Cala il sipario, almeno per il momento, sull’esperienza di Consiglio Popolare, il movimento civico di proposta politica i cui primi passi ServireSciacca ha seguito con interesse considerandolo un tentativo di dar vita, in mancanza di un consiglio comunale, ad una partecipazione dei cittadini alla vita politica, che partiva dalla base e si poneva come obiettivo un confronto costruttivo e propositivo tra persone interessate a far sentire la propria voce sulle problematiche cittadine (ASCOLTARE-DISCUTERE- AGIRE).

Consiglio Popolare si era presentato sulla scena alcuni mesi addietro generato da un’idea di Giuseppe Catanzaro, e ad esso un gruppo di cittadini attivi aveva subito aderito dando vita ad alcuni incontri svoltisi on line e di presenza, a cui avevano fatto seguito anche prese di posizione pubbliche in ordine a determinate tematiche di interesse collettivo.

Adesso è lo stesso Giuseppe Catanzaro a certificare la conclusione quanto meno momentanea dell’esperienza, con un post sul suo profilo facebook, che riteniamo opportuno riprendere perché i suoi contenuti ci aprono una finestra sul rapporto non sempre facile tra impegno civico, azione e rappresentanza politica:

“ In un tempo in cui è consueto decantare successi personali e scommesse riuscite, è altrettanto importante rammentare ogni tanto le esperienze meno gloriose, meno riuscite ma non per questo meno valide, importanti”.

“L’esperimento del Consiglio Popolare saccense, da me e da molti altri voluto, costruito e creato, ha avuto non poche difficoltà in questi mesi nel realizzarsi, nel diffondersi tra la gente e così prendere forma e costanza”.

“L’impatto con la rassegnazione, la mancanza di fiducia e speranza generale è stato molto forte e crudo, reale. Tra la gente serpeggia una sonora mancanza di speranza nelle forme collettive di rappresentanza, a tutti i livelli”.

“Ne rimane la volontà di un gruppo di amici ed attivisti che, in mancanza del Consiglio Comunale, ha voluto sollevare due, tre tematiche chiave che, ancora oggi, attanagliano la nostra città, senza soluzioni alcune”.

“Superata la forma, rimane la sostanza di tante persone che, nonostante il lassismo generale, hanno provato ad occuparsi della cosa pubblica con entusiasmo e partecipazione concreta, riunendosi in assemblee e discutendo di soluzioni reali e possibili”.

“Questa sostanza proseguirà il suo viaggio, il suo percorso, nonostante l’esperienza che, per il momento, non ha ottenuto il risultato sperato. L’entusiasmo, la tenacia di chi ancora crede in una generale ripresa locale andrà ben oltre il lassismo, la disillusione, la depressione diffusa”.

Da ogni esperienza riuscita o meno, ad ognuno, il compito di trarne qualcosa di utile a migliorare una città che chiede più amore.

Sono certo che questo viaggio riprenderà la sua corsa, divenendo luogo di partecipazione ed opinione, più di quanto fatto fino ad ora”.

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