È arrivata.

Con 5 giorni di ritardo, ma è arrivata: la guardia giurata, destinata a vigilare sull’accesso al Pronto Soccorso per rafforzare sicurezza e privacy di personale sanitario e utenti, considerato anche che la porta di accesso è rotta.

E dopo oltre 20 giorni di caldo insopportabile sono arrivati anche i condizionatori, sembrerebbe che stiano iniziando a montarli stamattina.

Manco il tempo di gioire per queste notizie, ed ecco che arriva dall’ASP di Agrigento una presa di posizione del suo Commissario straordinario, dr.Mario Zappia, che può dichiararsi il preavviso di una vera e propria “dichiarazione di guerra”, anche se non si sa contro chi e per quale preciso motivo, dichiarazione che merita di essere attentamente letta per i suoi importanti contenuti.

La premessa è che a pochi giorni dalla conferenza stampa sulla gestione delle criticità in area di emergenza-urgenza e sul generale ammodernamento strutturale del pronto soccorso di Sciacca, il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia, intercettando il perdurare di un certo fermento presso alcune associazioni locali, torna a ribadire l’impegno direzionale per il costante miglioramento dei servizi ospedalieri dell’Azienda:

“Se come spero – dichiara Zappia – le motivazioni di fondo che spingono le associazioni del comprensorio di Sciacca ad esternare proteste e malcontenti sono da considerare realmente ispirate dal desiderio di miglioramento e dall’attaccamento al territorio, allora inevitabilmente coincidono in maniera proficua con quelle della direzione aziendale. In questo senso siamo pronti, come sempre fatto in passato, a recepire spunti, ascoltare consigli e accogliere istanze da parte del mondo dell’associazionismo, riservando occasioni di incontro e dialogo anche nelle opportune sedi collegiali.

“ Al contrario – prosegue il commissario straordinario ASP – vorrei rifiutare con forza il sospetto che dietro il susseguirsi di voci e dichiarazioni sui disagi ospedalieri ci sia l’intento, artatamente costruito da qualcuno, di ottenere una certa ribalta mediatica anche in funzione del periodo elettorale che ci separa dal prossimo rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana. E’ abbastanza facile, specie in questo periodo estivo in cui la quantità di accessi aumenta vertiginosamente, puntare il dito contro una struttura complessa come un ospedale per individuare qualcosa che non va e suscitare consensi diffusi, ma ritengo che questo orientamento, lungi dall’essere animato da intenti costruttivi, finisca per nuocere alla collettività creando una costante sfiducia nei confronti delle istituzioni, esponendo gli operatori a evidenti rischi di aggressioni e generando episodi di procurato allarme sociale”.

“Da questo punto di vista l’Azienda – rincara il dr. Zappia- anche a tutela della propria immagine, sta valutando il ricorso alle vie legali nei confronti delle richiamate associazioni e di alcune testate giornalistiche. Vanno anche stigmatizzate alcune dichiarazioni, già annotate dai nostri uffici, in merito a presunte illegittimità nell’operato aziendale e mancanza di trasparenza delle procedure che, oltre ad essere rispedite al mittente, saranno oggetto di valutazione nelle sedi competenti”.

Il commissario Zappia, in conclusione, esterna l’impegno a proseguire lungo il percorso orientato alla miglioria dei servizi sanitari non solo attraverso l’indizione di nuovi bandi di concorso e alla contestuale definizione delle procedure in essere ma anche con l’ottimizzazione delle risorse esistenti attraverso una crescente integrazione ospedale-territorio: “l’attenzione nei riguardi del presidio ospedaliero ‘Giovanni Paolo II’ di Sciacca e, più in generale, nei confronti della qualità dell’assistenza erogata nell’intera provincia è dunque da considerare massima”. “ Le azioni rivolte al costante miglioramento strutturale ed organizzativo dei servizi ospedalieri, oltre a rappresentare un preciso mandato direzionale, costituiscono un impegno etico e deontologico su cui convergono le nostre scelte amministrative. Sono venuto ad Agrigento per dare il mio contributo al miglioramento della sanità provinciale e ritengo che sono state fatte tante cose, anche se tante altre rimangono da fare. Fino all’ultimo giorno mi impegnerò a lavorare per la realtà sanitaria pubblica agrigentina e ben venga chi vorrà collaborare lealmente”.

Ma con chi ce l’ha il Commissario straordinario dell’ASP? Con il Comitato Civico Sanita’? Con il Tribunale per i diritti del malato? Con la Onlus Orazio Capurro? Non è dato sapere? E con quali testate giornalistiche? Anche qui mistero fitto…

E chi sarebbe che ne vuole approfittare elettoralmente? Probabilmente il PD con il suo parlamentare regionale Michele Catanzaro, che a sua volta aveva emesso la seguente dichiarazione riferendosi alle notizie riportate ieri dalla stampa:

STROKE UNIT, CATANZARO: “L’ULTIMO PASTICCIO DEL DUO MUSUMECI-RAZZA. ORA DOBBIAMO RECUPERARE”

“La disposizione dell’assessorato regionale alla sanità che priva improvvisamente il presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca di un servizio salvavita come lo “Stroke Unit”, a suo tempo inserito in un’apposita rete regionale, rappresenta un altro passo falso del governo della Regione Siciliana in tema di servizi sanitari essenziali”.

Lo dice oggi Michele Catanzaro, parlamentare regionale del PD, dopo la opportuna denuncia del Comitato Civico Sanità di Sciacca in merito ad un programma regionale che penalizza l’offerta sanitaria in un comprensorio molto ampio come quello del versante occidentale della provincia di Agrigento.

“Stiamo facendo le opportune verifiche – dice Catanzaro – riteniamo possa trattarsi di una svista, di un problema che attraverso opportune azioni si potrà risolvere. La disposizione sarebbe collegata all’assenza a Sciacca di un’unità di neurologia che potrebbe ancora realizzarsi. Resta la gravità di una gestione assolutamente approssimativa della politica sanitaria, orientata fino ad oggi soltanto su manifestazioni propagandistiche sia da parte di chi ha responsabilità di governo, sia da parte di chi ha deciso di sostenere Musumeci e non ha pensato a garantire e salvaguardare, come avrebbe dovuto fare, il territorio di cui è rappresentante”.

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