Sciacca è una città caratterizzata da alcune ataviche storture, stridenti con la sua cosiddetta e sbandierata vocazione turistica.

A risolvere tali problematiche ci vorrebbe anche poco, solo un po’ di buon senso e di cosiddetta “visione turistica”. Il problema sorge quando chi dovrebbe prendere la decisione di raddrizzare la stortura la pensa in maniera assai poco turistica, ovvero ritiene più importanti un altro tipo di considerazione.

Guardate questa foto:

È evidente come la visione della facciata di uno dei monumenti più importanti di Sciacca, la chiesa di San Nicolò La Latina, venga pesantemente penalizzata dalla possibilità di parcheggiare sulla via che vi passa accanto.

Mentre facevamo le foto è anche arrivata l’ape taxi con a bordo due turisti:

Anche quella porta chiusa alla 11:30 di un martedì 30 aprile ha poco a che fare con una città turistica, che priva anche a questi due “turisti per caso” la possibilità di prendere visione dello splendore dell’interno. Ma questa è un’altra storia.

Guardate quest’altra foto, relativa al monumento forse più noto di Sciacca, il palazzo Steripinto:

Anche in questo caso la visione della facciata viene brutalmente compromessa dalla possibilità di parcheggio.

Stesso discorso si potrebbe fare per la Porta Palermo, anche se qui la problematica risulta meno invasiva:

Ma ritorniamo a San Nicolò La Latina, oggetto di un recente intervento di valorizzazione per iniziativa dell’Ispettore Onorario ai Beni Architettonici di Sciacca, Arch. Pippo Cattano, con l’ausilio dell’associazionismo culturale e di service.

Guardate ancora queste foto che riguardano la parte laterale e posteriore di San Nicolò La Latina:

Insomma, un vero e proprio assedio delle auto al complesso monumentale, su tutto il suo perimetro.

Il nostro giornale aveva con precedenti articoli segnalato tale stato di cose sia per San Nicolò La Latina che per lo Steripinto. L’Ispettore onorario Pippo Cattano ha fatto le umane e le divine cose per convincere chi di dovere a creare una “zona franca” da parcheggio attorno a San Nicolò La Latina.

Questo anche per dare un valore decisamente aggiunto, in termini di decoro visivo e quindi estetico, agli interventi delle associazioni meritoriamente realizzati su San Nicolò, come l’illuminazione della facciata, la demolizione della adiacente scaletta esterna che penalizzava la bellezza della facciata, la targa turistica in plexigass e la sistemazione della slargo dinanzi l’ingresso:

Ma, come dice il proverbio, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e così, pur di salvare una decina di posti auto, tutto è rimasto come prima, sia allo Steripinto che a San Nicolò.

E anche quest’altra insegna turistica che racconta la storia di questo luogo della città meriterebbe una miglior sorte di visuale…

Che ne dite?

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