Ieri sera il concerto dei NOMADI nel Piazzale Greco di Contessa Entellina è stato stracolmo di tante cose: innanzitutto di pubblico, oltre tremila persone molte delle quali arrivate da fuori, di caloroso entusiasmo della gente peraltro sempre molto composto, di emozioni che la musica dei NOMADI riesce sempre a trasmetterti, e infine di canzoni e musica di grande qualità.

Un concerto iniziato alle 22.30, in quello splendido scenario naturale che è il Piazzale Greco di Contessa e al quale ad un certo punto è stato anche chiuso l’accesso perché era stata superata la capienza massima prevista di duemila e cinquecento spettatori, e che è durato due ore e 15 minuti.

I NOMADI con il tour estivo di quest’anno festeggiano i 60 anni di attività, la band più longeva al mondo dopo i Rolling Stones, anniversario impreziosito dal fatto di essere stati ricevuto al Quirinale del Presidente della Repubblica.

Sessanta anni e sul palco non dimostrarli, con il loro sound assolutamente tipico che sembra non risentire assolutamente del tempo che passa e che resta fedele a un rock puro che pur aggiornandosi, rimane tipicamente stile – Nomadi: inossidabile, nonostante i continui stravolgimenti nell’organico della band, essendo rimasto il fondatore Beppe Carletti l’unico superstite del nucleo originario della band emiliana.

Nonostante i cambiamenti, il gruppo musicale non muta il suo spirito: “Sempre Nomadi”, tra impegno sociale e ricordi, denuncia e speranza. Anche nel più recente album del gruppo, “Cartoline da qui”, per celebrare il sessantesimo, ogni brano è una perla. Canzoni nuove che guardano sia al passato che al futuro. Il brano che dà nome all’album è di Ligabue.

Ieri sera i cinque musicisti (in piedi da sinistra Sergio Reggioli, Beppe Carletti, Daniele Campani e poi seduti da sinistra Cico Falzone, e ultimo a destra Massimo Vecchi) e la voce possente di Yuri Cilloni (al centro, seduto) hanno saputo creato una relazione empatica e a tratti quasi magica con il proprio pubblico, dal primo all’ultimo brano, dai più recenti fino ai celebri Auschwitz, Dio è morto, Io Vagabondo.

E l’abbraccio che ha loro riservato il sindaco di Contessa Entellina era davvero l’abbraccio di quelle tremila persone che battevano con il cuore le mani sotto il palco.

Bravi NOMADI ! e “SEMPRE NOMADI”.

Qui di seguito alcuni frammenti video del concerto:

2 pensiero su “Sempre NOMADI, grandi NOMADI: in un concerto stracolmo…”
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