Mi sembra culturalmente, artisticamente ed ecologicamente interessante la contrapposizione che sui social, in modo più o meno esplicito, si è delineata tra chi è contrario alla rimozione dei due alberi che ancora oggi in Via Incisa sono collocati davanti il portale del Laurana e chi invece ne condivide in pieno la prevista rimozione (con successiva ricollocazione in altro sito) prevista dal progetto già in fase di esecuzione relativo ad alcuni lavori in corso su questa pregevole opera d’arte.

La rimozione avrebbe la finalità di consentire una maggiore visibilità per una delle più belle opere artistiche del centro storico cittadino; il mantenimento degli alberi rispetterebbe invece l’attuale configurazione naturalistica di Via Incisa, come di una strada alberata del centro storico con i due alberi, magari opportunamente potati, a far da cornice naturale al portale del Laurana.

Vogliamo qui dare voce alle due tesi contrapposte, riprendendo direttamente dai social alcune argomentazioni di Anita Lorefice, paladina del mantenimento degli alberi, e del giornalista Filippo Cardinale che sul Corriere di Sciacca ne sostiene esplicitamente la rimozione.

“Questo compito assume la natura al cospetto dell’ uomo di ogni tempo…. È la sua prospettiva futura…. Ai più sfugge …. ma non ai poeti e ai pittori. Significa saper guardare da varie angolazioni. Non tutto può e deve essere frontale. Un qualcosa che ti sfugge da una parte la puoi rimirare da un’ altra . Ma senz’ altro una cosa è certa: il dialogo fra natura e storia deve essere continuo per poter proiettarsi appunto nel futuro. Chiediamo urgentemente di ripristinare il concetto di Agorà in questo nostro paese cioè l’educazione a rispettare le idee altrui, perché qui rischiamo la ideofobia , ossia chi non ha lo stesso pensiero è definito ridicolo patetico o narcisista patologico. Attenzione! È proprio in questa area che bisogna mettere una transenna con scritto PERICOLO… Qualsiasi intervento su un luogo ormai storicizzato deve tenere conto del tempo e della storia. Soprattutto di tutti i cittadini. Il centro storico di una città è per l’appunto il cuore della città. E quando si fa un’ operazione sul cuore bisogna tenere conto di tutti i vasi sanguigni che vi apportano vita. Se si recide un’ arteria sanguina e fa male alla città e alla storia. Un cittadino principalmente non è un filosofo, non è un architetto, non è un professore, non è un ambientalista, è una persona che vive nella città. Che ne percorre le strade ne respira i profumi, ne ode i suoni, ne ha negli occhi le immagini ed il suo cuore batte all’ unisono con il cuore della città. Un cuore che abbraccia i secoli trascorsi, li riassume e ne fa una sintesi nell’immagine consolidata. Un cuore che si affaccia sullo specchio dell’ acqua e vede l’ immagine della sua città e ne è innamorato. Sì forse il cittadino in questo senso è un narciso, ma il suo cuore va ascoltato e rispettato sempre. C’ è una via che sta nel mezzo, che dicevano i latini, è la più virtuosa, e ci si può venire incontro”. ANITA LOREFICE

“Mi piace citare, ma ve ne sono altri, due esempi emblematici di come a Sciacca la “bellezza” sia coperta da un burka che nasconde essa stessa alla visione dei residenti e viaggiatori. I quali, devono fare salti mortali per trovare uno scorcio per scattare la foto… Gli esempi che cito sono il portale del Laurana e l’ex chiesa della Raccomandata. Lo stupendo portale marmoreo dell’edificio monumentale del Santa Margherita, in via Incisa, è tra le più importanti della città e tra le più preziose, capolavoro di Francesco Laurana. L’altro gioiello monumentale è l’ex chiesa della Raccomandata, risalente al Duecento e con i locali adiacenti è stata sede di ordini monastici…. Abbandonata per tantissimo tempo, oggi è utilizzata per eventi culturali. Sia il portale del Laurana che l’ex chiesa della Raccomandata sono velati da alberi che ne impediscono la visione e il pieno godimento. E’ come se indossassero il burka. Sono in corso i lavori di valorizzazione del portale del Laurano che consistono nella pavimentazione dei gradini di accesso alla ex chiesa, in marmo di Billemi, gradini che attualmente sono cementificati con evidente degrado. L’iniziativa è dell’Ispettore Onorario ai Beni Architettonici, Pippo Cattano, architetto saccense, sotto la supervisione del Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, architetto Michele Benfari…. Il Comune di Sciacca, in attuazione del progetto approvato dalla Soprintendenza Beni Culturali di Agrigento del 18 marzo 2021, provvederà a proprie spese alla ricollocazione degli alberi (2 o 3) che ostruiscono inopportunamente la magnifica visione del portale, ponendo in essere tutte le iniziative per un sicuro attecchimento. Ci sono tutte le autorizzazioni, ma l’Amministrazione perde ancora tempo nell’espletare l’unico compito: quella della ricollocazione di 2 o 3 alberi in altra sede e dare piena visibilità all’opera scultorea di Francesco Laurana. Immaginiamo che l’assessore al Turismo, dalla cui bocca come lava dell’Etna fuoriescono parole di operosità, di innovazione, abbia il coraggio, da da domani, di dare seguito a quanto è stato già deciso e non si lasci influenzare da qualche solitario mal di pancia. Dare la giusta esposizione al portale del Laurana e all’ex chiesa della Raccomandata è d’obbligo per quel concetto di “bellezza” e “cultura”, nel rispetto del verde poichè non si tratta di abbattere ma di ricollocare gli alberi in altra sede in modo tale da tale concretezza alla “bellezza” e “alla “cultura”. FILIPPO CARDINALE

Insomma, due visioni diverse, due modi diversi di approcciarsi al tema della “bellezza” e della condivisione di una comune e riconosciuta “vision” del centro storico, nella quale fare sintesi di elementi architettonici, naturalistici e sociali.

P.S. Ci giunge in punto la precisazione dell’assessore Caracappa che, con riferimento al contenuto del citato articolo di Cardinale, precisa che “gli alberi non sono stato estirpati perché la ditta che ha l’appalto dei lavori di potatura ancora non ha cominciato in via Incisa, a causa del fatto che non può ancora fruire dell impianto che accoglie i residui della potatura”.

2 pensiero su “ALBERI SÌ, ALBERI NO. A CONFRONTO DUE VISIONI DIVERSE.”
  1. La storia nascosta è un insulto al buon gusto. Se si ama il verde lo si può curare, creare, tutelare in ogni dove. Non c’è bisogno di metterli insieme e poi disputare su chi salvare. A meno che non decidiamo di smontare e rimontare il bassorilievo del Laurana e collocarlo in altro luogo. Vi pere possibile?

  2. Ho letto attentamente le diverse posizioni sulla programnata “estirpazione”degli alberi,che non consentono di ammirare in tutta la sua grande bellezza il portale del Laurana.
    Ricordo che analogo ” dilemma ” e problema si è posto negli anni 80,quando ho avuto l’occasione di fare il Sindaco di Sciacca .Ho chiesto un parere ad un noto esperto della materia per avere saggi consigli,avendo presente che “estirpare” alberi é cosa grave,anche se ‘collocabili” in altro sito. La persona da me consultata mi disse”E’ cosa grave estirpare gli alberi”
    Meglio “sfrondarli” ed esercitare una continua vigilanza con interventi mirati.cosi facendo si raggiunge l obiettivo ,come poi é avvenuto,di mantenere in vita gli alberi e ammirare il portale del Laurana.Ricordo che su segnalazione dell’allora procuratore capo dr Rosario Messana venne effettuata ,nel rispetto dei pareri espressi dalle autorità preposte,un intervento di manutenzione sulla porta .Ecco quanto ricordo dopo quasi 40 anni.
    lillo craparo

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