Il novello Babbo Natale termale, alias il presidente Nello Musumeci, come era facile prevedere si è presentato con una slitta vuota di doni all’appuntamento da lui stesso fissato e organizzato sotto forma di incontro in formato summit, con istituzioni e operatori del settore, per discutere di rilancio del termalismo in Sicilia, sotto il titolo “Terme in Sicilia, la sfida dello sviluppo”.

Già il titolo è tutto un programma, “da morire da ridere… da morire” avrebbe detto Enrico Montesano nei panni di Dudu’ il gagà, per chi se lo ricorda ancora.

In attesa di informazioni più dettagliate, è questo quanto filtra dai primi, immediati commenti che siamo riusciti ad avere alla fine dell’incontro.

La delusione, l’ennesima, appare evidente nelle parole che riusciamo a far dire all’assessore comunale al turismo Sino Caracappa utilizzando il più immediato degli strumenti, il canale wattsapp:

Sembra che il tempo si sia fermato – ci dice Caracappa- si sente parlare nuovamente di inizio, di nuovo percorso , di nuova legge sul termalismo, di nuove strategie di penetrazioni sui mercati, di nuova politica del turismo sanitario”.

Insomma si parla dei massimi sistemi, mentre ancora il famoso comitato di esperti messo su dalla Presidenza della Regione, non ha prodotto finora alcun risultato ed è stato anche fortemente ripreso dallo stesso presidente Musumeci”.

“ Nessun percorso individuato sul breve – aggiunge Caracappa nel suo commento-, l’ennesimo tentativo di coinvolgere INAIL sulla base di uno studio prodotto da Federterme.””Bastava chiederlo a noi – conclude un Caracappa alquanto deluso – e avrebbero risparmiato un anno di tempo.”

L’assessore ci ha detto che Francesca Valenti, per la prima volta a faccia a faccia con Musumeci dopo le turbolenze del recente passato, ha fatto un intervento bello e completo, di cui speriamo di dare ragguagli in un prossimo articolo.

NELLO MUSUMECI SI TRAVESTE DA BABBO NATALE DICEMBRE 14, 2021

NINO PORRELLO

Potremmo essere alle comiche finali o al teatro dell’assurdo.

Ma in prossimità del Natale preferisco l’immagine iconica di Babbo Natale.

La notizia che la Presidenza della Regione organizza (domani ore 10 Palazzo Riso a Palermo) un incontro “per discutere con istituzioni e operatori del settore le condizioni del settore termale in Sicilia e le prospettive di un suo rilancio, dopo la dura battuta d’arresto causata dal Covid, pianificando interventi in materia turistica, finanziaria e normativa” e che l’evento sia denominato “Terme in Sicilia, la sfida dello sviluppo” ha francamente dell’incredibile, come solo nelle migliore favole natalizie può accadere.

I non addetti ai lavori potranno sicuramente pensare, in nome di un comprensibilissimo buon senso, che un incontro di un livello alto per qualità dei partecipanti nel quale si ritorni finalmente a discutere di termalismo regionale in termini di sviluppo possa esser solo cosa buona e giusta.

Nulla da eccepire, come detto in termini di buonsenso, ma il fatto è che di buon senso alla Regione, a proposito di Terme, non se ne è mai respirato, ragion per cui viene da chiedersi cosa stia davvero succedendo.

Il presidente Musumeci finora non ha mai mostrato alcuna volontà di far propria la questione termale, negli anni del suo mandato presidenziale ha letteralmente fatto cadere nel baratro del degrado più totale i complessi termali di Sciacca e di Acireale (che il suo illustre predecessore aveva già chiuso), ha ignorato tutte le richieste di confronto e di tavoli di lavoro che nel tempo gli sono arrivate dal fronte civico e da quello politico del territorio, non ha mai risposto ad alcuna interpellanza parlamentare sull’argomento, non ha mai dato segni di concreta e competente volontà di rilancio del termalismo, mai considerato una priorità dell’agenda politica regionale, e continua a mantenere il più fitto segreto (tipo fosse un segreto di stato) sull’evoluzione o meno del percorso con INAIL.

E adesso, nel farsi promotore di questo incontro, mi viene spontaneo pensare che si sia travestito da Babbo Natale e vorrebbe farci credere che di essere Papà Noel che arriva con la sua bella slitta dal Polo Nord.

Posso già immaginare il tipo di obiezione a questa mia istintiva suggestione: non ti va bene nulla, hai da ridire anche quando la Regione manifesta un qualche segnale di risveglio…

Rispondo.

Ho semplicemente motivo di temere che il tutto sia soltanto fumo negli occhi, tanto per prepararsi a dire sotto elezioni che il Presidente Musumeci si è attivato anche per affrontare la complicata questione termale.

Solo fumo negli occhi quindi, tranne che…

Tranne che questo incontro, al quale è stata invitata anche Francesca Valenti nella sua qualità di sindaco di Sciacca e quindi tutta la stampa non può che celebrare il grande evento, tranne che l’evento non sia in realtà il frutto della volontà e del lavoro messi in atto dal prof. Faraci, al quale come già annunciato da ServireSciacca il Presidente Musumeci ha già affidato l’ingrato compito di redigere un piano industriale per il rilancio delle stazioni termali di Sciacca e Acireale.

Che Musumeci si sia allora davvero convertito alla causa del termalismo, come un novello San Paolo sulla via di Damasco? E ci porti come dono natalizio questa sua conversione?

Ci credo poco, ma il prof. Faraci è persona seria e competente, ragion per cui ha sicuramente preso sul serio questo incarico e non nutro dubbi sul fatto che intende fare tutto il possibile per portarlo avanti.

Se la nomina di Faraci c’entra qualcosa con l’incontro di domani, come occasione di confronto costruttivo tra diversi attori in campo, allora e solo allora potrebbe rivelarsi utile, e non la solita e indisponente passarella piena di inutili parole e altrettanti inutili dichiarazioni di intenti.

Ci vorrà poco a capirlo, i contenuti e l’indirizzo che prenderà in concreto questo incontro ci diranno se Nello Musumeci ha indossato i panni di un Babbo Natale tarocco o se invece, come non rinunciamo a sperare, qualcuno si è messo finalmente al lavoro perché sia davvero Natale anche per le nostre bistrattate Terme

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