Sembra doveroso, da parte di un giornale civico, dedicare una festività “non festiva” , quella della “Festa della Mamma” a tutte quelle mamme che oggi non riceveranno fiori, né cioccolatini, né gioielli: le mamme di Gaza e dell’Ucraina. Due scenari di guerra tanto diversi che conosciamo attraverso i resoconti giornalistici quotidiani, ma di cui non sappiamo l’effettiva realtà, tragica realtà di una vita che nessuno di noi vorrebbe vivere. Al di là di discorsi retorici e di ipocrite o politicizzate prese di posizione, il nostro vuole essere semplicemente un pensiero nei confronti delle donne che hanno perso la speranza di un vita “normale”. E tutte le volte che ci lamentiamo del nostro più e meno, delle stupidaggini quotidiane o dei leggeri malesseri, o di contrasti familiari o mostriamo insofferenza nei confronti della nostra realtà sociale, avremmo il dovere di rivolgere lo sguardo a queste madri, alla loro angoscia, alla loro disperazione ma anche al loro diritto a sopravvivere in mezzo ad orrori indicibili che martirizzano i loro giorni. Solo questo.