In Sicilia, la tradizione dell’Ntinna vanta origini plurisecolari. A Sciacca, quest’anno si festeggia l’edizione numero 100. Si tratta di un gioco molto antico, una sorta di versione acquatica dell’albero della cuccagna, che si differenzia perché nel caso delle realtà marinare il palo è in orizzontale.

Ingredienti di questo antico rituale marinaro sono il sole pomeridiano dell’estate siciliana, un palo ricoperto da colline di sapone, grasso o olio vegetale, una piccola bandierina dell’Italia a fine percorso e tanto tanto divertimento grazie ai tuffi acrobatici e agli scivoloni dei protagonisti assoluti: pescatori che si sfidano in una gara d’equilibrio esilarante, sfoggiando le proprie abilità.

Sono loro che custudiscono le tradizioni e le identità marinare con tutte le pratiche, le credenze e i valori propri della comunità, come per esempio l’orgoglio di essere chiamati per i soprannomi di famiglia, la ‘Nciùria.

In un mondo sempre più globalizzato e omologato che ci vuole tutti uguali agli altri, dobbiamo essere orgogliosi di preservare le nostre tradizioni e la nostra identità. Mentre nel passato, molte feste venivano quasi snobbate in quanto nell’immaginario collettivo erano solo feste di quartiere, oggi invece assistiamo con piacere ad una valorizzazione dell’identità, dell’essere IO, dell’essere di un luogo.

Quale futuro di noi siciliani, di noi abitanti di Sciacca, senza le nostre “feste”, senza i nostri Santi senza le vare, le processioni a mare, i pellegrinaggi, i carnevali?

Ci dobbiamo interrogare con maggiore consapevolezza sul futuro delle feste, veicolo di comunicazione sociale, momento di riappropriazione di spazi e ruoli, autorappresentazione e riaffermazione comunitaria.

Di FILENA RIZZUTO

Sono esperta in comunicazione internazionale e mi occupo di ospitalità di lusso.In questi anni ho capito che in vacanza la vera ricchezza è scoprire le cose semplici e genuine del paese in cui si è ospiti. Per questo adoro condividere le tradizioni, la bellezza e il buon cibo e racconto piccole storie che fanno grande la nostra storia, provando a stuzzicare il piacere della scoperta di Sciacca e delle "cose" di Sicilia.

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