La manifestazione di ieri sera “Trovami” ha dimostrato che Sciacca possiede grandi tesori. Ma, oltre alla ricchezza del suo patrimonio artistico e patrimoniale di inestimabile valore, la sua ricchezza sono le Persone.

Spesso esageriamo con una sorta di autolesionismo e di ipercriticità , nei confronti di noi stessi, del nostro essere e vivere da cittadini di una città che vorremmo tutti fosse più bella, più accogliente, più colta. Poi, grazie a un gruppo di donne volenterose e piene di passione, riceviamo una spinta, anzi uno spintone che vivifica per una notte il nostro tessuto sociale, ci inserisce in una grande manifestazione a carattere nazionale, come fosse un grande respiro che tutti insieme inspiriamo ed espiriamo senza rendercene conto, in maniera istintiva ed emozionante. “La lunga notte delle Chiese” ha dimostrato questo: che la sinergia, il coinvolgimento, le connessioni, la partecipazione, la collaborazione sono la chiave per realizzare grandi progetti, anche quelli più ambiziosi.

Le associazioni giocano un ruolo chiave nel collegare i cittadini alle istituzioni pubbliche. Agiscono come intermediari tra la società civile e l’Amministrazione,, consentendo alle preoccupazioni e alle esigenze dei cittadini di essere ascoltate e affrontate. Questo ponte tra cittadini e istituzioni è essenziale per il funzionamento della democrazia e per garantire che le politiche pubbliche rispondano alle esigenze della popolazione. Se Sciacca ha fame di Cultura, se la gente ha voglia di conoscere, scoprire, amare il suo territorio e mancano alla Istituzioni cittadine le risorse economiche , ma soprattutto le risorse umane per mantenere vivi i siti religiosi, i musei, i giardini, allora l’associazionismo e il volontariato intervengono per supportarle.

Quello che ho definito un piccolo esercito di pace, ieri sera è stato schierato con tutte le sue componenti “logistiche” che massicciamente hanno presidiato le dieci chiese coinvolte nell’iniziativa. Preparati, competenti, istrionici, creativi, ciascuno nella propria location ha dato il massimo, accogliendo centinaia di visitatori ammirati e stupiti da quello che stava loro attorno e che veniva esplicitato e narrato con la passione vera di chi ama la propria città. Il coinvolgimento di tanta gente, la loro presenza attenta e interessata è stata la risposta che le organizzatrici si aspettavano.

L’apertura alla Bellezza, alla scoperta di tanti siti religiosi, alcuni dei quali sconosciuti ai più, ci dice che questa è la strada giusta da percorrere. Avere dedicato attenzione anche ai bambini, che sono i portatori sani della Cultura di domani, averli iniziati all’Arte, averli incuriositi, è stata un’altra chiave vincente dell’evento. Grazie allora a Beatrice, Giovanna, Ezia, Niny, Cinzia, Giusy, indomite guerriere che hanno saputo guidare e condurre alla prima vittoria le truppe della Cultura in una città speranzosa di nuove conquiste.

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