Il quadro politico cittadino inizia ad animarsi in vista degli eventuali scenari che potrebbero scaturire da una giunta ormai senza maggioranza. Tutti stanno iniziando a scaldare i motori, quanto meno in termini di visibilità.

Ci si chiede quindi se e quando Fabio Termine e il suo movimento politico denominato Mizzica, autentica sorpresa delle ultime amministrative, possano tornare ad essere tra i protagonisti di primo piano della vita politica cittadina.

Mizzica, tre sillabe che nelle più recenti elezioni amministrative del 2017 “ intendevano sintetizzare la voglia e la forza di una visione alternativa che vuole entrare prepotentemente nel dibattito cittadino”. “ La nostra Sciacca ha bisogno di un nuovo inizio” era stato lo slogan di Fabio Termine in campagna elettorale, e con oltre 8 mila voti Fabio Termine era risultato il candidato più votato come consigliere comunale, mentre nella corsa a cinque per la poltrona a sindaco di Sciacca si era piazzato terzo, con oltre 4 mila preferenze . Un gran bel risultato sul piano personale, a soli 27 anni, sopratutto se si considera che sarebbe anche potuto andare al ballottaggio o addirittura essere eletto sindaco al primo turno se i Cinquestelle e la lista civica dell’avv. Scaduto avessero fatto con lui un’alleanza da tanti auspicata, portandogli in dote altri 5 mila voti. Su questi tre candidati si era concentrato gran parte del voto giovanile, di opinione e di protesta, ma con il risultato di penalizzarsi vicendevolmente come avevano previsto i più attenti osservatori della politica. E dei tre candidati il più performer era proprio Fabio Termine, il più votato, appoggiato sopratutto da un elettorato giovane , a cui lanciava la sfida di “cambiare la città invece di cambiare città”. 

Per lui e per Mizzica, quindi, un buon inizio in termini personali e di riconoscibilità politica. Da quel momento il lavoro di Fabio Termine in consiglio comunale, e con lui della sua squadra, non è stato dei più facili, stretto tra l’esigenza di non appiattirsi su un’amministrazione Valenti di centro-sinistra con cui non aveva voluto apparentarsi e una opposizione di centro-destra che, politicamente parlando, aveva poche affinità con Mizzica.

Fabio Termine ha cercato di fare del suo meglio in questo suo mandato consiliare e di presidente della commissione attività produttive, e nel frattempo si è laureato in giurisprudenza.

Nei primi due anni anni la voce di Mizzica è stata ben presente nel dibattito politico e sociale della viva pubblica cittadina, grazie anche ad un buon gioco di squadra e un accorto utilizzo dei social.

Ultimamente tuttavia questa voce si è molto affievolita, complice forse l’emergenza Covid e gli ultimi esami universitari per la laurea del suo esponente di spicco, perdendo così l’occasione di far conoscere all’opinione pubblica il pensiero e la posizione di Mizzica su alcune importanti tematiche riguardanti la città di Sciacca.

Questa voce tornerà a risuonare?  Dicono che il gruppo dirigente stia riprendendo ad organizzarsi.  Ce lo conferma Giuseppe Catanzaro, che di Fabio Termine si può considerare il braccio destro e portavoce: “Stiamo lavorando nella direzione di un progetto civico aperto alle migliori personalità attive, alle migliori espressioni della società civile, approcciandoci al presente ed ai prossimi mesi con il necessario sguardo rivolto a costruire una visione concreta di sviluppo, non trascurando un dibattito nel presente verso il quale, per scelta, abbiamo tenuto una posizione seria, calibrata, intervenendo non tutti i giorni con note spesso improduttive ma riservandoci di aprire bocca sulle questioni chiave (vedi turismo, rifiuti, urbanistica, sociale) ”.

Si colloca su questa scia anche la conferenza stampa dello stesso Fabio Termine, in programma per oggi sabato 12 settembre ore 10,30, sull’approvazione del PRG dal titolo stuzzicante: Sciacca è bella: facciamola più bella.

Una cosa sembra certa e riteniamo se ne rendano conto lo stesso Fabio Termine e tutto il suo seguito: se Mizzica rientra in gioco e mira davvero in alto, questa volta non potrà solo guardare alla “meglio gioventù” , che può rimanere una sua forza endogena, ma deve rivolgersi anche ad altre fasce di elettorato e di cittadinanza, per convincerla di avere una proposta nuova, convincente e vincente per la città. 

Ci riusciranno? Mizzica!? Se ci se batti un colpo…!

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