In tutti i nostri precedenti articoli sulla complicata questione degli Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera abbiamo sempre chiaramente espresso la nostra valutazione su questa vicenda, sulle posizioni delle parti in gioco, sulle azioni messe in campo e sulle loro possibili ricadute.

Nel dare notizia dell’ulteriore incontro svoltosi oggi in assessorato a Palermo, dobbiamo quindi evidenziare come la nota stampa emessa dall’on.le Margherita La Rocca dopo l’incontro stesso confermi ufficialmente il timore sempre espresso dal nostro giornale e che per l’ennesima volta avevamo scritto nel nostro articolo del 27 dicembre scorso sotto forma di un interrogativo al quale nessuno sembrava dare peso e risposta: considerato che una eventuale riqualificazione del Fratelli Parlapiano di Ribera, come richiesto dagli esponenti della comunità riberese, farebbe venir meno il presupposto dimensionale (bacino con più di 150 mila abitanti) che ha fatto diventare gli ospedali riuniti Sciacca – Ribera un unico presidio ospedaliero DEA di I Livello, è sanitariamente consigliabile per l’intero distretto di Sciacca correre il rischio normativo di un sostanziale declassamento ospedaliero, con la possibile perdita dell’attuale classificazione di I Livello (articolo 2.3) e sede D.E.A. di I Livello (Spoke) sotto il profilo della rete ospedaliera dell’emergenza (articolo 9.2.3)? 

La risposta è arrivata oggi, è tra le righe di questa nota emessa dall’on.le Margherita La Rocca e nessuno a partire da oggi potrà far finta di nulla:

Proficuo l’incontro svolto questa mattina con l’assessore per la Salute, Giovanna Volo, per fare il punto sul piano di rifunzionalizzazione post Covid dell’ospedale di Ribera e l’attivazione dei reparti già previsti dalla nuova rete ospedaliera. Mentre è già pronto per l’apertura il reparto di Pneumologia, si sta lavorando – prosegue La Rocca Ruvolo – per riaprire il pronto soccorso no Covid, quindi anche per i codici rossi, e a tal proposito è emersa la necessità di avere anche il reparto di Ortopedia, requisito necessario per poter riattivare il presidio di emergenza-urgenza così come lo sono i reparti già attivi: Medicina interna, Chirurgia generale, Anestesia, Radiologia, Laboratorio analisi.
Per quanto riguarda l’unità complessa di Malattie infettive è ancora necessario un passaggio in giunta per il trasferimento da Agrigento a Ribera. Ho ribadito la necessità di bandire il concorso di Uoc di malattie infettive. Per migliorare l’assistenza sanitaria all’interno dell’ospedale Fratelli Parlapiano è prevista anche una Casa di comunità che sarà realizzata con i fondi Pnrr destinati al settore sanitario e socio-sanitario. Per quanto riguarda il riconoscimento di ospedale di zona disagiata, l’assessore ha spiegato che si sta mettendo insieme tutta la documentazione necessaria per un confronto con il ministero della Salute finalizzato a capire innanzitutto se il nosocomio di Ribera abbia i requisiti necessari. E’ emerso, però, durante l’incontro che questa ipotesi potrebbe far cadere la struttura di Ospedali riuniti di Sciacca e Ribera. Su questo punto ho chiesto un’attenta e dettagliata verifica. L’ospedale di Sciacca, ho ribadito, deve essere messo nelle condizioni di dare un’offerta sanitaria all’altezza di DEA primo livello. Né si può pensare di fare passi indietro. L’assessore si è immediatamente attivata con il Magnifico Rettore per riprendere la convenzione con la Medicina di Sciacca e dare stabilità al reparto, inoltre ho sottolineato la necessità di attrezzare adeguatamente la Radiologia per le tac coronariche e le angiotac”
.

A questo punto riportiamo anche integralmente la nota stampa emessa dopo l’incontro anche dall’altro deputato regionale del territorio presente all’incontro palermitano, perché un’attenta lettura congiunta di queste due note stampa può rivelarsi più esaustiva ed esemplificativa di ogni commento giornalistico, con riguardo anche ai significati sottintesi e connessi:

Proficua riunione stamane presso l’Assessorato alla Salute. Sul tavolo le tematiche degli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera. All’incontro, che ho promosso e fortemente voluto, hanno partecipato, oltre al sottoscritto, l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, e il suo staff, il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, la deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo. Lo scorso 3 gennaio, sempre in assessorato, c’era stato un precedente incontro sul tema, alla presenza anche del commissario regionale DC Cuffaro. Per l’ospedale di Ribera sono stati compiuti passi avanti. L’assessore Volo ha assunto l’impegno a inoltrare al Ministero della Salute la richiesta di dichiarare il “Fratelli Parlapiano” ospedale di zona disagiata. Accanto ai reparti già istituiti nella rete ospedaliera di Medicina, Chirurgia, Pneumologia e Infettivologia, Riabilitazione, Lungo degenza, Radiologia e Laboratorio d’analisi, per i quali è stata richiesta la piena attività, la richiesta che l’assessore Volo invierà al Ministero prevede anche il Pronto soccorso generalista con l’istituzione dei reparti di Ortopedia e Cardiologia.
Per quanto riguarda la deroga relativa all’apertura, nell’immediato, con la conversione da pronto soccorso Covid a pronto soccorso generalista, dopo le delucidazioni offerte dal Commissario Zappia, l’assessore Volo, che ringrazio per la sensibilità e la professionalità dimostrate, ha assunto l’impegno per autorizzare la riapertura. Per tali ragioni, esprimo viva soddisfazione per l’attenzione rivolta alla tematica riberese diretta ad esaudire le esigenze di un territorio vasto e di una comunità che rivendica il sacrosanto diritto alla salute
“.

Ci appare chiaro, nella ricostruzione fornitaci dai due deputati regionali, il percorso finalizzato alla riacquisizione di autonomia da parte del presidio ospedaliero di Ribera sul quale si sta procedendo e le possibili ricadute di esso sul livello dell’assistenza ospedaliera nel distretto di Sciacca. Adesso non è più solo ServireSciacca a parlarne. Nessuno finora aveva osato porsi il dilemma e provare a dare una risposta a quell’interrogativo, ma il contenuto delle note sopra esposte confermano come si corra a gran velocità in quella direzione.

Ci piacerebbe allora sapere cosa ne pensino in proposito la 
Conferenza dei sindaci del distretto di Sciacca e il Comitato Civico Sanità di Sciacca. 
2 pensiero su “CONFERMATO IN ASSESSORATO A PALERMO QUEL CHE SERVIRESCIACCA HA SEMPRE SOSPETTATO E TEMUTO”
  1. C’è un silenzio assordante dei nostri politici locali.
    È come se il problema riguardasse qualcun altro e non i propri elettori. Ma purtroppo questa è la decadenza culturale a cui stiamo assistendo. Nessun senso di costruzione per questa città di Sciacca. Ma solo indolenza, quasi fastidio ad occuparsi di problematiche comuni.
    Detto questo, se vogliono chiudere Sciacca per aprire il DEA a Ribera o a Castelvetrano che lo facciano in fretta e subito. Senza fare trascorrere 10 anni di sanità azzoppata in questo tre ospedali. L’importante è che questo territorio abbia un ospedale DEA.
    È da molto che diciamo che per ridare dignità a Sciacca e a questo territorio, occorre separarsi da Agrigento e organizzare l’ASP Selinuntina ( Territori e Ospedali Sciacca – Castelvetrano – Ribera)

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