Pubblichiamo sul nostro Blog un articolo di Enzo Sabella, ringraziando l’autore e il gruppo facebook “Sciacca da amare” dal quale lo abbiamo ripreso, che riguarda uno dei luoghi che potrebbe essere tra i più belli del nostro territorio, per le sue caratteristiche naturalistiche-panoramiche-storiche, e che invece la mano dell’uomo ha trasformato in un sito tra i più degradati, con il primato della pineta forse più sporca d’Italia, l’opera pubblica incompiuta più antica d’Italia e le grotte termali vaporose uniche al mondo desolatamente chiuse.

“ Oggi, molti di noi sono venuti a conoscenza che Il monte San Calogero di Sciacca sarà inserito all’interno della Rete Natura 2000 dell’Unione europea come Zona speciale di conservazione (Zsc).
Bene, questo fatto probabilmente muoverà qualcosa a favore di questa zona che da tempo è stata completamente dimenticata ed attualmente versa in uno stato di degrado totale.
Ma prima di parlare dell’attuale stato, vorrei un po’parlare di quello che ha significato per tanti tantissimi anni il monte San Calogero, meta di pellegrinaggio, di spensierate passeggiate, di tiratissime corse automobilistiche e di epiche bivaccate in occasione della festa dell’omonimo Santo.
E qui la memoria va indietro negli anni, quando in occasione della festa intere famiglie salivano per trascorrere l’intera giornata sotto i pini. I più “avventurosi” salivano la sera prima per accaparrarsi i posti migliori che consistevano nel trovare quattro alberi equidistanti che formassero un quadrato, in posizione ovviamente pianeggiante; poi tiravano le coperte, lenzuola e quant’altro servisse a chiudere perimetralmente i quattro alberi formando di fatto una stanza al riparo da occhi indiscreti, dentro per terra una coperta, le carte e si iniziava la giornata. Fuori da questa stanza” si predisponeva la legna, delle pietre per delimitare un rudimentale fornello, il pentolone per la pasta “alla carrittéra” e la griglia per la salsiccia o il pesce. E questa situazione era replicata per tutta la pineta. Centinaia di persone così trascorrevano l’intera giornata. Insomma una scampagnata di massa che lasciava tutti felici, contenti e stanchissimi.
Poi si ebbe modo di replicare questa situazione anche in altra occasione e cioè quando cominciò la “cronoscalata”, gara automobilistica che vedeva salire sulle curve che portavano alla pineta dalle fiat 500 e 600 con i motori roboanti alle vetture da corsa più sportive che noi chiamavamo “prototipi”, chissà perché….
Epiche notti ad aspettare le auto che provavano la pista, in attesa della gara del giorno dopo, con tanti che tra un “Machina ! Machina!” ad ogni minimo rumore ed un “caddozzo di sasizza” trascorrevano la nottata in allegria.
Bellissime emozioni e bellissime senzazioni, e come tutte le cose belle a Sciacca, destinate ad essere dimenticate.
E da anni che vengono segnalate situazioni di degrado a cui nessuno ha mai posto un freno, ma quello che negli ultimi anni sta vivendo questa zona è qualcosa di veramente assurdo. Sembra che tutto il degrado di questo mondo si sia dato appuntamento in questa zona! Randagi in numero esorbitante ad ogni metro con veri e propri branchi che scorazzano indisturbati dapertutto, immondizia abbandonata in ogni angolo dai soliti imbecilli che poi dai randagi viene “trasportata” in ogni angolo, tutte le strutture in legno che delimitavano la pineta, completamente distrutte, la recinsione che delimita le aree regionali abbattute dalle situazioni atmosferiche, dai cani, dalle persone che si intrufolano a cervarvi asparagi e quant’altro, le erbacce che hanno invaso il piano stradale, i pali della luce molti mancanti, caduti e mai sostituiti e molti ormai spenti perennemente, tanto che alcuni tratti ormai da tempo sono al buio. E poi la pineta, con alberi caduti, altri cadenti, piena di immondizia, le strutture abbandonate (la casetta in legno con i servizi igienici) un casolare li in mezzo che negli anni più belli durante le feste era adibito ad osteria e che ora ospita un nutrito gruppo di randagi che li vivono e si riproducono, con tanta, tanta immondizia nei pressi ed in più tutti i resti di piattini, contenitori, sacchetti e lattine di cibo per cani e quant’altro abbandonati in giro.
Tanti, tantissimi anni fa ci venne a trovare una coppia di Salerno e ovviamente la portammo in giro per far vedere la bellezza di ogni angolo di Sciacca; tre tappe lasciarono questa coppia a bocca aperta: Piazza Scandaliato, le Terme e la magnifica vista da San Calogero. Ci dissero alla fine “Voi avete un vero tesoro tra le mani”! Peccato che nessuno di noi (amministratori compresi) lo abbia capito…” di Enzo Sabella
“P.S. So che si sarebbe dovuto parlare anche di Albergo, di grotte e stufe, di Antiquarium, etc. etc. ect. non mancherà l’occasione. “ di Enzo Sabella

Un pensiero su “SCIACCA PUOI SOLO AMARLA: SAN CALOGERO, UNA BELLEZZA DIMENTICA NEL DEGRADO”
  1. Descrizione incredibilmente reale .
    Il monte San Calogero o M.Kronio e’ uno scrigno, un tesoro a molti sconosciuto. Le grotte carsiche con i tesori archeologici, il vapori caldi utilizzati per le cure di molte patologie anche dal santo eremita. E poi la storia del Santo e dei suoi monaci,. Il monte già riserva naturalistica orientata. Fauna e flora interessanti. Il sentiero dell’antico pellegrinaggio. Mi fermo qui.
    E’ mancanza di cultura il disinteresse degli amministratori o sonnolenza cronica?

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