Un confronto serrato tra l’opposizione e il Sindaco ha caratterizzato la parte iniziale della seduta consiliare di ieri sera.

Nella parte introduttiva delle comunicazioni il consigliere Raimondo Brucculeri ha detto di farsi portavoce “di una città che si è sentita defraudata del proprio Carnevale”.

Ciò a causa del ticket di ingresso di 7 euro giornaliero previsto anche per i residenti dall’Avviso per la Manifestazione di Interesse da parte delle imprese private interessate a gestire la manifestazione e fornire tutti i servizi connessi.

Secondo Brucculeri “è inaccettabile che i residenti, oltre pagare il ticket di 7,00 euro giornaliero partecipino anche in via indiretta al costo della festa attraverso i 90 mila euro che saranno spesati sul bilancio comunale”.

Per il consigliere comunale “è paradossale che i residenti vengano a pagare un importo superiore rispetto ai non residenti, e soprattutto è paradossale ed iniquo privare della partecipazione al Carnevale a tutte quelle famiglie che non possono permettersi di sostenere questo onere economico. Il Carnevale è dei Saccensi e la festa non può essere solo il pretesto per permettere ai privati che la gestiranno lauti guadagni che vanno oltre il rischio d’impresa”.

“La numerosa partecipazione d’imprese e associazioni (sono state sei) che si sono rese disponibili ad organizzare il Carnevale – ha detto Brucculeri – è infatti la prova provata dei guadagni che le stesse hanno intravisto di ricavarne”.

Per Brucculeri si sarebbe dovuto quanto meno fare riferimento all’ISEE per esentare dal ticket concittadini e famiglie meno abbienti.

I successivi interventi dei consiglieri dell’opposizione Bono, Bellanca, Mandracchia, Cognata e Santangelo hanno tutti dato man forte alle argomentazioni di Brucculeri, lamentando anche il mancato coinvolgimento dell’organo consiliare nelle scelte di fondo per la prossima edizione del Carnevale. Calogero Bono tra l’altro ha detto: questo del ticket ai residenti è uno scivolone di questa amministrazione, che sta perdendo il contatto con la città”.

A queste dichiarazioni si è contrapposta la visione espressa dal Sindaco nei suoi due interventi di replica.

Fabio Termine ha innanzitutto fatto rilevare che anche nei Carnevali di Viareggio, Putignano e Cento sono previsti ticket di ingresso per i residenti, di entità maggiore di quello indicato come tetto massimo in 7 euro nell’Avviso per il Carnevale di Sciacca. Anche ad Acireale il prossimo anno sarà introdotto il ticket di ingresso per residenti, sulla base di una recentissima determina comunale.

Questo si rende necessario, secondo il Sindaco, per compensare il costo estremamente inferiore che grava ormai sulle casse comunali per l’organizzazione del Carnevale: nel 2011 erano stati 600 mila euro di allora (Comune + altri enti pubblici), nell’ultima edizione furono oltre 200 mila euro (solo il Comune), quest’anno invece non supereranno i 100 mila euro, che saranno contabilizzati a carico dell’imposta di soggiorno versata dai non residenti che soggiornano a Sciacca, ragion per cui non è vero che i cittadini pagheranno due volte. Lo stesso fondo imposta di soggiorno sarà, secondo il sindaco, rialimentato dal maggior afflusso di non residenti che soggiorneranno a Sciacca nei due fine settimana del Carnevale a maggio.

Insomma, poiché il costo complessivo del Carnevale non può scendere al di sotto della soglia di 500/600 mila euro, il ticket di ingresso ai residenti rappresenterebbe per l’impresa privata che gestisce il Carnevale un necessario controbilanciamento rispetto ai costi che le saranno messi a carico e che una volta venivano sostenuti con denaro pubblico.

Il Sindaco ha inoltre detto che i bambini e i residenti lungo il percorso della sfilata non pagheranno ticket e che ciò sarà previsto nel disciplinare che accompagnerà l’affidamento dell’organizzazione all’impresa privata prescelta (l’opposizione ha però espresso perplessità sulla fattibilità di ciò, non essendo contemplato nell’Avviso iniziale per la manifestazione di interesse.

Concludiamo con questa affermazione del Sindaco: “l’alternativa che abbiamo di fronte è se fare del Carnevale di Sciacca una vera kermesse o una sagra paesana”.

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