Sul sito web di “Sciacca differenziamoci”, le ditte Bono e SEA (che gestiscono il servizio urbano dei rifiuti) hanno pubblicato il seguente post:

“ Siamo tornati in azione nel sito delle Antiche Terme Selinuntine per l’ennesima operazione di bonifica su incarico del Comune di Sciacca. La storica area che ospita l’antico stabilimento termale di Sciacca continua ad essere meta di azioni vandaliche e di abbandono di rifiuti. Il nostro personale ed i nostri mezzi sono sempre pronti a ripulire, ma vogliamo qui rivolgere l’ennesimo invito alla cittadinanza a rispettare il bene comune”.

Questa comunicazione-appello alla cittadinanza, assolutamente da sottoscrivere e diffondere, mi ha fatto tuttavia riflettere e anche sorridere amaramente per il suo involontario ma inevitabile richiamo ad un diverso aspetto del medesimo problema che, se vogliamo, è assai più grave.

Mi sto riferendo all’assoluta mancanza di rispetto, questa volta da parte della pubblica amministrazione, del bene comune che si trova su quella stessa area, ossia lo stabilimento delle vecchie Terme Selinuntine con annessa sorgiva dell’Acqua Santa che c’è (o c’era) al suo interno.

Per pubblica amministrazione qui si intende la Regione, l’ex Azienda delle Terme di Sciacca e la più recente società a capitale pubblico Terme di Sciacca SpA, oggi in liquidazione.

Enti pubblici o a capitale pubblico che con i loro amministratori hanno consentito, nel tempo, la totale vandalizzazione dello stabilimento Antiche Terme Selinuntine, con relativa dilapidazione di pubblico denaro, senza mai intervenire e muovere un dito per difendere un patrimonio pubblico appartenente alla collettività.

Tale stabilimento era stato oggetto a suo tempo di un intervento di restauro e manutenzione straordinaria, ma non venne mai fatto entrare in funzione e in qualche modo utilizzato.

Pian piano venne abusivamente occupato da persone senza tetto, e poi gradualmente depredato di ogni arredo e infine totalmente vandalizzato.

Nessun amministratore ha mai ritenuto fosse proprio dovere metterlo in sicurezza, proteggerlo, tutelarlo, valorizzarlo.

In quel luogo, la valle dei Bagni, è stata e viene messa in scena una perfetta sintesi, sotto forma di simbiosi, di come in terra di Sicilia un “bene comune” possa venire violentato sia dalla mano pubblica che da quella privata, perché la cattiva amministrazione e la mancanza di senso civico sono spesso affratellati nel dare un volto alla nostra triste realtà di terra che divora le proprie risorse.

Un pensiero su “QUANDO UN “BENE COMUNE” VIENE VIOLENTATO SIA DA MANO PUBBLICA CHE DA MANO PRIVATA”
  1. Concordo con le riflessioni pessimistiche che ci sono in questo articolo. Ma il comune di Sciacca non può fare nulla per evitare questo scempio? Pochi abitanti di questa splendida città (non cittadini) sono in grado di rendere il nostro territorio una pattumiera a cielo aperto. Tutte le strade periferiche sono cosparse di sacchetti di rifiuti . L’inciviltà di pochi mette a repentaglio la reputazione di tutti agli occhi dei turisti che scelgono di visitare la nostra città.

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