L’appuntamento annuale con “Azzurro Food”, giunto alla sua decima edizione, è un evento atteso, ad ogni fine estate. Ci scuote da un certo torpore cui ci ha abituato il nostro consueto appuntamento quotidiano con il mare o la campagna per proiettarci in una dimensione che solo il sapore del cibo da strada sa esaltare. Sì, perchè quando c’è da mangiare, siamo tutti d’accordo. E ne ho viste di persone inizialmente schifiltose , in queste serate settembrine, buttarsi con tutta l’anima a mordere un panino con il polpo o una arancina al nero di seppia.

La Piazza e le aree limitrofe interessate all’evento si sono riempite di gente di ogni età, saccensi e non. Dopo qualche iniziale resistenza, dovuta a dubbi del tipo “Si mangia in piedi” “Ci sarà da aspettare” “I cibi sono freddi”…questi pregiudizi sono stati messi in fuga dalla comodità e dalla disponibilità di posti nelle sedute messe a disposizione del pubblico, dalla velocità con cui il personale della cucina dello chef Giunta assolve ai suoi compiti, dalla bontà dei piatti che vengono serviti. Il piacere dello street food sta proprio in questo assistere alla preparazione del cibo, sentirne l’odore mentre si aspetta , sentirsi “uniti” in una condivisione che ci ricorda l’infanzia, che ci invita a uscire dagli schemi, a trasgredire, quasi.

Ma Azzurro food non è solo cibo, ma cultura delle tradizioni, valorizzazione dell’artigianato artistico, spettacoli. Un evento che non è mai simile a se stesso perchè i giovani organizzatori della Futuris stanno cercando di variare, di innovare, e (aggiungiamo noi) di aggirare gli ostacoli, per quanto possibile. 

Tassello dopo tassello, soprattutto dando continuità all’evento, si punta ad elevare il livello, a coinvolgere la città, a inserire tematiche nuove, a farsi “amare” dalla gente. E la gente che abbiamo visto in piazza in queste serate, era davvero contenta di incontrare tanti amici, di chiacchierare allegramente, di trascorrere piacevolmente alcune ore in una città festosa, viva, compiacendosi di esserci. Un evento pop che strizza l’occhio alla Cultura, senza farsene accorgere. Potenziare e rafforzare gli elementi già esistenti e inserirne sempre nuovi sarà la sfida dei prossimi anni.

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