Ci arriva in redazione questa lettera, firmata da un gruppo di residenti nel centro storico, che pubblichiamo integralmente:

Alle tre del mattino siamo stati svegliati da urla di ragazzi che litigavano in via Roma.
Erano urla che ci hanno tirati giù dal letto, perché si intuiva che era successo qualcosa di grave. Ci siamo affacciati e abbiamo visto un giovane trascinarsi zoppicante, verso una volante della Polizia, che in quel momento transitava su via Vittorio Emanuele. Il ragazzino chiedeva aiuto alle Forze dell’Ordine, spiegando loro che era stato ferito da un coetaneo, con un’arma da taglio (presumibilmente un pezzo di vetro trovato per terra; non è insolito notare in via Roma bottiglie rotte a tarda sera). Dopo pochi minuti arrivano trafelati i papà dell’aggressore e dell’aggredito. Sono esterrefatti, continuano a ripetere ai poliziotti che si tratta di bravi ragazzi e che i due giovani, tra loro, sono amici. Non si spiegano i motivi dell’aggressione e assurdamente anche i due giovani coinvolti non riescono a fornire spiegazioni esaustive per l’accaduto. Appaiono confusi e spaventati. Arriva l’ambulanza. Giunge anche la mamma dell’autore del fatto, preoccupata per le ricadute legali che potrebbero toccare al figlio, ma anche per il ragazzino vittima del fatto, che tra l’altro conosce bene e che spesso ha ospitato a casa sua. Per un attimo cala il silenzio, si ode solo il pianto di una mamma.
Una coppia di turisti, forse anche loro svegliati dalle grida, assiste attonita alla scena.

Non è la prima volta che i residenti del centro storico e i titolari di B&B assistono a liti tra giovani, qualche volta vere e proprie risse.
Ci chiediamo come sia possibile non comprendere che una ‘movida senza regole’ comporti anche pericolo per l’ordine pubblico.
Somministrare bevande alcoliche ai minorenni non va bene, emettere musica ad alto volume, come se le piazze e vie cittadine fossero discoteche, non va bene.
Tutto ciò altera la percezione mentale della realtà, portando ad episodi estremi come quelli accaduti, in via Roma, nella notte tra sabato 23 e domenica 24 settembre.
Soprattutto si educa la cittadinanza a considerare questa parte della città, non il ‘salotto buono’, ma una specie di “zona franca” in cui è possibile fare ciò che si vuole, senza controllo da parte dell’Autorità e dell’Amministrazione
:

  • bere oltre ogni limite, a volte anche da minorenni;
  • urinare per le strade;
  • ascoltare musica, fino a tarda notte, a volumi tali da trasformare le case dei residenti e le strutture di B&B in una bolgia da rave party, impedendo di dormire.

Si ribadisce ancora una volta, che tutto questo non va bene!
Da quattro anni abbiamo chiesto l’intervento dell’Amministrazione perché predisponga tutti gli elementi e le attrezzature necessarie per i controlli, ma l’inerzia assoluta ha portato a questo far west.
Il nostro Comitato ha raccolto una trentina di commenti di turisti di tutta Europa che risiedevano nei B&B inorriditi dai volumi musicali, provenivano dall’Inghilterra alla Spagna, dalla Polonia alla Francia, dalla Finlandia all’Austria.
Se è così che si tutelano i propri cittadini e si promuove l’immagine della nostra città, non crediamo che siamo messi molto bene!!!

3 pensiero su “La lite con ferito di via Roma e la movida sciacchitana raccontate dai residenti del centro storico”
  1. Che dire.
    Hanno ragione.
    In tutte le città c è la movida, basta attenersi alle regole basilari. Non parliamo poi dei rumori prodotti da motorini che sfrecciano a forte velocità, impedendo una semplice discussione….

  2. Questa non è gente che frequenta i locali di Via Roma. Questa è gente che compra le birre alle macchinette l, senza controlli e senza orari.
    Infatti, dov’è successo il fattaccio?
    Alle macchinette!
    Siccome c’è una guerra annunciata ai locali della zona, ogni cosa è colpa loro.
    Questo paese resterà piccolo perché è composta da gente piccola, purtroppo.

  3. Caro commentatore, avrei apprezzato il suo scritto, se non avesse lasciato trasparire la considerazione ( spero che così non sia) che chi va alle macchinette sia violento (forse brutto, sporco e cattivo, come nel famoso film) e non avesse concluso, come ha concluso il suo intervento. 

    Io probabilmente sono una persona piccola; dal basso della mia posizione  chiedo a lei, che piccolo non si ritiene , se non sia essere piccoli banalizzare i problemi e trinciare giudizi, senza confrontarsi, senza inquadrare il fenomeno e dimostrare qual è la catena che porta e causa ciò che accade.  Questo è lo sport di alcuni saccensi, ( loro si, grandi ) che invece di affrontare i problemi con logica e dimostrazione e  relative soluzioni, iniziano  a cercare di creare nebbia  con il separare la comunità tra guelfi e ghibellini, tra bianchi e neri, tra juventini ed Interisti,  tra chi è a favore dei locali e chi no, tra chi è per i giovani e chi no , tra chi ama la musica e chi no. Devo dire che mi rattrista parecchio quando le persone non riescono a confrontarsi e a vedere i problemi per quello che sono e a cercare di risolverli.  A Sciacca se ne vedono gli effetti. Proviamo a farlo una volta tanto insieme?  Da sempre dove non ci sono controlli, dove l’amministrazione e lo  stato sono assenti, si sviluppano inevitabilmente questi fenomeni. Da sempre. Forse mi sbaglio, è colpa delle persone piccole…Da piccolo uomo suppongo e spero che Sciacca ed il suo centro storico si trovino in Italia, esistano delle regole che sono poste dalla costituzione e dalle leggi italiane. La domanda è: le regole valgono anche nel centro storico di Sciacca e devono esser fatte rispettare oppure si tratta di una zona franca? La colpa personalmente ritengo sia non soltanto di chi non rispetta le regole, ma di chi non opera i controlli e quello che è accaduto ne è una conseguenza. L’amministrazione ha in ciò la sua responsabilità  . Nel centro storico sono benedetti i giovani e i locali se essi rispettano le regole, perché portano benessere, sicurezza e una bella presenza.  Se ci fosse misura in tutto, non esisterebbero certamente problemi. Molti ristoranti prosperano nel rispetto di tutti. Qualcuno i limiti si sente in diritto di potere superarli impunito, forse perché  lui non si ritiene una persona piccola  come  me .

    Il problema è che nessuno accerta la violazione  del rispetto degli altri e delle regole. Non ci sono agenti di polizia municipale dopo una certa ora,  non ci sono misuratori di decibel da parecchi anni ecc. Così si è diffusa l’idea in molti in questo paese che si può fare musica a volumi inauditi in piccole vie e piccole piazze(distruggendo la quiete fino alle due di notte delle 28 firmatari/famiglie – 100 persone circa, che hanno presentato un esposto al Sindaco, naturalmente tutti  piccoli uomini e piccole donne ) bere quanto si vuole per poi perdere i freni inibitori, urinare nel centro storico,  dare alcol al minori ( cittadini o extracomunitari che siano poco importa),   e fino a qualche tempo fa parcheggiare nei luoghi vietati di fronte ai pub, cosa che adesso infatti con la regola della ztl non succede più.  
    Saranno solo alcuni, ripeto, solo alcuni, naturalmente che debordano, ma è legittimo domandarsi se non è da questa cultura del non rispetto delle regole che che, senza accorgersene nemmeno, nasca l’idea nei cittadini che possa essere normale bere oltre misura ( a Sciacca al centro si va per bere), fare rumore e non fare dormire i residenti non fino alle 24, ma fino alle 2.00, lasciare i minori liberi fino alle 3 di notte   di ubriacarsi, magari prima nei pub, poi alle macchinette ( l’uno  esclude necessaiamente l’altro? Ah dimenticavo  loro sono poveri e cattivi, non bevono nemmeno al banco del pub), là dove trovano le bottiglie di vetro per potersi colpire. 
     Questo è il piccolo pensiero di una
    piccola persona

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