Ieri pomeriggio c’è stato un forum con i tre candidati a sindaco nella bella struttura turistica di Bono Vacanze, organizzato dal Corriere di Sciacca e ben diretto dal giornalista Giuseppe Recca.

La particolarità di questo forum – incontro era rappresentata dal fatto di avere ad oggetto una tematica ben precisa: il turismo, idee e proposte.

C’era quindi la possibilità, finalmente, di poter ascoltare idee e proposte progettuali ben definite e concrete sull’argomento, considerato unanimemente come il più importante e strategico per un significativo sviluppo della città e del suo territorio.

Non me ne vogliano i nostri tre carissimi paladini alla conquista della guida di “Sciacca città turistica”, ma a conclusione del forum e ripensando ai contenuti dei loro interventi ho avvertito la forte sensazione che tutti e tre, e in modo assolutamente equanime, avessero perduto una gran bella occasione.

Le loro argomentazioni infatti, nelle risposte alle domande dei giornalisti del Corriere di Sciacca e dei supporterà dell’avversario, si sono mantenute su un livello più o meno uniforme di assoluta genericità, senza mai approfondire più di tanto gli aspetti specifici di una nuova politica turistica, nella sostanza concordando sull’importanza che deve avere una ripresa in chiave turistica della città (siamo al sedicesimo posto in Sicilia) per un rinnovato sviluppo economico e per una sua migliore vivibilità per noi cittadini. Con sfumature diverse e già note, sicuramente, ma sempre con quell’impronta di genericità che non ti scalda il cuore. Di idee e di proposte, nuove e concrete, neanche l’ombra.

Mi sto riferendo a quel genere di contenuti programmatici che magari riescono a colpirti per il loro carattere innovativo e ai quali non avevi mai pensato prima, quelle suggestioni che magari possono arrivare addirittura ad “emozionarti” e, perché no, far decidere di votare per l’uno o per l’altro.

Riassumiamo a solo titolo di esempio: praticamente nulla sulle Terme e su come far cambiare rotta alla Regione, nulla sul mare del Lido vietato alla balneazione da oltre dieci anni ormai senza alcun motivo, nulla sui parcheggi che mancano, nulla sulle modalità di pedonalizzazioni e di rinascita del centro storico, nulla sui collegamenti pubblici da e per gli aeroporti, nulla sul verde pubblico e sulla tutela del paesaggio, nulla su soluzioni per dare un volto decoroso alla città, nulla su valorizzazione di arte e cultura, nulla sulle spiagge e relativi accessi, nulla sul disastro idrogeologico che rende intransitabile la Via al Lido, nulla sulla circonvallazione sempre chiusa, nulla sull’idea di Francesca Valenti di utilizzare 1,5 mln di euro per rimettere in funzione le piscine del parco termale, nulla sulla politica urbanistica del colore, nulla sul teatro Samona’ e ancora nulla su un possibile percorso pedonale perpendicolare che attraversi la città dal Porto a San Michele, nulla sullo sviluppo del porto commerciale e degli approdi per le imbarcazioni da diporto, nulla sul Borgo della Stazzone e sulla Foggia.

Mi sto, come vedete, riferendo ad argomenti che sono comunque conosciuti, ma dal futuro sindaco potremmo anche aspettarci suggestioni più particolari e più forti.

La conclusione è quella che ho già avuto modo di esternare: noi cittadini avremmo tutto il diritto di sceglierci il nuovo sindaco non solo perché ci fa più simpatia o lo riteniamo più capace, ma anche perché ci convincono le sue idee, i suoi progetti, i suoi programmi per la città del futuro, non tanto perché sono scritti su un foglietto di carta ma perché li ha elaborati e ci crede davvero, condividendoli con i potenziali elettori.

Così finora non mi è sembrato e salvo a non voler confidare in una immaginaria bacchetta magica o in un’ultima settimana travolgente di contenuti programmatici, rimane molto indefinita, nel dettaglio, la visione delle cose che Matteo Mangiacavallo, Ignazio Messina e Fabio Termine hanno nella loro testa per far rinascere a nuova vita questa mia città. Quanto meno nel turismo.

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