In margine all’incontro svoltosi ieri pomeriggio sulle Terme tra la Sindaca e la politica cittadina rappresentata dagli ex consiglieri comunali, segretari di partito, deputati regionali Catanzaro e Mangiacavallo e il senatore Marinello, l’ex assessore della giunta Di Paola Salvatore Monte ha fatto pervenire un breve comunicato in cui, tra l’altro, afferma:

“Ci vogliono proposte concrete per dare una svolta decisiva all’iter legato alla riapertura delle Terme.

I cittadini di Sciacca sono certamente legittimati, sul piano politico e dell’appartenenza storica e civica, a chiedere a gran voce che le loro Terme possano riprendere il loro antico splendore, ma occorre rendersi conto che, senza il legittimo proprietario, nessuna iniziativa può essere produttiva e concreta.

Per questo, facendomi interprete dei sentimenti di un’intera cittadinanza, di associazioni e comitati, che negli anni sono sorti e che hanno profuso il loro disinteressato impegno in favore della soluzione del problema, auspico la presenza del Presidente della Regione nella nostra città, per un confronto diretto ed aperto con la comunità, al fine di dare le giuste informazioni e soprattutto stabilire insieme come procedere”.

L’incontro di ieri sera non ha evidenziato proposte di particolare novità, se non una positiva ripresa dei rapporti politici interrotti dallo scioglimento del consiglio comunale e il delinearsi delle condizioni di base che possono favorire l’espressione di una voce unica della città su una tematica così importante come quella del termalismo.

La proposta più concreta è arrivata dall’ex sindaco Lillo Craparo, come sempre molto presente e propositivo in tutte le dinamiche che riguardano la vita cittadina, il quale ha fortemente sostenuto l’esigenza mettere in piedi un tavolo tecnico, una task force cittadina che parli di proposte e strategie e che ricomponga i rapporti istituzionali tra il Comune e la Presidenza della Regione.

Tutti gli interventi hanno, chi più chi meno, fatto riferimento a questa “frattura” in atto dei rapporti tra Francesca Valenti e Nello Musumeci.

ServireSciacca continua a non comprendere come si possa avere il coraggio di parlare di difficoltà da ricomporre nei rapporti istituzionali tra il Comune e la propria Regione, come se fosse colpa nostra, quando è proprio il Presidente della Regione che ha chiuso la porta in faccia all’intera classe politica, amministrativa e civica del territorio non rispondendo mai all’invito contenuto in un atto deliberativo ufficiale della città, negandosi all’incontro e alle risposte sugli interrogativi che gli sono stati posti.

Ma forse, per una classe politica che ha trovato anche il modo di farsi mandare a casa, quell’atto deliberativo assunto all’unanimità ha poca importanza.

E comunque, è ben noto il “peso” che ha la politica di Sciacca sul terreno della politica regionale.

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