Ieri pomeriggio, in occasione dello Sciacca Film Fest, si è svolto il terzo e conclusivo legato al progetto FERDINANDEA, organizzato da Tony Russo.

Titolo del convegno “L’Isola che non c’era”, un gioco di parole per porre l’accento sull’isola misteriosa che invece esiste realmente.

Ferdinandea, file rouge inserito in un percorso di letteratura, arte, scienza e poesia.

Lo scorso 27 ottobre, il prof. Russo aveva presentato un convegno intitolato “Al tempo di Ferdinandea” con le relazioni di Michela D’Angelo, professore ordinario di Storia moderna dell’Università di Messina, che aveva parlato della breve vita dell’insula in mari nata e contesa tra inglesi, francesi e borboni, e lo storico dell’economia Rosario Lentini che aveva inquadrato il contesto economico dell’epoca (1831).

Ieri invece ad appassionare e ad incuriosire con una prospettiva più scientifica i numerosi presenti è stato il Dott. Mimmo Macaluso, ispettore onorario ai Beni Culturali della Regione Siciliana in materia di geologia Marina. Un tuffo nel mar Mediterraneo e nel canale di Sicilia per rivivere un mondo marino particolarmente interessato da vulcani e per condividere nuovi dati e ricerche.

Nel 1999 inizia la grande avventura con le immersioni anche fino a 40 metri di profondità, nella zona in cui insiste oggi l‘isola Ferdinandea, capitanate dallo stesso Macaluso, con il supporto della Lega Navale di Sciacca e i geologi a fare da braccio operativo.

Il materiale a supporto della presentazione del dr. Macaluso era composto per la maggior parte da foto dell’archivio personale, che sono state molto apprezzate dal pubblico. Ha destato particolarmente interesse la foto sul bummulo dell’isola.

Ad aprire il convegno è stato Pippo Graffeo con una poesia dedicata all’isola Ferdinandea, metafora di una meravigliosa fanciulla con i capelli color corallo e gli occhi color azzurro del mare che ha deciso di non volor essere posseduta.

A proposito di metafore, l’artista saccense Accursio Gulino, ha dipinto due pietre vulcaniche prelevate dall’isola con due ali, simbolo di libertà dell’isola che evidentemente non ha voluto essere posseduta da nessuno, almeno fino ad oggi.

La mostra di Franco Gulino dedicata a Ferdinandea continua ad essere fruibile all’interno del Complesso Monumentale Tomaso Fazello di Sciacca.

L’isola Ferdinandea dunque c’è ancora e, seppur non visibile ai più, è pronta a donare grandi emozioni a coloro che hanno la fortuna di farvi delle immersioni, in quanto l’ambiente è un paradiso di biologia e preserva specie marine che non si trovano facilmente nel Mediterraneo.

Ferdinandea dimostra che non solo la terra, ma anche il mare di Sciacca non finisce mai di stupirci, diventando dopo queste ricerche una meta turistica, con evidenti ricadute economiche sulla nicchia del turismo subacqueo. In definitiva, si amplia il nostro patrimonio da tutelare e valorizzare.

Di FILENA RIZZUTO

Sono esperta in comunicazione internazionale e mi occupo di ospitalità di lusso.In questi anni ho capito che in vacanza la vera ricchezza è scoprire le cose semplici e genuine del paese in cui si è ospiti. Per questo adoro condividere le tradizioni, la bellezza e il buon cibo e racconto piccole storie che fanno grande la nostra storia, provando a stuzzicare il piacere della scoperta di Sciacca e delle "cose" di Sicilia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *