove si fa riferimento alle “scelte coraggiose che il Comune dovrebbe condividere”: condividere con chi? Con la Regione? E quali scelte? Perché non parla più chiaramente il nostro Presidente? Perché non viene a dircelo direttamente in visita qui a Sciacca, considerato che è da moltissimo tempo che gli chiediamo di venire e di incontrarci?

Ma andiamo con ordine, ripartendo dall’inizio, anzi dalla conferenza stampa della sindaca di ieri mattina.

Tra parentesi, conferenza stampa alla quale non eravamo presenti perché il Blog ServireSciacca non avrebbe, a giudizio di chi gestisce queste cose in Comune, i necessari “requisiti” per parteciparvi. Ma ho ascoltato ugualmente l’intero intervento della sindaca e dei suoi assessori, senza avere purtroppo la possibilità di formulare domande.

Quello di Francesca Valenti mi è sembrato un intervento determinato e forte, in sostanziale sintonia con la considerazione positiva che hanno riscosso amministrazione e servizi comunali per prontezza ed efficacia di interventi nel frangente dell’evento calamitoso e del post immediato.

La sindaca ha sostanzialmente detto che in questo momento emergenziale è inutile volgere lo sguardo al passato, ma occorre solo gestire bene il presente e affrontare nel migliore dei modi il più immediato futuro. Per quanto riguarda la gestione del presente Francesca Valenti, insieme ai suoi assessori, ha evidenziato le azioni e i mezzi messi in campo dal Comune, che con l’aiuto delle associazioni di volontariato sta fronteggiando le più urgenti necessità assicurando l’intervento di primo livello.

Relativamente invece alla gestione del ripristino in bonis di tutto quanto è stato gravemente danneggiato dalla bomba d’acqua (ne è piovuta 1/3 della ordinaria quantità annuale), Francesca Valenti ha dichiarato con assoluta chiarezza che il Comune non ha disponibilità finanziarie per affrontare questi costi straordinari, ragion per cui non può che confidare su risorse economiche che devono arrivare necessariamente dalla Regione siciliana, “perché in Sicilia non c’è solo Catania ma anche Sciacca”.

Ma Francesca Valenti non si è limitata a reclamare risorse che potrebbero essere conseguenti alla dichiarazione di stato di calamità. Ha anche chiesto a gran voce che questa volta l’inutile BUROCRAZIA regionale non ritardi o impedisca l’arrivo delle risorse finanziarie, come invece accaduto nelle precedenti occasioni del 2016 e 2018 (meno dirompenti per quanto riguarda i danni).

E’ stata quindi sollecitata al governo regionale massima tempestività nel far concretamente destinare a Sciacca le somme necessarie per riparare i danni, non solo pubblici ma anche quelli subiti dai privati, e anche per ovviare a cause strutturali di dissesto del territorio, che hanno certamente aggravato gli esiti dell’evento metereologico.

Nel corso della conferenza stampa, pur precisando che al momento non è stata conclusa la valutazione dei danni, è stato quantificato che gli stessi sono certamente superiori ai 10 milioni di euro.

Quello che probabilmente ha stuzzicato la successiva dichiarazione del presidente della Regione è stato che Francesca Valenti,nel corso della conferenza stampa, abbia precisato che a quel preciso momento nessuno si era fatto sentire dagli uffici regionali tecnici di Palermo né tanto meno dalla presidenza della regione. “Nessun problema che Musumeci non mi telefoni – ha detto la sindaca – ma speriamo che da Palermo si facciano sentire perché abbiamo bisogno di aiuto”.

E la richiesta di soccorso da parte della sindaca ha trovato un riscontro verbale a stretto giro, perché poco poco Musumeci ha disposto, per l’inizio della prossima settimana, un sopralluogo della Protezione civile, del Genio civile e della Struttura contro il dissesto idrogeologico, per valutare gli interventi urgenti atti a “ripristinare la viabilità”.

Ma non sono sicuramente questi gli aiuti e “le risorse” che la sindaca di Sciacca ha richiesto a gran voce.

E poi, quel riferimento alla “selvaggia cementificazione che continua a fare della città di Sciacca un allucinante teatro di devastazione” il nostro amato presidente della Regione se lo poteva proprio risparmiare, in un momento così critico per la città.

A Sciacca ci sono anche tanti altri “teatri di devastazione” di cui è direttamente responsabile la Regione siciliana: presidente Musumeci, occorre che Le ricordiamo quali sono?

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