Abbiamo voluto oggi fare maggior chiarezza sulla questione riguardante molti bar, ristoranti e pub che a Sciacca hanno dovuto togliere i propri dehors, ossia gli spazi all’aperto con tavolini e sedie su marciapiedi e piazze, in qualche caso anche subendo un sequestro penale.

Nell’ultima settimana sono state espresse molte argomentazioni al riguardo, anche divergenti tra loro, ragion per cui stamattina abbiamo voluto sentire sull’argomento l’assessore Salvino Patti, che ci ha fornito una ricostruzione dei fatti, di cui facciamo sintesi qui di seguito ringraziando l’assessore Patti per la sua disponibilità e chiarezza.

Negli ultimi due anni la normativa statale anti Covid aveva introdotto agevolazioni procedurali per l’occupazione di suolo pubblico da parte degli esercizi commerciali (bar, ristoranti, pizzerie, pub): è stata considerata sufficiente una semplice comunicazione annuale al Comune con allegata planimetria, nel rispetto ovviamente delle previsioni legislative e regolamentari in vigore sulla materia.
Anche quest’anno il Decreto milleproroghe del governo Meloni ha confermato questa agevolazione procedurale, fino al 31.12.2023. In Sicilia tuttavia nel mese di settembre era intervenuta una novità: l’adozione di un Regolamento edilizio regionale con tutta una serie di nuove restrizioni e vincoli per i dehors, e salvo il caso che i singoli Comuni non avessero deciso di darsi una diversa regolamentazione, tale nuova normativa diventava valida su tutto il territorio regionale.

Le comunicazioni di fine anno con la procedura agevolata per l’occupazione di suolo pubblico 2023 avrebbero quindi, in Sicilia, dovuto adeguarsi alla nuova normativa regionale, nelle more che il Comune di Sciacca adottasse un eventuale regolamento meno rigido. Alcuni titolare di esercizi commerciali non ne sapevano nulla di tutto ciò, altri invece hanno preferito restare in attesa della preannunciata regolamentazione comunale.

Non è vero, ci ha detto l’assessore Patti, che il Comune avrebbe potuto fare una propria determina di adesione alla regolamentazione agevolativa del Decreto Milleproroghe, perché essa è valida di per sé e non avrebbe comunque eliminato la problematica rappresentata dalla necessaria conformità alla nuova regolamentazione edilizia regionale.

Quando recentemente a Sciacca sono scattati i controlli da parte delle forze dell’ordine statali, questa situazione di impasse è venuta a galla e quindi tutti i titolari di esercizi pubblici che non avevano concessioni pluriennali si sono precipitati a ritirare tavolini e sedie per evitare sequestri e quant’altro.

Alcuni comuni siciliani avranno sicuramente già adottato un proprio regolamento edilizio, comprensivo dell’aspetto edilizia libera dei dehors; il Comune di Sciacca invece dovrebbe riuscirci nella seduta del Consiglio comunale di stasera. Forse con un certo ritardo, anche se la bozza del nuovo e corposo regolamento edilizio comunale, da approvare articolo per articolo, era già stata esitata dalla competente commissione consiliare già ad ottobre. Poi tutta una seri di fattori incidentali, tra cui anche i tempi per il rilascio del parere dei revisori contabili, hanno fatto slittare la trattazione dell’argomento in consiglio.

L’assessore Patti ci ha detto che, non appena deliberato e reso noto il contenuto dell’articolo del Regolamento comunale edilizio attinente ai dehors, gli esercenti interessati potranno inviare al Comune la propria comunicazione annuale 2023 con relativa planimetria, rimettendo quindi all’esterno tavolini e sedie, nel rispetto della regolamentazione comunale in corso di deliberazione e, aggiungiamo noi, per quanto ovvio pagando la relativa tassa di occupazione del suolo pubblico.

Successivamente l’amministrazione comunale proporrà al consiglio comunale un vero e proprio Regolamento sui dehors, che conterrà tra l’altro l’adozione di materiali, colori e stili uniformi per tutti i locali cittadini, per il miglior decoro della città (che il consigliere Filippo Bellanca aveva per la verità sollecitato da tempo).

P.S. Per un problema tecnico non abbiamo potuto pubblicare l’intervista all’assessore Patti, confidiamo di aver fatto una efficace e fedele trasposizione delle sue parole.

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