L’ex sindaco di Sciacca, Lillo Craparo, come sempre attento osservatore della nostra realtà cittadina pur risiedendo a Monza, ha scritto a Fabio Termine, a Ignazio Messina e al vice sindaco Gianluca Fisco, in qualità di “semplice cittadino ho seguito la pratica del PNRR in uno alle risorse assegnate  dall’Ue all’Italia ,in relazione ai vari  bandi emanati dall’Europa“.

Nel preambolo della comunicazione Lillo Craparo fa riferimento al fatto che, in riferimento alle scadenze previste dai diversi bandi, il nostro Paese è in ritardo e non è in grado di rispettare la tempistica prevista dall’Unione Europea, ragion per cui l governo Meloni ha chiesto all’Europa una proroga sulle scadenze programmate, unitamente a modifiche/integrazioni da apportare al Piano. In conseguenza di tale iniziativa di Palazzo Chigi è stata prevista dal Consiglio dei Ministri una cabina di regia, facente capo direttamente alla Presidente Meloni, con la conseguente rinunzia a progetti difficilmente realizzabili, pur in presenza della proroga richiesta a Bruxelles, per puntare su progetti che presentino condizioni di fattibilità, che siamo ovviamente in coerenza con il contenuto dei bandi emanati dall’Europa. 

“In considerazione di ciò – dice Lillo Craparo – ho provato a fare, con ricorso all’aiuto delle mia memoria, una ricognizione di progetti esecutivi disponibili riguardanti opere pubbliche a Sciacca, e di altri progetti predisposti da privati e riguardanti opere comunque di pubblico interesse, che potrebbero essere messi a disposizione del Comune di Sciacca, a titolo gratuito, da parte di questi stessi privati.”

Ho anche anticipato al vicesindaco ing Fisco – prosegue Lillo Craparo – il contenuto di alcuni di questi progetti mai andato a buon fine: così ad esempio, il grande centro di Riabilitazione, previsto alle spalle del nuovo ospedale di Sciacca, che era stato approvato da tutte le autorità competenti e poi bloccato dal direttore generale pro tempore dell’azienda Ospedali civili riuniti di Sciacca; il parcheggio sotto piazza Scandaliato, finanziato dall’allora ministro Mannino e non portato avanti; l’intervento sul Fondo Bernardo con progetto predisposto dallo studio Tagliolini; il progetto di collegamento tra la zona portuale e la piazza Scandaliato, e ancora altri.

Per quanto riguarda invece i privati – aggiunge Lillo Craparo – faccio riferimento al progetto della famiglia Borsellino per la realizzazione di un parcheggio nella parte sottostante Piazza Mariano Rossi, il progetto del gruppo Fauci per il recupero e l’utilizzo di acque salsobromoiodiche, che oggi si perdono a mare, in uno con un resort, il progetto di recupero del vecchio mulino saccense in zona poggi portuale da parte di imprenditori locali che lo hanno acquistato, il progetto Gazzaniga per un centro  in contrada Schunchipani , il progetto della famiglia Bono per la valorizzazione della vecchia stazione ferroviaria , la realizzazione di una struttura per anziani da parte della famiglia Spoto in zona Isabella, il completamento degli insediamenti alberghieri ex Sitas,ecc.ecc.

Di tutto questo – afferma l’ex sindaco democristiano – ho parlato con professionisti che si occupano di risorse europee e con esperti della materia, che si sono pronunciati favorevolmente previa una ricognizione da operare con urgenza e relativi confronti da avviare con i privati più un collegamento diretto e immediato con la Regione Siciliana attraverso gli esponenti politici della zona e dell’intera provincia“.

Mi sono permesso di scrivere al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale e all’assessore ai lavori pubblici Fisco – conclude l’ex sindaco Lillo Craparo – affinché con urgenza si proceda ad una ricognizione di tali progetti sollecitando gli esponenti politici territoriali e provinciali ad impegnarsi affinché la nostra città possa ottenere l’ammissione di alcuni di questi progetti per recuperare parti del patrimonio cittadino, creando sviluppo e occasioni di lavoro per la popolazione, e soprattutto per i giovani, sempre più orientati ad emigrare al Nord o all’estero”.

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