“I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: “Salve, re dei Giudei!”. E gli davano schiaffi

Nello stesso quartiere dove nel 1386 Guglielmo II Peralta ed Eleonora D’Aragona donarono in segno di benevolenzale Sacre Spine è stato proiettato ieri pomeriggio, un nuovo documentario di Vincenzo Mandracchia intitolato: Le Sacre Spine di Sciacca.

Se la sacra reliquia della chiesa cattolica per eccellenza è la Sacra Sindone, altre rilevanti reliquie sono rappresentate dalla corona e dalle spine. Tra le reliquie presenti nel mondo ed in Italia, Sciacca ne annovera due. La Chiesa di San Michele Arcangelo di Sciacca ha il privilegio di custodire due frammenti lignei della corona intrecciata di rovi che, secondo il racconto evangelico, venne posta sul capo di Cristo durante la Passione.

 

 

Nel 2012, dopo innumerevoli studi, Vincenzo Mandracchia, ha restituito verità alla storia con il libro Sciacca e le Sacre Spine. Da quel momento si ha avuto la consapevolezza che la nostra città è un luogo denso di sacralità attestato da documenti storici e bolle papali e non dalla tradizione o dalle leggende.

L’autore saccense ricostruisce puntualmente una storia antica affascinante di cui andare fieri perché non sono tante le città italiane che hanno questa dote. Vicissitudini storiche e il destino hanno voluto che dopo il ritrovamento della corona di spine in un pozzo a Gerusalemme nel 326 alcune reliquie raggiungessero Sciacca un secolo dopo.

A 11 anni dalla pubblicazione del suo libro, Vincenzo Mandracchia decide di pubblicare un secondo documentario con narrazioni chiare e precise grazie a tanti appassionati come Lucia Stefanetti, Angelika Daniel e Anita Lorefice. Significativa la testimonianza di Don Pasqualino Barone, deus ex machina del progetto e convinto sostenitore del culto delle Sacre Spine.

I presenti in sala, sono stati divisi in due sale e hanno goduto di 33 minuti intensi con panoramiche della città di Sciacca, nuove immagini di interni ed esterni della Chiesa della Badia Grande, della Chiesa San Nicolò, della Torre Campanaria, della Chiesa di San Michele, del Castello dei Conti Luna, e particolari di opere sacre come quadri e dipinti.

L’obiettivo di Vincenzo Mandracchia è chiaro: portare l’attenzione al culto delle Sacre Spine di Sciacca e divulgare questa realtà che oggi è sconosciuta a molti. Nei secoli passati, dal 1386 e per tutto l’800, la “festa delle spine” a Sciacca era annoverata tra le maggiori solennità dell’Isola tanto che radunava migliaia di fedeli dando vita ad una delle feste siciliane più sentite. Il documentario verrà divulgato nelle scuole e nelle parrocchie.

Oggi, grazie a questa maggiore consapevolezza, bisognerebbe sfruttare l’eccezionalità dei due aculei di Sciacca dando loro risalto e avviare un inserimento all’interno di percorsi e portali di turismo religioso e medievale che potrebbero inglobare oltre alla Chiesa di San Michele, anche il Santuario e la Grotta di San Calogero, laBasilica Madonna del Soccorso e la Chiesa San Nicolò dove è custodita una delle croci lignee più antiche della Sicilia.

Un ringraziamento particolare vogliamo dedicarlo a Sino Caracappa ideatore e fondatore del Letterando in Fest e dello Sciacca Film Fest, presidi culturali sociali e civili e laboratori di idee che concorrono allo sviluppo della città.

Di FILENA RIZZUTO

Sono esperta in comunicazione internazionale e mi occupo di ospitalità di lusso.In questi anni ho capito che in vacanza la vera ricchezza è scoprire le cose semplici e genuine del paese in cui si è ospiti. Per questo adoro condividere le tradizioni, la bellezza e il buon cibo e racconto piccole storie che fanno grande la nostra storia, provando a stuzzicare il piacere della scoperta di Sciacca e delle "cose" di Sicilia.

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