Mentre arriva conferma che la Via al Lido rimarrà chiusa al traffico veicolare per diversi mesi, a causa del crollo del muro di contenimento della palazzina più fortemente danneggiata dal nubifragio e di parte della sovrastante sede stradale, la Rete Procuratori dei Cittadini di Cittadinanzattiva – Sciacca ha oggi preso di petto l’intera problematica di quest’area della città che si estende al di sotto della Via Allende passando per Via Lido e via Isola Ferdinandea e arrivando fino alla spiaggia più vicina al centro abitato.

Lo ha fatto con un articolato documento che è stato oggi inviato al Prefetto, al Sindaco di Sciacca, al Dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Sciacca, al Presidente del Consiglio di Amministrazione di A.I.C.A. Agrigento, e per conoscenza al presidente della Regione siciliana, all’Assessore regionale Infrastrutture e all’Assessore regionale Territorio e Ambiente.

Il merito di tale documentò è quello di richiedere ai destinatari la presa in carico della complessiva problematica, in tutti i suoi aspetti, superando il pluriennale approccio di interventi tampone, tra l’altro non sempre effettuati.

La problematica di Via al Lido e della sottostante “trazzera” di via Isola Ferdinandea è stata sì ulteriormente aggravata dalle conseguenze del nubifragio, dicono i Procuratori dei Cittadini, ma affligge la città di Sciacca da svariati anni senza che sia mai stato fatto alcun tentativo di porvi rimedio.

“Tale problematica costituisce pericolo potenziale di elevata entità – prosegue il documento – per le numerose famiglie residenti e per tutti quei cittadini che trovano a transitare su un’arteria stradale ad intenso traffico veicolare, adesso chiusa al traffico a seguito dei danni provocati dal recente nubifragio”.

A questo punto il documento elenca in modo sintetico tutto gli aspetti e le cause di tale annosa problematica:

1) ripetute rotture dei vetusti collettori del sovrastante quartiere di espansione della Perriera, che così riversano liquami sulla sottostante via al Lido; tali liquami di acque sia bianche che nere si uniscono alle acque non incanalate che a ogni evento consistente di pioggia scorrono furiosamente lungo la scarpata, diventando massa fangosa che invade la sottostante sede stradale e le case della stessa Via al Lido, il tutto con grave pericolo (anche sanitario) per cose e persone;

2) caduta di due muri di sostegno durante l’ultimo nubifragio, con il necessario sfollamento di numerose famiglie;

3) chiusura parziale al traffico della stessa via al Lido, di fondamentale importanza per il sistema viario cittadino, a causa della frana che ha causato la caduta di uno dei predetti muri di sostegno;

4) cumuli di fango misto a liquami fognari accatastati sulla sede stradale;

5) manto di asfalto mai manutenzionato da oltre dieci anni, con buche e avvallamenti di ogni genere 

6) crolli dei muri a protezioni della falesia antistante la spiaggia;

7) frana della sede stradale all’altezza della spiaggia della Tonnara, che ad ogni stagione invernale si ripeteva con sommaria sistemazione per il periodo estivo, cosa che invece non è avvenuta quest’anno; 

8) pericolo di smottamenti della via Allende, per il progressivo deterioramento idrogeologico della sottostante scarpata;

9) perdite idriche diffuse su tutto l’intero percorso della Via al Lido, che determinano gravissimo pericolo per i veicoli in transito, particolarmente per quelli a due ruote

11) vasti fronti instabili del pendio della Perriera sul tratto EST della via al Lido;

12) mancanza di marciapiedi o comunque di bordi adeguati della sede stradale ;

13) occlusione di tombini e grate per il deflusso delle acque;

14) la sottostante Via Isola Ferdinandea non è mai stata asfaltata e oggi risulta in tanti tratti impercorribile  a causa delle buche sempre più profonde.

Alla luce dell’ulteriore aggravarsi della situazione e delle numerose segnalazioni di pericolo pervenute da singoli cittadini, Nino Porrello e Pierina Di Martino per conto di Cittadinanzattiva, hanno ritenuto opportuno rafforzare le posizioni già espresse dal neocostituito Comitato di Quartiere affidando alla responsabilità delle autorità comunali, provinciali e regionali questa sintesi completa della problematica, valutata “di rilevante entità e tale da affrontare in modo complessivo ed organico nel suo insieme, fatto di diversi componenti, al di là degli indispensabili rattoppi, che di volta in volta si sono resi e si rendono indispensabili”.

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