L’oggetto della seduta odierna indetta presso la V Commissione dell’ARS era l’audizione, in ordine alle problematiche riguardanti le Terme di Sciacca, dell’Assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, che invece non si è presentato.

Ha mandando, in sua vece, in qualità di “ascoltatore” tale avv. Salvatore Schembri che alla fine, bontà sua, ha dichiarato di avere preso attenta nota di tutti gli interventi e che avrebbe riferito in giornata ad Armao.

Chi doveva essere ascoltato è riuscito così a rovesciare le carte in tavola, presentandosi come convitato di pietra, indirettamente, in qualità di ascoltatore. 

Ciò ha ovviamente svuotato del suo maggior interesse la riunione, che pure ha fatto registrare interventi qualificati e di contenuto che hanno come sempre evidenziato quella esigenza di “operazione verità”, come l’ha definita alla fine il presidente della Commissione Sammartino, che l’attuale governo regionale è chiamato a fare sul termalismo siciliano e di Sciacca in particolare, dopo tre anni e mezzo di legislatura in cui si è prodotto il nulla.

Sono intervenuti tra gli altri il Sindaco di Sciacca (Valenti), il Comitato Civico Patrimonio Termale (Porrello), l’associazione l’Altra Sciacca (Mistretta), la Lega Navale di Sciacca (Di Giovanna), l’on.le Schillaci (del M5S e da cui è partita la richiesta dell’audizione in Commissione), l’on.le Mangiacavallo, l’on.le Di Pasquale, l’on.le Pullara, il commissario liquidatore della società Terme di Sciacca SpA Turriciano, l’assessore regionale al Turismo Messina.

Tutti i nodi problematici e la mancanza di volontà politica che impediscono di avviare a soluzione la problematica termale sono stati chiaramente evidenziati e messi sul tavolo della discussione, dove tuttavia mancava l’invitato più importante, quelle che poteva dare risposte e tracciare il necessario cronoprogramma.

Di particolare rilevanza è sembrata la convergenza sul fatto che sarebbe deleterio perdere tempo e soldi per effettuare prima dell’avviso pubblico una manutenzione e ristrutturazione straordinaria degli immobili e impianti termali, come sembrerebbe orientata a fare la Regione.

Sarà invece opportuno che l’eventuale disponibilità finanziaria che la Regione volesse destinare al risanamento del complesso termale di Sciacca (di cui non si conosce l’ammontare, ma che si auspica possa essere tale da rendere nuovamente funzionale e appetibile il complesso immobiliare e impiantistico) sia messa a disposizione dell’imprenditore privato aggiudicatario della concessione in affidamento, quando lo si troverà con un avviso pubblico che abbia contenuti e caratteristiche adeguati alle esigenze di una bando di siffatta natura.

Il Comitato Civico ha anche evidenziata l’esigenza di non farsi sfuggire altre importanti possibilità di fonti finanziarie, quale ad esempio il contratto di sviluppo INVITALIA che sostiene gli investimenti di grandi dimensioni (minimo 20 milioni di euro) anche nel settore turistico.

E’ stata data inoltre notizia che una recentissima assemblea della società Terme di Sciacca SpA ha concordato con il socio unico (Regione) la quantificazione del prezzo per trasferire alla Regione l’usufrutto del grande Albergo di San Calogero, al fine di ricondurre ad unità la titolarità giuridica del bene.

Si è convenuto che quello che occorre in questo momento è soltanto una cosa: conoscere il modo e i tempi con i quali la Regione intende procedere nell’assolvimento di un compito per il quale sono trascorsi inutilmente già 11 anni.

Il Presidente della Commissione Sammartino ha deciso di riaggiornare la seduta tra 1 o 2 settimane, per richiedere espressamente e ancora una volta la presenza del Presidente della Regione e dell’Assessore all’Economia.    

Un pensiero su “L’ASSESSORE ARMAO SFUGGE ANCORA UNA VOLTA AL CONFRONTO PUBBLICO SULLE TERME DI SCIACCA”

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