Ricchezza di eventi domani 25 Novembre a Sciacca in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, all’insegna della consapevolezza e dell’educazione verso questa tematica drammatica e attuale.

Alle ore 17:00 in Sala Blasco a Palazzo di città un incontro dal titolo “Nemmeno con un fiore!”: moderatrice la prof.ssa Daniela Campione, interventi di Antonella Ardizzone, responsabile sportello antiviolenza “Diana”, Salvatore Incandela, primario Ostetricia e Ginecologia Ospedale di Sciacca, Alessandra Maniscalco, psicologa-terapeuta, Anna Burgio, capo area segreteria Casa Circondariale di Sciacca, Maria Grazia Bonsignore, psicologa, Solveig Cogliani, dell’associazione “Vite senza paura Onlus” di Roma.

Al contributo dei relatori seguirà uno spettacolo dal titolo “Chiamatemi Strega” a cura dall’associazione L. A. Danza Sciacca con la direzione artistica di Aurelia Licata.

Alle ore 19:30 verrà inaugurata nello spazio Purgatorio la mostra d’arte EVERY D CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE – 10 DONNE IN MOSTRA, visitabile fino al 5 dicembre.

Altro evento, questa volta nella mattinata alle ore 10:00, presso la Casa Circondariale di Sciacca, dal titolo “Prevenzione della violenza di genere e recidiva”, con la partecipazione del sindaco Francesca Valenti e dell’Assessore Gisella Mondino.

Alle 17:30 presso la Chiesa di Santa Caterina verrà celebrata una santa messa in suffragio di tutte le sante donne vittime di brutale violenza e di martirio.

A seguire, presso l’adiacente Mensa della Solidarietà, “I Cunti” e “Storie di donne” con la partecipazione straordinaria del maestro Franco Vito Gaiezza.

Con riferimento alle sante donne vittime di martirio, così ha scritto Anita Lorefice in un post sul proprio profilo facebook:

“E’ stato il Cristianesimo a dare piena dignità alle donne nella storia. Prima c’erano solo le regine o le principesse , le madri e le mogli di personaggi storici importanti , o al massimo venivano considerate strumento alla realizzazione di un disegno che andava aldilà di loro stesse. Con il Cristianesimo la donna invece è riconosciuta come persona che racconta la sua storia ed entra nella grande scena umana : sono prostitute samaritane cananee vedove, donne che non appartengono a nessuno se non a se stesse.

Che sia una fede che sia una filosofia che sia una cultura o tutte e tre le cose , per la prima volta le donne sono pari agli uomini e sono anche più nel martirio nei primi secoli del cristianesimo .

Come adesso pesava l’ essere intelligenti e consapevoli della loro scelta di vita.

Otto straordinarie sante il cui culto per molti è nato in Sicilia .

A cominciare dalla straordinaria figura di Agata , diaconessa, che fu protagonista di un processo nel quale Lei nonostante le incredibili torture , rimase lucida e coerente fino all’ ultimo. Lucia che aveva deciso di donare la sua dote ai poveri e fu tradita dal suo futuro sposo che non accettava che si fosse impoverita. E Barbara che fu torturata e uccisa da suo padre perché non accettava che fosse cristiana. Oliva deportata in Tunisia visse in mezzo ai poveri e diseredati , e trasmise tanto carisma che, dove c’ era una piccola chiesa a Lei dedicata, successivamente con la diffusione dell’ Islam , fu costruita la più grande Moschea di Tunisi che ne conserva il nome: Moschea dell’ Oliva.

E Ninfa che mise in salvo un anziano sacerdote accompagnandolo verso Roma , lo accudì fino alla morte .

La piccola Cristina violentata in seno alla sua famiglia. Rosalia che scelse l’ eremo ad un matrimonio senza amore.

E la leggendaria Caterina d’Alessandria d’ Egitto il cui culto venne portato in Sicilia dai Cavalieri Teutonici.

Otto giovani donne per ricordare le madri le mogli le fidanzate le figlie le amiche che continuano a pagare ancora perché l’ uomo ha paura, e la paura genera mostri”.

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