Bambini, ragazzi sbocciati come margherite primaverili in mezzo alle nostre strade, nelle piazze, sulle spiagge, dentro i monumenti e le chiese: una pacifica invasione di entusiasmo, vitalità, gioia di vivere. Bambini e ragazzi cui la pandemia ha sottratto due anni di vita sociale, condannati allo smartworking e ora, finalmente, fuori dalle aule scolastiche e dalle quattro mura di casa.
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Eccoli, all’aria aperta, pronti a godere di quella libertà negata. Si riappropriano degli spazi che la natura e il territorio offrono, consapevoli e pronti a difenderli.
Piccoli guardiani dell’ambiente!
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Tutte le scuole, con diversi progetti, guidano i piccoli studenti verso esperienze sul campo, per renderli più consapevoli e responsabili nei confronti della gestione dei beni comuni e delle risorse naturali.
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Raccogliere sacchi e sacchi di spazzatura nelle spiagge, per loro, è una festa. Con loro, i maestri e le maestre che condividono l’esperienza e li motivano senza risparmio di energie.
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Al loro fianco le associazioni ambientaliste, i volontari che animano le giornate dedicate , sempre più spesso, alla salvaguardia della natura e degli animali.
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Il primo passo che la scuola compie per far capire ai bambini che bisogna rispettare l’ambiente è aiutarli a sviluppare un profondo amore per la nostra terra, per il nostro pianeta. È più probabile che i bambini vogliano prendersi cura del mondo naturale se hanno una connessione con esso. Per crescere bambini che amano la natura e la terra in cui viviamo, devono essere abituati alle passeggiate nella natura, alle escursioni in montagna, alle camminate nei boschi . Molti i progetti che mirano alla conoscenza della città, della sua storia, dei suoi monumenti.
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Tali percorsi, ampliati e modificati appositamente, offrono molti collegamenti interdisciplinari: la leggenda, il riassunto, arte e immagine, il folclore, il dialetto (e qui si apre davvero un discorso interessante con i bambini, soprattutto se devono fare ipotesi di traduzione dialetto/italiano), i santi, la gastronomia.
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Esplorare il territorio, conoscere il patrimonio, le sue risorse naturali e turistiche. Farlo insieme ai compagni, in gruppo, è divertente e stimolante. I laboratori didattici li vedono motivati e presenti.
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Camminare per le strade, nei loro quartieri per godersi la la natura che li circonda tutti i giorni, partecipare ad azioni da volontariato come raccogliere rifiuti nelle aree comuni, oppure lavorare insieme in un giardino, piantare semi nei vasi, esaminare foglie e fiori o usare fotocamere digitali per fotografare gli insetti. Tutto questo è davvero bellissimo!
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E ancora…ascoltare racconti, leggere, comporre, inserire dialoghi, immedesimarsi nei personaggi, usare la mimica facciale, utilizzare pupazzi, cartoncini, tappi, mollette, sassi e scatole, interagire con l’oggetto-libro.
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Insomma, il mondo è qui. Nei sorrisi di questi nostri bambini e ragazzi, nel loro entusiasmo, nella loro voglia di apprendere, di “partecipare”. Scuola, famiglie, istituzioni, società civile devono essere al loro fianco se vogliono che la nostra comunità cresca e che siano cittadini attivi, orgogliosi e consapevoli. Il cammino è già iniziato…