In un giorno e in un luogo del tutto simbolici, davanti a quel portone dello stabilimento termale di Sciacca che il 6 Marzo 2015 venne chiuso dalla Regione siciliana, insieme all’intero complesso termale, il Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca ha indetto stamani una conferenza stampa all’inizio della quale è stata data lettura di un articolato documento, il cui contenuto esprime le valutazioni, la posizione e le richieste del Comitato Civico dopo otto anni di chiusura e di consequenziale degrado delle Terme di Sciacca. Oltre ai giornalisti erano stati invitati i rappresentanti istituzionali del Comune e del Consiglio Comunale, ossia il sindaco Fabio Termine e il presidente Ignazio Messina, entrambi assenti senza invio di sostituti.

Riportiamo qui di seguito l’intero contenuto del documento:

In questo triste anniversario dell’ottavo anno di chiusura delle nostre Terme, intendiamo confermare ad alta voce la nostra volontà di voler essere dei “sognatori ad occhi aperti”, che vogliono continuare a tenere alta la bandiera di quanti NON hanno perso la speranza che la città di Sciacca riesca a riappropriarsi della sua perduta identità, attraverso il recupero e la valorizzazione del suo patrimonio termale, che consideriamo fulcro irrinunciabile per un significativo sviluppo economico dell’intero territorio.

Al momento della nostra costituzione ci siamo voluti chiamare Comitato Civico Patrimonio Termale proprio per ricordare innanzitutto a noi stessi che il vero patrimonio di Sciacca, da salvare e valorizzare, è rappresentato dalle sue acque e dai suoi vapori termali, non tanto dal complesso immobiliare che è funzionale o di servizio al loro utilizzo.

Noi del Comitato Civico non abbiamo pregiudiziali a prendere in considerazione e a discutere ipotesi di soluzione della questione termale diverse da quella del bando unico sull’interezza del complesso immobiliare e che tendano comunque ad utilizzare al meglio e con tutte le dovute garanzie i beni immobili in modo funzionale alla loro natura intrinseca.

Tuttavia, proprio perché vogliamo occuparci del più autentico patrimonio termale come sopra inteso, il Comitato Civico NON considera accettabile che la Regione si chiami fuori da ogni necessario intervento economico finalizzato alla salvaguardia e valorizzazione di quella che per noi è una parte strategica (in quanto funzionale) di tale patrimonio termale, considerando quest’ultimo un bene comune del territorio di Sciacca. E’ per questo che riteniamo irrinunciabile difendere e preservare una visione futura di sviluppo termale che faccia perno sull’unitarietà di gestione di quei beni immobili che consideriamo strategici come  “core business” dell’identità termale, in quanto strettamente connessi a tale visione della nostra città e che fino a otto anni addietro sono stati del tutto funzionali all’utilizzo, anche sanitario, del patrimonio termale, vale a dire:

– l’intero stabilimento termale di piazzale Abisso (viale delle Terme), compresa la parte a suo tempo destinata a “Bar delle Terme”

– le grotte vaporose del Monte Kronio

– le piscine di acqua sulfurea del parco termale

beni questi che rappresentano il nucleo strutturale attorno al quale potere e dover costruire una nuova e più ampia visione di città termale, in termini terapeutici e del benessere, in sintonia con l’identità storica e turistica di Sciacca.

In questo 6 Marzo di commemorazione dell’ottavo anno di chiusura e inattività 

delle Terme di Sciacca vogliamo pertanto evidenziare, e sotto alcuni aspetti reiterare, le seguenti nostre richieste:

1) che il sindaco di Sciacca, Fabio Termine, assuma il ruolo di guida e si faccia promotore di ogni possibile iniziativa tendente a creare le condizioni per raggiungere il massimo di convergenza territoriale su un’unica strategia finalizzata alla migliore valorizzazione del nostro patrimonio termale, assicurando anche una costante trasparenza nei confronti dell’opinione pubblica su ogni passaggio di tale azione nel tempo, e in ciò coinvolgendo al massimo i sindaci e i consigli comunali di tutto il territorio

2) che tale strategia di azione territoriale vengapresentata e fatta conoscere con la massima urgenzaalla nuova amministrazione della Regione siciliana, proprietaria del complesso termale, unitamente alla richiesta di reperire i necessari finanziamenti per la riqualificazione di un patrimonio che è obbligo giuridico della Regione di preservare e rimettere in funzione

3) che la Regione siciliana adempia a tutti gli accertamenti e alle incombenze suggerite dal Prof. Faraci nella sua recente relazione di disamina sullo stato del termalismo siciliano, relazione che l’amministrazione Musumeci negli ultimi mesi del proprio mandato governativo aveva fatto propria con un’apposita delibera di giunta

4) che vengano proseguiti e approfonditi i contatti con Cassa Depositi e Prestiti Sgr, per individuare altre possibilità di finanziamenti, legate sia a una recente integrazione di fonte ministeriale del comparto A di CDP Sgr destinata alle strutture turistiche, sia a possibili nuovi afflussi di fondi PNRR nel comparto B

5) che venga presa in considerazione, in funzione della particolarità della situazione, la possibilità che il bando di gara per la concessione dei beni termali possa eventualmente prevedere anche un canone gratuito a favore dell’aggiudicatario che tenesse a proprio carico gli oneri di riqualificazione

6) che il milione e mezzo di euro disponibile da parte del Comune d Sciacca venga utilizzato per la ristrutturazione delle piscine di acqua solfurea del Parco termale

7) che il bando pubblico per i beni termali, nella configurazione più ristretta da noi indicata, vengaformulato con i contenuti più idonei e adeguati, in linea con  i necessari standard degli avvisi pubblici in materia, e peraltro con l’indispensabile supporto di un “ADVISOR” di livello internazionale

8) che venga comunque tenuta in considerazione ogni possibile sinergia funzionale tra lo Stabilimento termale e il Grand Hotel delle Terme, per non compromettere eventuali interessi imprenditoriali che dovessero eventualmente indirizzarsi sull’accoppiata stabilimento termale – albergo.

Noi del Comitato Civico Patrimonio Termale ci siamo assunti in questi anni l’onere di non far cadere nell’oblio la speranza che la città di Sciacca possa riuscire a recuperare la sua innata identità termale e possa per questo ricavarne benefici economici e occupazionali per tutto il suo territorio. Lo abbiamo fatto anche entrando in tutte le scuole di Sciacca, per far rivivere nelle giovani generazioni la memoria e la conoscenza di questo bene comune. Lo abbiamo fatto in nome e per conto di tutte le associazioni, le organizzazioni, gli ordini professionali, i club service e soprattutto dei tantissimi cittadini che fanno parte del nostro Comitato e che, ultimamente, ci hanno riconfermato il mandato fiduciario di essere da noi rappresentati sotto forma di voce pubblica. Oggi, 6 Marzo 2023, confermiamo il nostro impegno che continueremo a farlo.

La scelta sbagliata e sciagurata dell’allora governo regionale presieduto da Crocetta che il 6 Marzo 2015 portò alla chiusura delle Terme di Sciacca e di Acireale ha nel corso del tempo determinato un effetto opposto rispetto a quello che si proponeva, determinando un danno ingente al bilancio patrimoniale della Regione siciliana, di cui la classe politica e amministrativa regionale non sono mai state chiamate a pagare in alcun modo il conto.      La conseguenza è stata che le potenzialità economiche e occupazionali del territorio siciliano, sono state compromesse dalla privazione di un quel grande valore aggiunto del turismo rappresentato dal termalismo.

In questi ultimi otto anni il patrimonio immobiliare termale della nostra città è stato totalmente abbandonato dalla Regione siciliana, che ne è la proprietaria, senza alcun intervento di tutela, senza alcuna iniziativa di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Il quinquennio del governo Musumeci è passato senza che si facesse nulla di serio per dar corso realmente a quella privatizzazione della gestione dei complessi termali, che una normativa regionale rende a tutt’oggi obbligatoria.

Unica iniziativa concreta è stata, a fine legislatura, lo stanziamento di un finanziamento di 3 milioni di euro destinati a interventi di manutenzione urgente, che tuttavia risultano ancora inutilizzati e di cui la metà sono stati destinati a Sciacca: un pannicello caldo che giace ancora in un cassetto.

Ciò che in altri luoghi d’Italia e d’Europa è considerata ricchezza, occupazione, possibilità di business da parte della migliore imprenditoria turistica, qui da noi in Sicilia rimane un fardello ridotto in uno stato devastante di abbandono, degrado e progressiva distruzione.

Dal mese di luglio 2022 c’è a Sciacca un nuovo sindaco, dal quale era arrivato l’impegno di dedicare alla questione termale il primo rilevante atto della propria amministrazione, con un consiglio comunale aperto sull’argomento e l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente che coinvolgesse tutte le migliori forze della città, impegno finora non mantenuto.

Dal mese di ottobre 2022 c’è una nuova giunta regionale di governo, guidata dal presidente Schifani, alla quale tuttavia non ci risulta che la questione termale di Sciacca sia stata ancora presentata nella sua interezza e con il supporto di una ben definita strategia territoriale, nonostante i reiterati inviti del nostro Comitato Civico in questa direzione.

L’unico elemento di sostanziale novità per la riqualificazione del nostro patrimonio immobiliare termale, peraltro del tutto occasionale e preparato in tutta fretta, sarebbe stato rappresentato dalla possibilità di utilizzo delle risorse PNRR di cui al comparto B di Cassa Deposito e Presiti Sgr.Purtroppo tale possibilità è al momento svanita, perché a fine gennaio di quest’anno è arrivata notizia che la proposta progettuale riferita al complesso termale di Sciacca è risultata non ammessa.

Occorre quindi rimettersi in cammino senza cedere alla tentazione di ammainare la bandiera della speranza e della volontà di cambiare il corso delle cose, traendo nuova linfa di coraggio civico dall’esperienza negativa di questi ultimi anni e mantenendo ferma la rotta verso la meta: Sciacca città turistica e termale.

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